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ED ECCOMI QUI.....

Post n°242 pubblicato il 15 Marzo 2007 da nity40
 

anche oggi qui, a questa finestra, con il corpo che segue una strana linea, il busto spinto verso fuori edi piedi ancorati all'nterno, anche la forma esteriore non nasconde la mia indecisione....
E resto così, silenziosa, a fissare il mondo ed a sognare, finché, abbassando gli occhi verso il giardino vedo una pianta d’acero rossa dalle mille foglie colorate d’autunno in attesa anche loro di un segnale segreto.
E proprio in quel momento in cui i miei occhi si soffermavano sulla pianta che una foglia cadde, l’osservai lentamente staccarsi e dolcemente planare, come una soffice piuma, verso il manto erboso poco sotto, attratta dal suo ineluttabile destino.
Tutto faceva pensare che avrebbe potuto resistere attaccata vigorosamente al suo ramo ancora per diversi giorni, ma così non fu, per qualche strana ragione precipitò dolcemente a terra e si posò, lei rossa e brillante, sul verde prato del giardino.
Era la prima foglia che si staccava seguendo il naturale ciclo delle stagioni, da quella pianta di acero, una come tante in mezzo a quel giardino.
Ed ora eccola lì una macchia rossa sulla piccola distesa d’erba che circondava la casa, era un segno che l’autunno era ormai arrivato e che il ciclo della vita continuava e che lo faceva, come ogni anno, grazie alla morte.
Mi sento come le foglie è una sensazione costante che si ripete qua e là nella mia vita, adoro d’autunno camminare in una alta marea di foglie adagiate al suolo, ultimo sussurro prima di sbriciolarsi in mille coriandoli.
Sbriciolarsi come la sensazione che sto provando in questo momento, mi sento come se l’armatura che mi ricopriva e che pian piano era cresciuta con me, rafforzandosi ed ispessendosi anno dopo anno, per frenare ogni possibile intrusione, ora si dissolva liberando finalmente le sensazioni da sempre nascoste e taciute.
Che strano come alle volte delle immagini viste chissà quante volte sanno raccontare e dire più di molte parole ed è successo proprio così  in quel momento ogni cosa era perfetta e tutto contribuiva a disgelare significati nascosti e lontani.
Era come se un’onda mi stesse attraversando, ma non solo una volta, tante e continue volte, rimbalzando da ogni parte del mio corpo. Desideravo urlare, sfogare con la voce la sensazione che provavo, ma non riuscivo neppure ad aprire la bocca, a modulare un qualunque suono.
Ero lì immobile in balia di qualcosa che non capivo, in balia di una marea impetuosa che non riuscivo a comprendere e non potevo o forse non volevo neppure fermare o contrastare.
La sensazione che gli permise di vedere finalmente ciò che dall’inizio della sua vita era li, chiaro manifesto, evidente, fu un'emozione. Fu proprio l’improvvisa ed inspiegabile emozine che mi ha consentito di superare il velo della quotidianità, dell’abitudine e di arrivare, naturalmente e senza alcuna difficoltà a vedere . Solo grazie a questa emozione sono riuscita ad abbattere tutte quelle costruzioni che mi avevano imprigionato e reso cieca.
Si era scatenata una scintilla che mi faceva vedere ciò che era sempre stato chiaramente riconoscibile con uno sguardo nuovo, dandogli un senso completamente rinnovato.
Mi sono emozionata. Si ho provato un’emozione nuova, mai sentita prima di allora. Un’emozione a cui faccio fatica a dare un nome ma che se dovessi classificare direi che è un'emozione fortissima se può scuotermi così profondamente.
e così ho cominciato a togliere l'armatura pezzo dopo pezzo, finché ciò che rimanga sia soltanto me stessa, il mio corpo, il mio sentire vero.
Probabilmente agli occhi di un osservatore esterno quella scena non avrebbe detto nulla di particolare: una
foglia ed io oltre il vetro appannato della finestra, invece, abbiamo vissuto un momento importante della nostra vita, una moriva, io nascevo nuovamente.
Così come la foglia, morendo non urlò la sua disperazione, anche io non ho dato segno della fragorosa serie di emozioni che avveniva dentro il mio animo.
Mi sono alzata dalla scomoda postura, mi sono stiracchiata ed indossato un cappotto sono uscita perdendomi per le strade della città.
Questo fu l’effetto della foglia morente; una donna rinata.

Miliardi di foglie appese ad un filo e con il fiato sospeso,
foglie che vacillano all’arrivo di un soffio leggero.
Foglie stirate per terra, cadute a rovescio o sull’altro lato:
pianti e sorrisi di un tempo che scorre veloce, bendato.
I colori sono i segni dell’età che avanza,
sono i marchi delle stagioni,
la vita prima del buio, quando muori.
Come una foglia traballante ricordo,
dimentico e ricordo la promessa dell’ultimo momento
quella sua voce roca che svanisce e poi ritorna nel vento.
Come una foglia tremolante esisto facendo finta che sia per sempre,
eppure temo la morte che si avvicina inesorabilmente. 

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Commenti al Post:
serioud
serioud il 15/03/07 alle 22:20 via WEB
La realtà fisica della foglia non è morta ma si è trasformata: in humus prima, in elementi semplici poi, in modo da poter ridiventare una nuova foglia o, addirittura, albero. La poesia della foglia è eternamente viva in te: il suo suono, i colori, le sensazioni sono vive in te. Tu, come foglia caduca, prima o poi, cadrai al suolo e darai nuova vita materiale ad altre realtà fisiche ma il tuo profumo, la tua voce, i tuoi pensieri, i tuoi ricordi resteranno nell'infinito. Stai serena chè solo dalla morte rinasce la vita.
 
 
nity40
nity40 il 17/03/07 alle 11:45 via WEB
wow grazie per l'analisi sempre attenta e puntuale e soprattutto per l'incoraggiamento ... sai credo proprio che sia ora di rinascere veramente ;-)
 
dannia
dannia il 17/03/07 alle 08:19 via WEB
Carissima Nity, è triste vedere la prima foglia che cade, ma poi noterai che a poco a poco anche le altre foglie la seguono, e si posano di nuovo una accanto all'altra, continuando così a stare vicine in un nuovo ciclo della vita. Ti voglio bene...bentornata!
 
 
nity40
nity40 il 17/03/07 alle 11:46 via WEB
che bello tornare e sapere che ci sono persone che ti aspettano ... che non ti hanno dimenticato (come io del resto loro) mi fa piacere ritrovarti e spero che anche per te sia un bel ciclo un abbraccione tvb
 
esteban16
esteban16 il 17/03/07 alle 10:57 via WEB
come tutti Michela... sapessi quanto corro per fuggire da lei, comunque ora è primavera e come le primule oggi sei rispuntata tu, beh ben tornata, come vedi siamo ancora qui malati di questa cosa, malati perchè forse ci rende felici, malati perchè qui abbiamo il nostro mondo immaginario. ciao Michela
 
 
nity40
nity40 il 17/03/07 alle 11:47 via WEB
... è primavera, svegliatevi bambine ... faceva così uina canzone di qualche tempo fa no??? ;-) ed eccoci qui pronti per una nuova avventura ciao Ste
 
leone257
leone257 il 17/03/07 alle 18:55 via WEB
Ciao Michela dopo tanto tempo hai nuovamente scritto sul tuo blog propabilmente avevi un momento di riflessione come tutti sembra in questo periodo.Le foglie cadono dopo aver fatto la loro vita come del resto la facciamo noi umani,forse loro nella loro esistenza soffrono e fanno soffrire di meno delle persone....
 
 
nity40
nity40 il 19/03/07 alle 08:57 via WEB
.. soffrono e fanno soffrire meno delle persone??? io nn credo, anzi penso che ognuno di noi abbia un percorso di sofferenza che a null'altro serve se non a renderlo consapevole della bellezza della vita e dell'intensità con la quale va vissuta.....
 
mapajama
mapajama il 24/03/07 alle 22:01 via WEB
eccomi qua... usiamo lo stesso incipit
 
 
nity40
nity40 il 26/03/07 alle 07:42 via WEB
....Qui vengono a finire i venti, tutti. La pioggia si denuda. Passano fuggendo gli uccelli. Il vento. Il vento. Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini. Il temporale solleva in turbine foglie oscure e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo. Tu sei qui. Ah tu non fuggi. Tu mi risponderai fino all'ulitmo grido.....
 
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Un blog di: nity40
Data di creazione: 17/09/2005
 

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