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NON CI SONO SCULACCIATE BUONE

Post n°4 pubblicato il 22 Novembre 2014 da Nuvola.Pasticciona
 

...di Alice Miller

Perché le sculacciate, gli schiaffi ed anche le percosse apparentemente innocue come gli schiaffi sulle mani d’un bambino sono pericolosi?

1. Gli insegnano la violenza, con l’esempio che ne danno.

2. Distruggono la certezza infallibile d’essere amato, cosa di cui il bambino ha bisogno.

3. Creano un’angoscia: quella dell’attesa delle prossime percosse.

4. Sono portatrici d’una menzogna: pretendono di essere educative quando in realtà servono ai genitori per sfogare la loro rabbia, perché essi picchiano i loro bambini perché sono stati essi stessi picchiati nella loro infanzia.

5. Incitano alla rabbia e ad un desiderio di vendetta che non verranno espressi nell’infanzia ma si  esprimeranno nell’età adulta.

6. Predispongono il bambino ad accettare argomentazioni illogiche (“io ti faccio male per il tuo bene”) e le imprimono nel suo corpo.

7. Distruggono la sensibilità e la compassione verso gli altri e verso sé e limitano così le capacità di conoscenza.

Che cosa impara il bambino dalle sculacciate e dalle altre percosse?

1. Che il bambino non merita il rispetto.

2. Che si può apprendere il bene attraverso una punizione (e questo è falso, in verità insegniamo al bambino solo il desiderio di punire).

3. Che non bisogna sentire la sofferenza, che è necessario ignorarla, e questo è pericoloso per il sistema immunitario.

4. Che la violenza fa parte dell’amore (lezione che incita alla perversione).

5. Che la negazione delle emozioni è salubre (ma è il corpo che paga il prezzo per quest’errore, spesso molto più tardi nella vita)

6. Che non bisogna difendersi prima dell’età adulta.

E’ il corpo che conserva la memoria di tutte le tracce nocive delle supposte “buone sculacciate”.
Come scarichiamo la rabbia inascoltata?

Durante l’infanzia e l’adolescenza:

1. Perseguitando i più deboli.

2. Aggredendo i propri amici e compagni.

3. Umiliando le ragazze.

4. Attaccando gli insegnanti.

5. Vivendo le emozioni vietate dinanzi alla televisione o attraverso i videogiochi, identificandosi con eroi violenti. (I bambini non picchiati dimostrano meno interesse per gli spettacoli violenti e crudeli e non produrranno film atroci, una volta diventati adulti).

Nell’età adulta:

1. Si perpetuano le percosse, apparentemente come un mezzo educativo efficace, senza rendersi conto che in verità ci si vendica della propria sofferenza sulla generazione successiva.

2. Ci si rifiuta (o non si è capaci) di comprendere le relazioni tra la violenza subita precedentemente e quella ripetuta attivamente oggi. Si conserva così l’ignoranza della società.

3. Ci si impegna in attività violente.

4. Ci si lascia influenzare facilmente dai discorsi politici che ci indicano capri espiatori alla violenza che abbiamo interiorizzato e di cui ci possiamo finalmente sbarazzare senza essere puniti: razze “impure”, etnie da “ripulire”, minoranze sociali disprezzate.

5. Perchè chi ha obbedito alla violenza da bambino, è pronto ad obbedire nuovamente a qualsiasi autorità che gli ricordi l’autorita dei genitori, come i tedeschi hanno obbedito a Hitler, i russi a Stalin, i serbi a Milosevic.

Per contro, si può prendere coscienza della rimozione, provare a comprendere come la violenza si trasmette dai genitori ai bambini e smettere di picchiare i bambini indipendentemente dalla loro età. Si può farlo (molti vi sono riusciti) immediatamente quando hanno capito che le sole vere ragioni per dare “botte educative” si nascondono nella storia rimossa dei genitori.

© Alice Miller

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Commenti al Post:
giramondo595
giramondo595 il 22/11/14 alle 23:40 via WEB
Buona serata, grazie per essere venuta a leggere il mio blog. Il tuo blog, è mo più bello ed interessante del mio. Grazie per questi consigli e riflessioni che hai fatto, dettati sicuramente dalle tuee esperienze didattiche. Se me lo consenti questo post lo condividerò nel mio blog..graZIE. Bacioni. Buona serata
 
 
Nuvola.Pasticciona
Nuvola.Pasticciona il 23/11/14 alle 11:44 via WEB
Benvenuto, grazie! Ma certo, sentiti libero di prendere da qui tutto quello che ti interessa. Buona domenica :)
 
anekose
anekose il 23/11/14 alle 12:54 via WEB
Forse utilizzi luoghi comuni e non sempre questi apportano verità. Il tema dell educazione non è un decalogo di ciò che è vero o falso come i test dell invalsi! O peggi!
 
 
Nuvola.Pasticciona
Nuvola.Pasticciona il 23/11/14 alle 16:32 via WEB
Ciao Anekose, benvenuta. Non è un mio scritto ma è uno scritto della Miller. Pertanto nessuna pretesa da parte mia di appropriarmi di contenuti altrui, anche se nel mio mestiere lo studio e l'aggiornamento sulle teorie, più o meno nuove, è imperativo; semplicemente cerco di utilizzare questo spazio condividendo articoli, iniziative o notizie che mi sembrano degne di nota. Come questa. Sono naturalmente consapevole che tutto sia soggetto a contradditorio e dissenso.
 
anekose
anekose il 23/11/14 alle 13:13 via WEB
E i luoghi comuni cosi come gli assiomi della Miller sono altrettanto pericolosi. Le nuove generazioni vivono nella tolleranza, vivono nel permissivismo. Ai " Bambini " è concesso avere tutto ma poi il risultato è quello di aver creato una società fondata sul Rispetto? Io sono l esempio vivente di quanto da te scritto non sia vero...
 
 
Nuvola.Pasticciona
Nuvola.Pasticciona il 23/11/14 alle 16:08 via WEB
Personalmente concordo con la Miller che non siano le percosse il metodo educativo più adeguato nell'educare i bambini. Credo che ci sia una certa differenza tra l'essere un adulto autoritario (che spesso incorre in punizioni corporali) e adulto autorevole, che sa impartire regole e limiti secondo un giusto contenitore, offrendo un corretto modello da seguire. Personalmente tento sempre di applicare la seconda opzione nel mio lavoro. Ritengo le regole (e il loro rispetto) essenziali per lo sviluppo di ogni essere ma non ritengo che esse vadano impartite con la violenza. Grazie del tuo passaggio, buona serata.
 
Whaite_Haze
Whaite_Haze il 02/12/14 alle 04:55 via WEB
ciao, notte insonne e girando per caso ti ho trovato. leggo questo post con attenzione e che dire...se veramente fosse cosi'? ho un bimbo di 3 anni appena fatto che mi da filo da torcere all'asilo, e se fosse colpa mia per qualche sculacciata che gli do'? grazie per la lettura, da oggi vedro' di evitare. grazie veramente, anche se nonostante le cose le sapessi anche io quasi tutte, leggere e sentirsele dire fanno un effetto diverso.
 
 
Nuvola.Pasticciona
Nuvola.Pasticciona il 03/12/14 alle 11:53 via WEB
Benvenuta! Sai, i bimbi di quell'età attraversano una fase particolare, mettendoti alla prova con contiui "capricci". In realtà altro non è che una normale di fase di crescita, nella quale chiedono a noi adulti "fino a dove mi posso spingere? Dove posso arrivare"? Ed è proprio questo il momento per porre limiti e confini ben precisi. Con fermezza ma anche accogliendoli nelle loro emozioni. Non è facile. Se ti fa piacere posso suggerirti qualche testo, anche se ti percepisco competente, perché so bene quanto tu ti senta messa alla prova! Grazie per il passaggio e buona giornata :)
 
   
Whaite_Haze
Whaite_Haze il 03/12/14 alle 14:30 via WEB
bello leggerti e sapre che "capisci" insomma spesso mi sento inadeguata e non so come fare a fare meglio, le maestre dell'asilo ti dicono gli errori, ma quando gli dici " io sono disponibile ad ascoltare, ditemi come fare per..." se ne lavano le mani, e io che credevo che fosse un loro dovere indirizzare i genitori. sai, leggere ed avere studiato e' una cosa, mettere in pratica tutt'altra, lui e' l'unico figlio e non avendo nonni o nipotini non so a chi chiedermi e quindi sbaglio e risbaglio, l'eta' e' terribile lo so, se ci metti il suo carattere forte, l'intelligenza sopra la media e la curiosita' spiccata, tenerlo a freno e' quasi impossibile. dimenticavo, ben venga il nome del testo, e in quanto alla competenza, non lo sono per niente accetto qualsiasi consiglio. veramente bello parlare con chi se ne intende e mi puo' dare consigli, sempre che non sia stressante, un grazie di cuore, greta
 
     
Nuvola.Pasticciona
Nuvola.Pasticciona il 03/12/14 alle 22:39 via WEB
Se mi posso permettere Greta, la prima cosa che devi fare è convincerti che non sei affatto una mamma inadeguata. Il tuo bimbo sta semplicemente attraversando una fase (per fortuna le attraversano, segno che la "crescita" è adeguata) e tu ti stai ponendo delle domande, come è giusto fare; ma questo non ti deve condizionare. Provo a "raccontarti" una cosa: si può essere genitore autoritario o autorevole con i bambini, come scrivevo anche in un commento più sopra. Essere autoritari significa dire ad un bimbo "lo fai perché lo dico io e stop", cioè impartire una regola senza discussioni, con imposizione. Essere autorevoli, invece, significa come primo passo comprendere (capisco che sei stanco o arrabbiato o altro) ma ora dobbiamo fare...(pappa, nanna o altro quindi dai la regola) e l'ultima fase (importante) è quella di offrire una soluzione al problema (appena finito di "eseguire la regola", facciamo qualcosa insieme...). Quindi: accogliere, impartire la regola, ma offrire anche una soluzione, un'alternativa. Così si diventa un adulto credibile agli occhi dei bambini, un adulto che offre dei modelli corretti e del quale ci si può fidare. Non è facile, lo so, non lo è nemmeno per noi che facciamo questo mestiere. In quanto a "tenerlo a freno" ricordo spesso ai genitori dei miei bimbi che che sono nell'età della sperimentazione, nella quale devono provare e riprovare, esplorare, soprattutto fisicamente. Ti scrivo in messaggistica privata i titoli di due libri che secondo me, vanno letti in questi casi. Per ora ti auguro una buona serata. ^_^
 
sexydamilleeunanotte
sexydamilleeunanotte il 13/09/16 alle 12:55 via WEB
bello questo post. Buona giornata da

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