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Amore... profondo


 Un giorno scrivero' della delusione, della rabbia, dello sconforto... Guardo fuori dalla finestra, la giornata e' tipicamente primaverile, con i suoi colori nuovi, i suoi profumi di gemme non ancora sbocciate... prati vestiti di vita, di piccoli fiorellini che racchiudono il sole... Eppure mi manca il mio mare... con i suoi colori che toccano tutte le tonalita' dal celeste al blu zaffiro... mi manca vedere il golfo, con le sue mille imbarcazioni pronte a sfidare la sorte... mi manca la mia collina, che scende giu' lungo la costa fino ad inabissarsi in quel mare in cui naviga il mio cuore... Amo la mia terra, con le sue mille contraddizioni, con quel senso di familiarita' e di calore tipico che ci contraddistingue... La amo e la odio... Amo il paesello antico che si adagia sonnecchiante sulla collina, con le sue casette di pietra nella pietra, i suoi archi che hanno il sapore della storia, di quella grande storia di cui si puo' rivivere il fascino secolare... Lo sdegno come un veleno, il piu' sublime dei veleni, satura il sangue... Partoriti sui lidi da una madre Puttana... che non si cura dei suoi figli, che svende le prospettive del futuro e bistratta il bisogno di liberta' e di affermazione... una madre ammaliatrice, ricca di lussuria e apparente benessere, ma permeata di marciume e di omerta' ... mentre i figli sono abbandonati alla sorte ingrata... costretti a fuggire, per vivere... partendo con la morte nel cuore, con il rimpianto... con quella voglia di riscatto che fa stringere i denti e fa ingoiare il compromesso... nella consapevolezza che e' su quella spiaggia che desidero aspettare il tramonto della vita...