Creato da artistaperlapace il 29/10/2006

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"POVERI VECCHI....."   INDAGINE REALIZZATA PER CONTO DEL COMUNE DI TORINO.

Post n°12 pubblicato il 18 Marzo 2007 da artistaperlapace
 
Foto di artistaperlapace

In 75 mila vivono con 9 euro al giorno per due pasti e qualche spesa personale.

Meno di 9 euro al giorno. Si possono tranquillamente spendere per il binomio Cine+Coca Cola o per due pacchetti di sigarette. Ma anche, con molte difficoltà in più, per mettere insieme colazione, pranzo, cena e piccole spese personali. Come fanno i nuovi poveri, gli anziani costretti a vivere con meno di 800 euro al mese.

Tolte le spese - obbligate - di affitto, luce, gas e sanità, hanno dunque ben poco da scialare. Meno di 9 euro al giorno, appunto. Per 75 mila anziani: la fotografia del 31% dei 234 mila over 65 torinesi è offerta dalla ricerca realizzata dalla cooperativa sociale Educamondo per conto del Comune. L’aspetto più eclatante riguarda proprio il risparmio sugli acquisti alimentari: l’85% degli interpellati dichiara di riempire il carrello al supermercato con i prodotti in promozione o segnalati come meno cari. E non appena i prezzi subiscono un’impennata il 62% degli intervistati dichiara di diminuire i consumi. I pensionati - 1.483 in tutto - sono stati contattati grazie alla mediazione di parrocchie, sindacati e l’Unitre e in 289 hanno restituito compilato il questionario sulle loro condizioni di vita.

«Una percentuale non altissima, ma comunque significativa - precisa l’assessore alle politiche sociali, Marco Borgione - tenuto conto della naturale diffidenza ad aprirsi delle persone anziane». L’indagine, costata 33 mila euro, punta ad individuare, come sottolinea l’assessore all’organizzazione Beppe Borgogno, «i settori in cui l’amministrazione comunale deve intervenire per rispondere alle esigenze della popolazione anziana». Attività peraltro svolta dall’osservatorio dell’anzianato sorto un anno fa e che provvede a sostenere gli anziani più disagiati con la «domiciliazione leggera» che prevede anche la distribuzione di pasti caldi. «Conoscere meglio la realtà degli anni d’argento - prosegue Giuseppe Mainardi, consigliere delegato della cooperativa Educamondo - contribuisce a favorire le iniziative che possano migliorare la qualità della loro vita. Perché è triste constatare come per molti over 65, nulla resti per spese non essenziali come il bar, il ristorante, gli svaghi in genere».
E se le preoccupazioni del bilancio familiare restano in cima alla lista dei pensieri, tante sono anche le ansie relative alla solitudine e al tempo libero.
«Chi ha meno mezzi economici - precisano dalla cooperativa sociale - potrà godersi meno gli anni della pensione che vengono vissuti come un’emarginazione dalla vita che pulsa.

Purtroppo, coloro che non hanno nipotini a cui badare si sentono spesso inutili». E aggiunge: «Il 67% del campione ritiene indispensabile prendersi cura degli altri e, in mancanza di parenti, molti si orientano verso il volontariato. Vincendo così la depressione che, non dimentichiamolo, rappresenta, oltre a un problema per gli interessati, un costo sociale non indifferente».

( Fonte "La Stampa" 18 Marzo 2007 art. di Grazia Longo.)

 

 

Ecco una proposta costruttiva, tanto semplice quanto efficace semplice e perciò capita da tutti!

 

 

«Una riduzione di tasse deve arrivare anche «per i salariati e pensionati non solo per le imprese». Lo ha detto il presidente del Senato Franco Marini al forum di Confcommercio a Cernobbio, oggi 18 Marzo 2007, «Le riduzioni per le imprese e per le famiglie devono andare di pari passo, bisogna far camminare le due cose insieme». Secondo il presidente del Senato una parte dell’extragettito entrato nelle casse dello Stato deve dunque andare nella direzione di una riduzione della pressione fiscale delle famiglie per riavviare il ciclo della domanda interna e dei consumi. Padoa-Schioppa - ha detto Marini - ha detto qui a Cernobbio che bisogna fare qualcosa in più per le imprese ma io sono convinto che bisogna fare anche qualcosa sul piano della riduzione della pressione fiscale. Secondo il presidente del Senato è vero che la ripresa italiana è trainata dall’export e dalle imprese ma essa non diverrà strutturale se non vi si metterà accanto una rinnovata vivacità dei consumi delle famiglie superando questa anemia che li fa crescere solo dell’1% a fronte di una crescita del Pil del 2%

(fonte: notiziari vari)

 
 
 
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