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"LA JUVE NON PUO' ANDARE IN B!"

Post n°44 pubblicato il 14 Maggio 2006 da fabio.1971

Il noto avvocato bellunese Maurizio Paniz esclude categoricamente che la squadra bianconera possa essere retrocessa. 

Molti mezzi di informazione prospettano con grande soddisfazione la retrocessione della Juve che si vedrebbe lo scudetto revocato e la Lazio anch'essa in serie B. Con tanto di penalizzazioni per entrambi i club. Questo perché le due società sarebbero coinvolte direttamente.  "Juve e Lazio retrocesse con scudetto revocato alla Vecchia Signora? Escludo tutte queste ipotesi. In tutto quello che ho visto, esaminato, letto non vi è nessuno degli elementi che possa far pensare e combine o a condiziomenti di partite tali da aver determinato un'alterazione dei risultati. Milan e Fiorentina? Escludo penalizzazioni". Lo spiega ad Affari il noto avvocato bellunese e onorevole di Forza Italia Maurizio Paniz. Che sui dialoghi di Moggi con Bergamo spiega: "Non emerge che concordasse le designazioni". E Moggi?
"Non rischia nulla. Rischia soltanto il messaggio mediatico molto negativo che evidentemente condiziona lui e la Juve. Ma dal punto di vista del condizionamento dei risultati, dell'illecito e del concretizzarsi dell'illecito sportivo secondo me non c'è nulla".
Ma si parla di violazione dell'articolo 1, con possibili squalifiche di qualche mese o qualche anno...
"La violazione dell'articolo 1, cioè del dovere di lealtà, probità e via dicendo può emergere anche con comportamenti assolutamente irrisori, minuscoli. Certo, parlare in maniera volgare e già una violazione del dovere di lealtà e probità e, se vogliamo, anche una serie di altri passaggi che emergono dalla intercettazioni. Credo che queste cose siano talmente frequenti che non so..."
Cosa?
"Fino a che punto il limite possa arrivare a far pensare a sanzioni di carattere significativo. No, non penso che si possa arrivare a una squalifica".
Moggi però ha effettuato anche telefonate con Bergamo sulle designazioni arbitrali...
"Non emerge che concordassero le designazioni. Per quanto si è letto, auspicava ci fosse l'uno e l'altro degli arbitri. Come io potrei aver piacere che ci fosse questo o quel giudice in un derminato processo. Ma non è detto che poi il mio messaggio si sia tradotto in realtà. Del resto abbiamo visto alla prova dei fatti che alcune designazioni non erano conformi a quello che Moggi auspicava".
Capitolo Milan e Fiorentina: si parla di penalizzazioni...
"Lo escludo ancora una volta. C'è sicuramente una serie di comportamenti poco convenienti, ma dalla sconvenienza a passare all'illecito c'è un passaggio molto grande. E ritengo che qui ci siano sconvenienze. Mi faccia aggiungere una considerazione...".
Dica...
"Primo: ritengo che le intercettazioni vadano lette nell'ambito di un contesto molto più complessivo rispetto a quello che emerge rispetto alle trascrizioni fredde, riportate dagli organi di informazione. Molte volte il tono che viene utlizzato è indicativo magari di rapporti di familiarità che non incide in maniera così diretta su quello che è l'apparente condizionamento delle gare. E poi...".
Poi?
"I rapporti di familiarità che emergono spesso da queste intercettazioni non sono a mio avviso così negativi come può sembrare, perché il calcio è pur sempre un gioco anche se muove determinati interessi. Il fatto che ci sia familiarità non significa che, poi, qualcuno quando è il momento di operare e fare il proprio dovere non lo faccia in maniera assoluta e totale. Fino a prova contraria, ciascuno quando si è trattato di fare il proprio dovere di arbitro, di designatore credo l'abbia fatto. In questo momento non abbiamo nessun elemento per dire il contrario".
Il calcio però è nella bufera...
"Non mi piacciono questi processi sommari che portano a condanne altrettanto sommarie sotto tutti i punti di vista, più che altro influenzate attraverso i media e le volontà delle tifoserie di raggiungere degli obiettivi che potevano sembrare non raggiungibili dal punto di vista sportivo. Occorre molta calma, tranquillità e valutare veramente con ponderazione quello che ci può essere stato. Francamente in questa pur significativa mole di elementi che sono emersi non riesco a vedere degli illeciti dal punto di vista o sportivo o men che meno penale".
      Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno realmente. E' vergognosa la campagna messa in atto da gran parte della stampa per spingere la Juventus in serie B, a cui peraltro fa da contraltare l'inspiegabile silenzio della Famiglia Agnelli.  La trasmissione di ieri "Matrix" ne è stato un vergognoso esempio. Il coinvolgimento del Milan nell'inchiesta è stato appena accennato e come se non bastasse il faziosissimo Pistocchi ha tenuto una lezione accademica per spiegarci attraverso le immagini di Milan-Siena che la colpa è tutta della Juventus e che la squadra rossonera è parte lesa.  Poi abbiamo sentito quel grande filosofo di Riccardo Luna (Il Romanista) che chiedeva addirittura la retrocessione in C2. Stamattina, poi, la Gazzetta dello Sport ha appena sfiorato l'argomento-Milan, concentrando tutte le prime pagine sui colloqui tra Moggi ed i vertici arbitrali.  La notizia sul coinvolgimento di Meani era condensata in due miseri colonnini, quasi a metà giornale. Galliani ha già messo in campo tutta la sua artiglieria pesante per cercare di occultare le responsabilità della sua squadra. Per la serie: meno se ne parla e meglio è! Sono perfettamente d'accordo su quanto sostiene l'avvocato Paniz. Le intercettazioni sono deontologicamente ed eticamente deprecabili, ma dal punto di vista sportivo non si configura alcun illecito.  Le leggi fino a prova contraria non le fa Maurizio Pistocchi. Sarebbe giusto aspettare la fine delle indagini, ma qui si sta parlando di retrocessione per la Juve ancor prima che siano stati depositati gli atti. Andiamoci piano. Tra tutto quello che è stato pubblicato non c'è una riga che parla di partite o arbitri comprati, richieste di favori. Eccezion fatta per le frasi di Carraro che chiedono inequivocabilmente di aiutare la Lazio. Allora aspettiamo che le sentenze le faccia la giustizia e non quei pretoriani di Mediaset. 

 
 
 
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