L'isola ke non c'è
Lasciate dietro ogni stronzata o voi che entrate.« ALLA SERA | BEVENDO DA SOLO SOTTO LA LUNA » |
Sapere il giorno della propria morte:
triste destino,
per chi ormai è abituato a vivere,
e vede il triste evento ormai vicino.
Sapere il giorno della propria morte:
per farci cosa?
Per vivere nell’angoscia del tempo che passa,
e morir piangendo per ogni giorno sprecato a iosa?
Sapere il giorno della propria morte:
perché molti credono che saperlo sia un bene,
ma se c’è una cosa bella della morte,
sta proprio nell’ignorare la triste attesa con le sue relative pene.
Sapere il giorno della propria morte:
c’è chi pagherebbe per volerlo,
e c’è chi lo potrebbe sapere, ma ipoteca la propria vita,
pur di non voler affatto saperlo.
Sapere il giorno della propria morte:
perché molti credono che li aspetti il paradiso e che sia bello,
ma gli stessi che lo dicono,
finiscono nel fare di tutto per rinviar il giorno di vederlo.
Sapere il giorno della propria morte:
sarebbe morire nel giorno stabilito,
ma se si dicesse a chi la vita ce l’ha donata,
loro morirebbero molto prima: in quello in cui l’hanno udito.
Sapere il giorno della propria morte:
io il mio potrei saperlo, non ho paura della morte: è solo un passo,
ma ho deciso di non saperlo non solo per tutto questo,
ma perché ho paura del trapasso.
(..."momento di lucidità"...)
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