Creato da niemamnie il 10/03/2006
la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare

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la terra degli unicorni

Post n°27 pubblicato il 04 Maggio 2006 da niemamnie

Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate? In nessun posto: sono sempre qui. E' solo che non li vediamo. La luce non si accontenta più di schizzar via dai loro corpi leggiadri, come schizza l'acqua dai tetti nei giorni di pioggia. Li penetra invece, quei corpi, come l'acqua penetra la terra smossa, e vi si nasconde quieta e felice. La luce li ama e li tiene per sè.

E l'odore, allora? Quel loro odore di muschio e di erba bagnata, di sole e di spiaggie lontane, di petali corteggiati da api chiacchierine? Quell'odore non vuol più saperne di lasciarli, di mischiarsi a i lezzi immondi che ammorbano il pianeta. Ha paura del contagio, paura di perdere la propria leggerezza, il proprio candore, e così gli rimane attaccato, non vaga per l'aria infetta, non arriva fino a noi.

Certo potremmo ancora imbatterci in loro, accarezzarne le forme armoniose, avvolgerli in un abbraccio. O potremmo ascoltare i canti che innalzano nelle notti di luna, quando è abbastanza chiaro per sognare e non abbastanza per vedere. Ma di notte guardiamo la televisione e di giorno i nostri passi ci allontanano sempre più dai sentieri impervi delle loro scorribande. Camminiamo tutti insieme per le stess strade, facendo un gran rumore. E il rumore, si sa, impedisce di fare attenzione. Il rumore acceca.

Così non credete alle storie che vi raccontano: non esiste una terra remota, inaccessibile, fuori dal mondo, la terra degli unicorni. Gli unicorni sono tra noi, non ci hanno mai lasciato, e se avrete cura di cercarli fuori dalle strade battute, se tenderete l'orecchio nelle notti di luna, se avrete il coraggio di aspettare, di fargli la posta con pazienza e dedizione, un giorno forse potrete incontrarli, e accarezzare e abbracciare le loro forme armoniose. Allora, chissà, l'odore di muschio e di erba bagnata non avrà più paura del vostro contagio e la luce acconsentirà a rimbalzare un pochino e dividere il suo amore con voi.

(Ermanno Bencivenga)

 
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Commenti al Post:
androyde
androyde il 05/05/06 alle 18:56 via WEB
La vera essenza della vita copre pietosa il sudore di una giornata davanti al monitor, lo spazza via con l'aria calma della sera primaverile, profumata di glicine. Cinquanta passi tra l'auto e il portone di casa bastano per ritrovare il mio amico porcospino uscito in missione. Mi fermo, si ferma. Mi dispiace spaventarlo ma resto lì, fin quando decide che non sono una minaccia e riprende ad andare. E lo seguo discreto. Ho fame, non importa. Portami dalle lucciole, quando farà più caldo, mi raccomando. Quest'anno sarà l'ultimo che potremo vederle insieme. Stanno costruendo. Ancora? Sì, ancora.
(Rispondi)
 
niemamnie
niemamnie il 06/05/06 alle 13:51 via WEB
e poi mi racconterai di quando insieme le avete ammirate, giocose, tra le falde di un bosco fatato... mi racconterai della loro luce fioca e della loro fragilità...o sì, non smetteranno di costruire... ma meglio lasciarle in pace, non disturbarle... le ammireremo solo nei sogni profondi di notti insonni, e danzeremo con loro in una magica brina focosa...
(Rispondi)
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