Creato da amareliberamente1969 il 12/11/2008

Facciamoci belle!

Quando il cuore non dimentica un amico nel suo cammino ne troverà mille, pronti a sorreggerlo nel momento del bisogno.. ma se un cuore dimentica,nella tempesta rimarrà solo,e invano sarà il suo richiamo..ma ,anche in quel momento il vero amico arriverà a tendergli la mano .. serena giornata..Hengel

 

 

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Post n°88 pubblicato il 27 Aprile 2009 da amareliberamente1969
 

 
Le donne bene informate scelgono il parto naturale

  

Il 15 gennaio il Corriere delle Sera ha pubblicato un articolo sul record dei cesarei (90%) in una nota clinica romana.

Purtroppo il tasso dei cesarei in Italia è in costante aumento e secondo il Dott. Di Lallo dell’Agenzia di Sanità Pubblica “tra 10 anni quasi tutte le donne partoriranno in sala operatoria”.

L’Italia è il terzo paese al mondo per tagli cesarei, il primo in Europa e non è raro che una clinica raggiunga l’80% di tagli cesarei. L’incidenza è nettamente inferiore in ospedale anche se la maggioranza dei nosocomi supera abbondantemente il tetto del 15% indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tutto questo nonostante il costante impegno dei piani sanitari ad abbattere la percentuale del parto chirurgico e riportarlo a livelli europei.

L’articolo del Corriere prosegue con un’intervista ad un ginecologo romano, il Dott.Zupi, secondo il quale è l’applicazione alla medicina difensiva che causa questo stato di cose e che “noi non siamo dei martiri…se una donna è minimamente a rischio la spingiamo verso il parto chirurgico, quando non è lei stessa a chiederlo come spesso accade, specie se si tratta di donne ben informate”.

Donne ben informate dice? Ma le donne sono informate dell’aumento della mortalità materna e fetale che si accompagna all’intervento chirurgico in assenza di un’indicazione medica?

Infatti il taglio cesareo, salvavita quando necessario, (dal 5% al 15% , a seconda dello stato socio-ecomonico) è associato a rischi aumentati, rispetto al parto spontaneo, sia per la madre che per il bambino (Centro Nazionale di Epidemiologia , I.S.S.).

La medicalizzazione della nascita con l’impiego di tecnologie diagnostico-terapeutiche invasive, usate indipendentemente dalla reale necessità, promuove un senso di inadeguatezza della donna: un vero e proprio processo di dis-empowerment .

Malgrado questo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità ci dicono che il 90% delle donne che hanno partorito spontaneamente confermano, subito dopo il parto, la preferenza al parto vaginale .

Ma sorprendentemente anche il 70% di donne che ha partorito per via chirurgica avrebbe preferito un parto naturale.

Dunque, a differenza da quanto viene dichiarato, le donne vogliono partorire e i motivi che spingono all’aumento dei cesarei sono da ricercare altrove.

 

 
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