Night of love
"Se gli scrittori noir non sono assassini, non vedo perchè chi scrive racconti erotici dovrebbe essere per forza una donna poco seria ... " Elsa
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Racconto erotico: Lavori di manutezione
Post n°30 pubblicato il 16 Luglio 2012 da elsa.nightoflove
Lavoravo da quasi un anno in quell'azienda e mi faceva immenso piacere che la prima responabile mi avesse preso a cuore praticamente da subito. Da qualche mese poi eravamo pure uscite insieme fuori dall'orario di lavoro e ho avuto modo di conoscerla meglio specialmente per quanto riguarda la ua vita privata. Che era una separata in casa lo sapevo praticamente da subito, ma che aveva una casa tutta sua ne ero venuta a consoscenza da poco. "Sono anni che sono a digiuno" mi ha detto una sera a cena, "ma di uomini interessanti non v'è manco l'ombra ..." Forse non ha tutti i torti, pensavo mentre mi parlava e onestamente ritenevo che questo digiuno non è che poi le pesasse granchè. Tornando a casa dopo tutta una serie di confidenze un po' hard, ad un certo punto mi sono sentita mettere la mano sul ginocchio, lo ha fatto come se fosse praticamente un uomo, senza lasciare dubbi, e quando ho fermato l'auto sotto casa, quella solo sua, prima si è avvicinata per baciarmi e poi mi ha chiesto di salire. Non è la prima volta che ricevo da una donna una avancè, ma lei è stata senzaa dubbio la più decisa. "Sia chiaro, non sei una brutta donna, ma onestamente non mi sento attratta dal mio stesso sesso" le ho detto convinta e sicura che sarebbe terminato tutto lì. Lei invece se ne è uscita con una serie di frasi che praticamente spaziavano dal "ma per cosa credi che ti abbia presa in considerazione sino ad ora ..." al più odioso ma efficace "dicevi d'aver bisogno di lavorare, ma dubito sia così" Non potevo crederci! Ero rimasta sconvolta dai suoi modi, dal suo parlare e ragionare, avrei pure voluto sperare scherzasse, che scoppiasse a ridere da un minuto all'altro e sentirmi dire "Elsa stavo scherzando". Ma Anna non scherzava affatto. Per togliermi ogni dubbio, prese la mia mano e se la mise sotto la camicetta, "senti come sono duri i miei capezzoli, ho voglia che tu salga e me li mastichi con dolcezza e decisione". Ho ritratto d'istinto la mano, ma lei non ascoltava ragione e mi ha così lanciato un messaggio più che chiaro. "Se vuoi continuare a lavorare, ti consiglio di assecondarmi mia cara! Non fare la stupida, spegni la macchina e sali!" - "Ma non posso, ho persino l'uomo, come puoi chiedermi una cosa simile? NON PUOI OBBLIGARMI!!! Ricattarmiiiii" Mentre scendeva dall'auto mi disse un secco "fai come vuoi", chiuse lo sportello e raggiunse il portone. La guardai cercare le chiavi in borsa, chiudere il portone. Misi in moto la macchina, feci il giro dell'isolato, ma avevo bisogno di quei soldi, di lavorare, ero consapevole che la crisi non mi avrebbe aiutata e nemmeno la mia età. Non sapevo cosa pensare, chiamai allora il mio uomo raccontando a lui ogni cosa. Sdramattizzò dicendo che se fosse accaduto a lui si sarebbe sacrificato, senza esitare. Poi ritornò serio e mi chiese di pensarci bene. "Bene? beneeee, ma che cazzo vuol dire pensaci bene?" fermai l'auto in mezzo alla strada, ero infuriata col mondo, non capivo più cosa dovevo fare o forselo sapevo e capivo che non avevo alternative. Girai l'auto, mi fermai sotto al portone di Anna e suonai. Nemmeno chiese chi fosse, mi diede il tiro. Trovai Anna sorridente davanti alla porta di casa avvolta da un asciugamano. Mentre varcavo la soglia mi disse che era contenta avvessi deciso di voler lavorare ancora da lei e che se avessi atteso ancora un'altro pò a salire sarebbe stato tardi perchè aveva già preso fuori i suoi vibratori. Mi spogliò baciandomi sul collo, toccandomi i seni, dicendomi che mi sarebbe piaciuto e che dovevo solo fare a lei quel che avrei voluto un uomo facesse a me. Avevo bisogno di qualcosa di forte e così le chiesi: "Posso bere qualcosa Anna?" mi offrì una vodka ghiacciata, mentre continuava a lisciarmi e ripetermi che dovevo solo lasciarmi andare. Mi versai la seconda vodka. Poi pensai alla mia prima volta con un uomo, ero tonta, inesperta ma poi piano piano avevo capito come funzionava e pensai che forse anche con una donna non era poi così diverso. Presi a baciarla sul collo mentre con le mani sfioravano i suoi seni, i suoi capezzoli eran duri come pietre, eran scurissimi, granulosi. Ricordai che voleva li masticassi mentre eravamo in auto e presi così a sfiorarli con la lingua e poi piano piano a tiracchiarli tra i denti, mentre lo facevo le sue dita eran già corse tra le sue cosce e assatanata si sfiorava il pelo mentre mi diceva di non fermarmi. Sapevo che non potevo restare lì su per sempre, dovevo quindi passare oltre, scendere. Scesi con la lingua sul suo corpo sino a raggiungere il pelo, leccai l'inguine sfiorandolo con le dita, facendola inarcare per il troppo piacere. A quel punto Anna si portò nuovamente verso il divano del salone, aprì le gambe e il mio viso si trovò davanti a qualcosa di familiare ma mai visto così da vicino. Il suo sapore non era male, era simile al mio forse solo un po' più acre. Non mi dava però fastidio e perciò iniziai a far scorrere la mia lingua prima sulle grandi labbra, poi su quelle più piccole sino ad iniziare a penetrarla. Le sue mani premevano sulla mia testa, lo faceva come fa ogni volta il mio lui quando gli faccio un pompino. Pensai allora che era meglio se oltre alla lingua avessi usato un dito, iniziai quindi a penetrarla con l'indice, poi aggiunsi il medio e poco dopo mi ritrovai a leccare là dove quattro delle mie dita uscivano ed entravano come se nulla fosse. Finalmente Anna raggiunse l'orgasmo. Tirai un sospiro, ma Anna non era un uomo, era già praticamente pronta a ripartire. "Se continui così domani ti concedo un giorno di ferie" mi disse rimettendo la mia faccia tra le gambe. Ripresi a toccare, leccare, lei aprì ancora più le sue gambe e nel farlo mi disse che se quattro dita stavan comode la quinta ci sarebbe stata perfetta. Comprese che non sapevo da dove iniziare, mi disse "vai tranquilla, bagna la tua mano di me e continua sino a che è dentro tutta" Mi faceva senso, più le dita entravano e più lei ansimava, e lei non contenta mi incitava ad entrare sempre più. Ad un certo punto in me scattò qualcosa, mi ero rotta di subire i desideri di lei. Presi a bagnare la mano con la saliva ed i suoi orgasmi, presi ad entrare sempre più sino a vedere la mia mano scomparire dentro lei sino al polso. La giravo come se nulla fosse. Il suo viso era trasformato, era quello di una vera trxxx, insaziabile. Continuava a dirmi che ero brava, che le piaceva come stavo scopandola. Pur se mi vergognavo un po', mi rendevo conto che la cosa stava ecciatandomi moltissimo, e così mentre roteavo una mano dentro lei con l'altra passavo dal clitoride ai suoi capezzoli, poi ad un tratto guardai sul tavolino che avevo a fianco proprio vicino al bicchiere vuoto della vodka, c'era un candelabro con una candela rosso fuoco di quelle lavorate, la presi senza uscire con la mano da dentro lei e dopo averla bagnata con la saliva presi a impuntarle la candela dietro. "Mi stai stupendo Elsa, continua così, sei favolosa" Non avevo voglia di fermarmi, desideravo incularxx e basta. Non so quante volte ha goduto del mio possederla davantii e dietro e finalmente ad un certo punto mi ha chiesto di fermarmi e lasciarla respirare. Lenta sfilai la candela, lentissima la mano. Il suo viso era soddisfatto, sfatto, esausto. "Elsa, di solito faccio andare via le donne a questo punto, ma stasera farò una eccezione" mi prese per mano, mi portò in cucina e spinse sul tavolo, iniziò a divorarmi i seni, poi scese tra le gambe e nel sentire che ero fradicia perse il controllo completamente. Non ero rimasta perchè avevo timore di perdere il lavoro, ero andata lì per paura di esser licenziata è vero, ma rimasta perchè mi piaceva. Non potevo dirle che non era così, non lo nascosi nemmeno quando la punta della sua lingua mi schiuse le labbra del peccato e prese a leccarmi con foia. Ci amammo tutta la notte e rimasi a dormire da lei senza pretendere la giornata di ferie, e al mattino passammo da casa mia, dovevo cambiarmi. Salì con me nel mio piccolo appartamento, anche lì ci scambiammo qualche carezza sino a godere e quando arrivammo al lavoro tutte le colleghe ci domandarono cosa avessimo combinato per essere così esuste. "Siam state al mare e sveglie tutta la notte e visto che non siamo più giovincelle siamo a pezzi" rispondeva a tutte, poi entrammo in ufficio dal capo, propose per me un'aumento di salario ed il trasferimento nel suo ufficio. Il capo sorrise malizioso, lo fece allentandosi la cravatta e sfiorandosi la patta dei pantaloni. Non posso dire che non fossi inizailmente a disagio, ma avevo capito come funzionava, mi alzai in piedi e guardai Anna dritta negli occhi per poi domandarle come mai era riuscita a fare carriera così velocemente, entrambi mi sorrisero con un ghigno, a quel punto andai verso la poltrona del capo, la girai, mi inginnocchiai e dopo aver aperto i suoi pantaloni mi misi al lavoro su di lui, Anna ci guardava per prima compiaciuta, poi seduta sul ciglio della scrivania aveva scostato il perizoma e iniziato a toccarsi. Era davvero inaziabile Anna, affamata di sesso e carriera o forse non era la carriera quella che le interessava davvero ma il suo essere porca e insaziabile l'aveva portata al livello che era perchè era quello il lavoro che al nostro capo piaceva più di ogni cosa e in lei aveva trovato totale appagamento. Da allora io e Anna andiamo spesso nel ufficio del capo, lo facciamo ogni volta che ci chiama, certe volte capita che vuole me, altre volte lei e altre volte si eccita e tocca mentre guarda noi due, puntualmente ripete ad entrambe che nella prossima busta troveremo una cifra consistente per via dei straordinari che abbiam fatto. Non credo ci vorrà molto per me a salire di livello, forse non arriverò a quelli di Anna, ma di sicuro il licenziamento pare sia qualcosa di lontano e questo è quello che mi fa tornare a casa serena e vivere il mio privato con tranquillità. Certe volte il mio lui mi chiede come è finita con Anna, puntualemente dico che stava scherzando e l'avevo presa troppo sul serio, qualche volta mi dice che non la racconto tutta e che se vogliamo è disposto a sacrificarsi pure lui, ci rido sopra e sorvolo ... non mi va che pensi che se raggiungo una buona posizione lavorativa è per il merito che pure lui conosce, non voglio nemmeno speri che si realizzi un suo sogno, però se mai un giorno dovesse servire non escludo che lo terrò in considerzione. |
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QUESTO BLOG ...
racchiude una serie di racconti erotici
da me scritti, nulla di speciale direi,
tranne il fatto che è una passione che
coltivo da anni.
Ho tolto amici e la possibilità
di vedere chi mi visita per evitare
qualsiasi problema. Mi auguro solo
che le persone
che passeranno da qui, non decidano di
farmelo chiudere, ma in tal caso, avranno solo
fatto cancellare quel che poi in altre
piattaforme da anni è pubblicato.
Nulla di grave quindi, tranne la probabilità
che l'ipocrisia spesso ha la meglio e la
repressione fa spesso guardare le cose
più naturali in modo solo "sporco".
Si dice che
"nulla è osceno tranne l'interpretazione!"
siate quindi cauti a giudicare male
e se riuscite siate sufficientemente maturi
per dirvi che esistono post
molto più offensivi e subdoli
celati dietro la parola AMORE.
A chi resta dico grazie, a chi
se ne esce ... arrivederci, a chi
si scandalizza vorrei dire
"per cosi poco?" ma il poco
poi cos'è se non si sa cosa
sia la vita senza piacere?
Inviato da: mar.rosso2
il 02/01/2013 alle 05:05
Inviato da: mar.rosso2
il 23/12/2012 alle 03:40
Inviato da: elsa.nightoflove
il 19/08/2012 alle 20:06
Inviato da: elsa.nightoflove
il 19/08/2012 alle 19:57
Inviato da: elsa.nightoflove
il 19/08/2012 alle 19:47