segreto

Ogni favola è un gioco
che si fa con il tempo
ed è vera soltanto a metà
la puoi vivere tutta
in un solo momento
è una favola e non è realtà

"Che tu sia per me il coltello" è il ritratto di due persone che, nel condividere la parte nascosta di se stessi, inventano un mondo ed il linguaggio per esprimerlo.

E'una conoscenza che non ha nulla di carnale, un rapporto epistolare ma dove lo scrivere serve ad esorcizzare i propri sentimenti più profondi, con la speranza nel cuore che forse solo una persona a loro estranea potrebbe capire meglio il malessere interiore che li attanaglia, la loro mezza felicità, il loro sopravvivere senza mai essere trascinati dalla vita in maniera completa, profonda ed entusiasta.

E con il passare delle lettere queste due persone, Yair e Myriam, pian piano si scoprono simili. “Come due tazze rotte esattamente nello stesso punto”, si accorgono di quanto in realtà le loro vicende si intreccino l’un l’altra: rifugiandosi nel mondo delle parole si trovano improvvisamente vicini, lontani anni luce dalla realtà materiale, ma uniti nel gridare il loro senso di oppressione.

Entrambi hanno infatti bisogno di “aggrapparsi a qualcuno, di fondere l’anima con quella di un altro senza nascondere nulla”: in realtà leggendo i testi dell’altro hanno la possibilità di specchiarsi, di poter ammirare la loro vera fisionomia, quei lineamenti che spesso, nel trambusto della quotidianità, si costringono a non vedere.

Ispirandomi a questo libro che mi ha molto colpito ho pensato di creare una raccolta di lavori inediti che abbiano come tema i rapporti che nascono tramite blog, mail, chat ed altre moderne forme di comunicazione che hanno sostituito le lettere scritte, possono essere racconti, poesie, immagini, ecc che affrontino questo tema. Il materiale dovrà pervenire entro il 31.12.2008 all’indirizzo mail amanda222@hotmail.it e successivamente verranno pubblicati in questo blog..... che ne dite? siamo o non siamo tutti un po scrittori? ;-)

e dicevi di amarmi...
chi amavi?
chi sei?
hai giocato con le forbici
intagliando la mia anima
dividendola, spaccandola...
mi hai fatto a pezzi
hai giocato,
bastardo,
Sembra quasi che da dentro mi mangi.
mi divori piano un pezzo alla volta.
E insieme ti porti via anche la mia voglia di reagire.
Anche di piangere e di incazzarmi.
E nessuno si accorge del bastardo che hai dentro.
Nessuno vede la differenza, perchè sei bravo di nasconderlo
lo neghi persino a te stesso
sei sempre stato bravo a fingere
per tutti sei quello di sempre
chissà che dirà tua figlia quando saprà
quando capirà come mi stai trattando
quando non mi troverà nella casa dove sto ora
chissà come glielo spiegherai
che sua madre è impazzita di dolore...
già ma forse come al solito non glielo dirai....
Certo, nello specchio
ti vedi soddisfatto
e della tua coscienza
fai carta straccia,
e così pure della vita altrui
non hai alcun rispetto

Camminando si apprende la vita
camminando si conoscono le cose camminando si sanano le ferite del giorno prima.
Cammina guardando una stella
ascoltando una voce
seguendo le orme di altri passi.
Cammina cercando la vita
curando le ferite lasciate dai dolori.
Niente può cancellare il ricordo del cammino percorso. (Rubén Blades)

Se vuoi vedere le valli, sali in vetta a una montagna,
se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola,
se invece aspiri a comprendere la nuvola, chiudi gli occhi e pensa. (K. Gibran)