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PARLIAMO DI.....ASBESTO

Post n°55 pubblicato il 20 Giugno 2014 da NonnaCiona

In questi giorni a Latina si è ricominciato a parlare della pericolosità dell'amianto, infatti alcuni giornali riportavano la segnalazione di un nostro consigliere riguardo il tetto del capannone abbandonato di Via lago Ascianghi, allora approfondiamo questo tema dal momento che a grandi lettere si leggeva del "PERICOLO IN ZONA PUB".

L'asbesto, detto comunemente amianto, ...provoca una malattia cronica ed incurabile chiamata "asbestosi" dopo un'esposizione prolungata alle polveri di questo minerale, ma solo vivendone a contatto, quando viceversa l'amianto è integro e non ha subito dei tagli e quindi non è sbriciolato, non si hanno problemi.

L'eventuale malattia chiamata "asbestosi" si manifesta dopo circa venti, trenta e/o anche quarant'anni dal contatto con le finissime fibre o polveri, poiché queste ultime inalate attraverso faringe e trachea, una volta arrivate agli alveoli polmonari si depositano e i nostri macrofagi, deputati ad inglobare elementi estranei, nel tentativo di eliminarli, aumentano la formazione di sostanze che creano delle lesioni agli alveoli che all'atto della respirazione, quando l'ossigeno dovrebbe essere trasportato al sangue, non lavorano più, compromettendo così l'attività respiratoria.

Il cancro polmonare a cui alcune persone vanno incontro è il "Mesotelioma o tumore della pleura" ma ricordo che bisogna sempre inalare le dannose polveri per almeno tre mesi anche se da uno studio sulla genetica, sembra che questo tipo di cancro sia di gran lunga legato ad una suscettibilità individuale, ma è probabile che l'asbesto sia in grado di provocare anche tumori del colon-retto, della laringe e dell'ovaio, perché al contrario di quanto creduto finora, sembra che esso sia pericoloso anche per ingestione.

L'asbesto o amianto è meglio conosciuto come "Eternit" da eternità ed ha questo nome proprio perché "eterno" infatti ci sono difficoltà anche nello smaltimento, non essendo un rifiuto comune, l'abbandono di tale materiale costituisce reato perché è una struttura a fibre molto resistente al calore, ma che ha avuto nel ventesimo secolo un ampio utilizzo in tantissimi settori.

Parlando con l'artigiano Mario Bertone, imprenditore di Latina ormai in pensione, sono venuta a conoscenza del fatto che tutte le tubazioni dell'acqua che passano sottoterra sono fatte in amianto, come tantissime canne fumarie, acciottolati per le ferrovie, sottofondi stradali e linoleum ma che si trovano ancora al loro posto (nonostante le leggi ne abbiano ordinato l'eliminazione) continuando ad espletare le loro funzioni ogni giorno.

Dunque siamo circondati di amianto, non esistendo una precisa mappatura dei manufatti contaminati, ma che non rappresentano un rischio se restano integri, infatti il rischio aumenta solo quando esso è contenuto in una matrice facilmente sbriciolabile come il gesso ed è la forma più pericolosa perché a maggior rischio di dispersione nell'aria, quindi facilmente inalabile, l'amianto o asbesto lo si può trovare spruzzato nei rivestimenti di caldaie, come isolante acustico nelle pareti, nel vano di ascensori e nei soffitti.

In passato è stato molto utilizzato negli atri delle scuole per evitare il rimbombo del chiasso provocato dagli allievi, dunque negli edifici bisogna ricercarne la presenza soltanto se sono stati costruiti prima del 1992.

Come per quasi tutti i cancerogeni, non esiste un limite di concentrazione delle fibre al di sotto delle quali l'asbesto possa considerarsi innocuo, ma a basse concentrazioni, il rischio è minore, anche se non può diventare zero.

Le richieste per lo smaltimento di asbesto, vanno inviate al sindaco del comune dove si risiede che attiverà l'ARPA e l'ASL per i controlli e che a sua volta provvederà ad un eventuale "incapsulamento" o alla bonifica per la rimozione del minerale.

Inoltre un tecnico deve stabilire anche lo stato di degrado del materiale per misurarne la quantità di polveri nell'aria, insomma la legge 257 del 1992 è servita solo per bloccare l'uso indiscriminato di questo minerale eterno, ma gli epidemiologi prevedono che la mortalità per tumori da asbesto aumenterà ancora, nonostante la proibizione al commercio, per raggiungere il picco nel 2020 e con tutta probabilità sarà la popolazione in generale ad esserne colpita, vista la presenza ubiquitaria dei manufatti contenenti asbesto.

La bonifica si impone SOLO in caso di materiale in cattive condizioni, usurato o rotto, diversamente il proprietario dell'immobile, nel nostro caso del capannone in disuso con tetto in eternit in Via lago Ascianghi, deve far controllare periodicamente da una ditta specializzata, lo stato di usura dello stesso ed eventualmente far fare un incapsulamento per evitare che il minerale si sbricioli, ma non divenire un "caso" per giocare a far politica, perché quel capannone esiste da prima del 2011, data dell'insediamento dell'ultimo consiglio comunale ancora attivo.

Laura Cugini

 
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