nikmar

La pruderie americana, da sempre inversamente proporzionale al senso del ridicolo degli abitanti di questa grande Nazione, ha raggiunto nuove e insospettabili vette. A Waco (Texas), infatti, è stato bloccato un pericoloso molestatore di fanciulle, naturalmente di colore, che si era reso reo di un turpe episodio di bullismo scolastico.

Si tratta di un delinquentello di quattro anni che, alla fermata dell'autobus davanti all'asilo, ha individuato l'assistente della maestra: una giovanissima e avvenente fanciulla di una ventina d'anni, e le si è letteralmente tuffato con la faccia sui seni. Forse alla ricerca di un attimo di conforto materno.

La scena, fortunatamente, non è sfuggita al direttore dell'asilo, che ha immediatamente convocato i genitori e sospeso "l'infame" dall'asilo per molestie sessuali aggravate.

Ovviamente le associazioni della sinistra hanno immediatamente stigmatizzato il comportamento del direttore come esagerato e forse anche un filino razzista, dato che l'autore dell'aggressione ai danni della giovane vicemaestra è un negro. Cosa che ha costretto, forse per paura di ritorsioni (con questi bulletti scolastici non si sa mai), il povero direttore ad ammorbidire il provvedimento.

L'episodio è sintomatico di una società al disfacimento, che vuole rendere la vita sempre più difficile a noi autori satirici: infatti, se questo è quanto può realmente accadere in una scuola materna del Texas, quali situazioni surreali possiamo inventarci noi, nei nostri giornaletti, per far sorridere il grande pubblico?

Mi torna in mente un aneddoto che mi raccontava sempre mio padre e che vedeva protagonista un altro molestatore "in erba", ovvero il sottoscritto. Nel 1964, quando avevo 2 anni (così sapete anche quanti anni ho), vivevamo a New York e, nostra vicina di casa, era Miriam Makeba. Orbene, narrano le cronache che, ogni volta che la incontravamo in ascensore, io mi sporgessi dal passeggino e le toccassi regolarmente il culo.

Nel 1964, anni bui e medievali, dove le donne valevano meno di un cammello (specie se di colore come Miriam), la cosa finiva regolarmente con una risata della vittima, evidentemente ancora scarsa di coscienza e dignità femminile. Oggi, probabilmente, sarei stato fucilato alla schiena senza processo, nella lavanderia del palazzo.

POST SCRIPTUM

Cercando, come mio costume, un'immagine "buffa" per corredare il mio post, magari un disegno di un bambino in prigione, ho trovato invece numerose fotografie aberranti di bambini anche di 5-7 anni, realmente prigionieri nelle carceri di tutto il mondo e, in particolare, nelle Filippine. Suggerisco a coloro che fossero interessati di digitare kids+jail sulle immagini di google e constatare con i propri occhi fin dove può abbassarsi l'essere umano.... adulto!