L'arte, l'artista

 Pagina del settimanale:" Il Canavese"

La splendida giornata ha favorito l'occupazione simbolica da parte di un gruppo di artisti di Villa Remmert a Ciriè, Città d'arte della Provincia di Torino allo sbocco delle Valli di Lanzo. "Terra non certo delle ultime — scriveva negli anni venti Angelo Sismonda, autore dell'unica storia cittadina, cospicua tra le subalpine e che febbe sua parte nelle grandi mutazioni di fortuna, di domimi, di genti nel paese italico a cominciare dai tempi più remoti fino a quelli a noi più vicini". (Villa Remmert è stata costruita alla fine dell'800 e caratterizzata da un parco all'inglese. Di proprietà della famiglia Remmert, industriali di origine prussiana, venne acquistata dal Comune per il suo pregio architettonico e per la sua collocazione. Dal maggio 2006, ospita mostre di arte contemporanea gestite dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino ).

L'appuntamento di oggi Mecoledì 31 Gennaio, ha avuto inizio alle 17, all'ingresso della villa. Pittori e scultori, dalle diverse realtà ed espressioni artistiche. Quale scopo la protesta? La decisione si è avviata attraverso l'articolo di Ambra Lo Sardo, giornalista del settimanale "Il Canavese" che apre uno squarcio sui "limiti" relativi alla fruizione turistica e degli eventi artistici di Ciriè considerata "charme" (potere d’incantare..) Un excursus che dimostra le manchevolezze relative all'offerta culturale e dei servizi.  Di qui, la decisione di collegare Arte-territorio-artisti, con una riflessione. Si tratta di riconsiderare l'arte nel territorio e gli artisti che vivono in quel territorio.

Nel Luglio 2006 lo scultore Michele Privileggi e il sottoscritto, ideammo una performance con "effetto-shock" per attirare l'attenzione sulla mancanza di spazi artistici nel territorio, esponendo opere per una settimana nel più trasgressivo club naturalista della Provincia diTorino il " New Happy Day" della pornostar Natasha Kiss, con sede a Caselle. (naturalmente...la mostra fu titolata "erotismo in cornice").
Certamente vivere e operare in provincia penalizza l’artista, poichè se l’isolamento può essere utile per concentrarsi, certamente gli stimoli continui che offre un grosso centro dove la comunità artistica è viva e pulsante sono importanti. Anche per l’informazione e la visibilità sul proprio lavoro è opportuno risiedere là dove esiste un passaggio continuo e costante di operatori del settore, vale adire critici, curatori e galleristi. Risiedere in provincia richiede uno sforzo notevole per favorire quei contatti, a scapito della necessità di raccogliersi sul proprio lavoro e monitorarlo in continuazione con quello degli altri. Quanti giovani sono costretti a vivere e sognare autonomia economica e visibilità, guardando Internet e leggendo i nomi dei colleghi nelle pubblicità di gallerie affermate o negli elenchi, peraltro affollati, di qualche mostra organizzata da Enti Locali. La vita di un artista in provincia spesso è triste, fatta di frustrazioni e di illusioni che con il tempo diventano routine e poi si spengono.

Cosa proporre? Villa Remmert ( che non deve essere percepita come un' istituzione elitaria) può offrire opportunità espositive: tra i diversi e importanti eventi della Fondazione Re-Rebaudengo, si possono inserire mostre di artisti territoriali, lagati ad una associazione artistica o gruppo. Credo sia molto importante per l'amministrazione cittadina offrire opportunità e riconoscimenti a quanti nel territorio hanno desiderio di lavorare insieme per la crescita culturale di tutta la comunità.

Ogni ulteriore informazione, documentazione e recensione fotografica della giornata, è riportata sul settimanale "IL CANAVESE" di Venerdì 2 Febbraio 2007. Anche il settimanale "LA VOCE" in edicola Martedì 6 Febbraio 2007 dedica ampio spazio alla manifestazione di protesta.