Creato da elenademari il 18/03/2013
Una città da cartolina
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Da "Il corriere flegreo" del 02/02/2013
“C’erano una volta i semafori funzionanti…”Non è il racconto di una bella fiaba.I semafori spenti da mesi rappresentano la realtà in cui versa il Rione Monteruscello.Si tratta dell’incrocio tra Via Svevo e Via Marotta,nei pressi del mercato rionale,in cui i semafori appaiono lampeggianti e dell’incrocio tra Via Marotta e Via Di Giacomo,in cui risultano completamente spenti.Entrambi ubicati a pochi metri da una scuola,l’Ist.Pergolesi 2.Ed è grande la preoccupazione delle mamme.Ogni giorno gli studenti della scuola media si accingono a ritornare nelle loro abitazioni dopo le lezioni,attraversando incroci non regolamentati.Attraversano a loro rischio e pericolo tra le auto che vanno a tutta velocità.Perchè si sa,il traffico veicolare indisciplinato “autorizza”gli automobilisti a sfrecciare come razzi,contenti di poter filare dritti.Ma a destare preoccupazione non è solo la vicinanza ad una scuola.L’incrocio di Via Svevo e Via Marotta è già stato teatro di incidenti.Il 22 aprile del 2010 fu investita una ragazzina di 15anni,fortunatamente senza gravi conseguenze.Il 04 ottobre del 2009 un tragico incidente in moto,è costato la vita ad un 25enne.Ma nonostante la pericolosità,i semafori risultano inefficienti da tempo,e questo non sembra preoccupare le autorità.La manutenzione degli impianti semaforici è di competenza del Comune.E’in programma una gara d’appalto per affidare la gestione degli stessi ad una ditta.Spetta,dunque,al Comune il il doveroso compito di garantire la sicurezza stradale.E intanto i cittadini continuano a porsi domande.Continuano a chiedersi”Cosa si aspetta ad intervenire?Cosa dovrà accadere prima che si ponga rimedio?”.E pare che tutti si diano la stessa risposta”Dovrà scapparci il morto.”
Elena De Mari
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I campi flegrei sin dall'antichità hanno rappresentato e rappresentano tuttora il mito,il mistero e l'incomprensibile.Hanno,perciò,sempre colpito la fantasia dell'uomo spesso rimasto atterrito o meravigliato. In greco questo territorio vuol dire "La terra del fuoco",ed è nel fuoco rosso ed incandescente la matrice e l'origine del territorio e del suo mistero. Nè il tempo nè l'uomo potranno mai abbattere il mito! Esso potrà essere,soltanto,celebrato e magnificato dal meraviglioso e fantastico paesaggio.
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