non sono tagliata..
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IN ALTO MARE
Slawomir Mrozek ha scritto un testo teatrale crudamente efficace sulla metafora del potere: "In alto mare". Sono tre naufraghi su di una zattera che, alla fine delle vettovaglie, decidono tra loro chi debba diventare il "pasto" degli altri due. Le tre figure sono emblematiche. La prima, il Grosso, individua perfettamente le caratteristiche del despota, della deriva autoritaristica, il secondo il Medio, mellifluamente immagine del compromesso di colui che galleggia tra individualismo e demagogia. Il terzo, il Piccolo, icona dell'uomo perbene, vittima sacrificale cooptata per troppa bontà d'animo e disponibilità verso il prossimo. Il significato è tragico ma espresso con una comicità sussurrata tra le righe alquanto efficace nella creazione di situazioni nosense e grottesche.
Con non troppa fantasia ho affidato ai tre personaggi le voci dei nostri campioni politici: al Grosso lo psiconano, al Medio il pastellato Mastella, al Piccolo la r moscia del sempre dignitoso Bertinotto, povero lui. A me la parodia diverte, non lo nego.
E' strano, ho scelto la parte del Grosso, io che nella mia vita ho sempre propugnato l'ideale di giustizia proprio del Piccolo. Per una volta divento cattiva e, stranamente, interpreto il ruolo assai bene, con voce autoritaria, secca e stentorea.
Il Mestro sorride delle nostre scelte non casuali: ognuno ha scelto il proprio contrario. Osservazione che mi porta a pensare che ognuno di noi, in fondo sia davvero un ossimoro e la chiarezza d'intenti sia solo apparente. Sono tutto e il contrario di tutto e lo rivendico con dignità. Sono contenta della mia lettura creativa. Il confronto con il testo teatrale apre la mente verso le diverse interpretazioni. Nessuna è sbagliata, anzi ognuna di esse arricchisce di sfumature il testo nero su bianco.
Nella prossima lezione mi aspetta la prova del monologo in teatro. Io, così esile, dovrò trasformarmi in un nano gigantesco. Ci riuscirò?
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La signorina aveva un gatto e suonava la chitarra. Nei giorni in cui il sole picchiava forte si lavava i capelli, poi, assieme al gatto, nu maschio rosso tigrato, si metteva a sedere sulla scala di soccorso a pizzicare la chitarra, mentre i capelli si asciugavano. Cantava con il timbro sommesso, incerto di un'adolescente.
Inviato da: Ylenya Giovanna Camm
il 05/05/2019 alle 22:23
Inviato da: Anonimo
il 29/10/2008 alle 19:49
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Inviato da: William_Ryker
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