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Post n°5 pubblicato il 08 Marzo 2008 da leggendedgl
il Castello di Guardasone... fanno risentire le loro voci nei pressi dei resti del castello Nel 1296 il Castello di Guardasone, a Traversetolo, fu al centro della guerra tra Guelfi e Ghibellini e venne distrutto dagli Estensi. |
Post n°4 pubblicato il 08 Marzo 2008 da leggendedgl
Il Castello di Torrechiara
Come ogni castello che si rispetti, anche quello di Torrechiara ha una sua storia di fantasmi. Una leggenda che si è tramandata, grazie alla tradizione orale, di generazione in generazione e di cui si parlava molto negli anni 60, dopo numerosi <<avvistamenti>>. Ma ancora oggi qualcuno giura di aver assistito alla comparsa di strane presenze, sempre nelle notti di luna piena, proprio allo scoccare della mezzanotte, quando il silenzio cala sull’imponente maniero fatto costruire a metà del Quattrocento da Pier Maria Rossi, signore di queste terre, e teatro del suo amore per Bianca Pellegrini, la giovanissima moglie di Melchiorre d’Arluna. Un alone di mistero che è ovviamente proporzionato al fascino suscitato dal castello, uno dei più belli d’Italia. Tanto che non si tratterebbe di un solo fantasma, come riportato tempo fa dal settimanale <<Panorama>>, bensì addirittura di due, un uomo ed una donna. Lui, il fantasma più “visto”, quello che compare tradizionalmente nei racconti della gente del luogo, è proprio Pier Maria Rossi, l’uomo che ha fortemente voluto la costruzione del maniero e che li è morto. Chi ha assistito alla sua comparsa racconta di averlo visto, nelle notti in cui il cielo è terso e si possono ammirare le stelle, davanti all’antico ingresso del castello, sul lato ovest, dove oggi c’è il bosco. Si tratterebbe di un Pier Maria Rossi anziano (morì, infatti di vecchiaia, quasi settantenne) e vestito in abiti civili d’epoca, senza la tradizionale armatura. Un fantasma triste e depresso, a volte piangente, che passeggia avanti e indietro fino al canto del gallo senza osare entrare nel maniero. A frenarlo sarebbero, infatti, i troppi ricordi del tempo felice trascorso a Torrechiara, la nostalgia per un passato, che non può rivivere. C’è, invece, più mistero riguardo alla presenza femminile, che non è, come ci si aspetterebbe, Bianca Pellegrini. Secondo la tradizione entrambi gli amanti sarebbero stati sepolti nella chiesa di Torrechiara, ma sembra che nel Cinquecento le tombe siano state scoperchiate e non sia stato trovato nulla. Mentre Pier Maria Rossi sarebbe stato trasportato a San Secondo, si pensa che Bianca Pellegrini sia stata, invece, seppellita al di là del Po, nella tomba di famiglia ad Arluno, vicino a Milano. Un particolare che non dice molto ai comuni mortali, ma che è utile agli esperti di fantasmi per escludere la possibilità che sia Bianca Pellegrini a mostrarsi al castello di Tottechiara: i fantasmi, infatti, non possono attraversare le acque. A ciò si aggiungerebbe il fatto che il fantasma in questione vestirebbe abiti che per il loro stile sono riconducibili al Seicento e che chi l’ ha vista apparire non ha notato una particolare somiglianza con la donna amata da Pier Maria Rossi. Una donna, quindi, senza nome ma di straordinaria bellezza, che la leggenda vuole sia stata murata viva nelle cantine del castello per motivi a noi sconosciuti. Il suo fantasma si farebbe vedere nelle notti in cui la nebbia avvolge il maniero, comparendo nello spalto est, vicino al luogo in cui una volta sorgeva il <<giardino delle dame>>, il luogo in cui le nobildonne si recavano per godersi il fresco e passeggiare. Una presenza intrigante non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua allegria ed esuberanza: si dice, infatti, che dia meravigliosi baci agli uomini che la incontrano. Due storie affascinanti ma fino ad oggi assolutamente non supportate da prove documentarie. E qualcuno ipotizza: <<Se un fantasma è triste e sconsolato e l’altro allegro e baciatore, forse la loro apparizione dipenderà dal tipo di sbornia presa…>>.
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Post n°3 pubblicato il 08 Marzo 2008 da leggendedgl
Castello di Torrechiara Il Castello di Torrechiara fu il coronamento di un idillio romantico, quello tra Pier Maria Rossi e l'amante Bianca Pellegrini. La testimonianza di questo amore è la "Camera d'oro", stanza da letto dei due amanti, uno dei più begli esempi di camera votiva od erotica in Italia. prende "corpo" nelle notti di luna piena, quando il fantasma di una duchessa, murata viva dal marito, appare con i suoi lunghi capelli neri ed i suoi bellissimi occhi verdi, vagando nella torre del maniero alla ricerca di un amore sincero e (pare) non neghi baci appassionati a coloro che la incontrano. LiNk: http://it.wikipedia.org/wiki/Torrechiara http://www.voltecupolesoffitti.it/pagine_php/edificio.php?id_edificio=25&lingua=0 http://www.autocisa.com/ita/terr_it_turistici.asp |
Il fantasma del castello Di Bardi: L'immagine che qui potete ammirare rappresenta il primo caso al mondo di uno spettro fotografato con termocamera. Quella ottenuta presso il castello di Bardi, é un'immagine unica nel suo genere che ha permesso di avanzare nuove importantissime ipotesi in merito alla formazione di tali evidenze. LA LeGg3Nd4 DI MoRo3LlO & SoL3St3: Alla fine del 1400 il castello di Bardi fu teatro della drammatica storia d'amore fra la sedicenne Soleste e Moroello, comandante delle guardie. Credendolo morto in battaglia, Soleste si gettò dalle mura vicine al mastio. Appresa la notizia al suo ritorno dalle imprese belliche, il giovanotto si ammazzò a sua volta. sarebbe apparso spesso vicino al mastio. Accompagnato, a volte, da una sommessa e triste musica. Tali e tante misteriose manifestazioni hanno spinto il Dipartimento di Ricerca del Centro Studi Parapsicologici di Bologna a dichiarare il castello “luogo infestato”. una sofisticata termocamera, è l'unico caso conosciuto al mondo di “fantasma termico” e fu al centro di inusuali mostre quali “Il fantasma del castello di Bardi tra storia, leggenda e ricerca parapsicologica”, tenutasi nel 2002. LInk: http://www.fantasmitalia.it/ghost28.htm http://www.fantasmitalia.it/bardi.htm http://www.diasprorosso.com/fanta.htm http://www.solesteemoroello.it/Soleste%20e%20Moroello.htm |
Nel castello di Bardi, fra lupi e cavalieri medievali Molto tempo fa Bardi fu la capitale militare dello Stato dei Landi, battente moneta. Nell'898 gli Ungari, un'orda di guerrieri a cavallo originariamente proveniente dalla Siberia occidentale, invasero e terrorizzarono l'Italia. A causa loro furono costruiti in tutta fretta parecchi castelli, dove la popolazione avrebbe potuto trovare rifugio in caso di pericolo. roccioso di diaspro rosso, con torri ciclopiche e tutta una serie di barriere frutto della più alta tecnologia militare dell'epoca. All'occorrenza, era in grado di contenere migliaia di persone con le loro masserizie e armenti: in pratica, l'intera popolazione vivente in quel periodo nelle valli del Taro e del Ceno. grande e munita del Parmense e una delle più imprendibili d'Europa (sono 17 i Castelli dell'Associazione del Ducato di Parma e Piacenza, lo Stato voluto da papa Paolo III Farnese nel 1545, passato poi ai Borbone e infine a Maria Luigia d'Austria). alte 25 metri, si dominano le selvagge montagne della Val Ceno ancora popolate di cinghiali, caprioli e lupi. Secondo la leggenda, da ben sei secoli accoglie a volte lo spettro di Moroello (di cui parliamo più avanti). In ogni caso l'antico maniero emana tutto il suo fascino già da dieci km di distanza, quando nelle belle giornate si percorre la strada che lo collega a Parma attraverso i boschi. Il castello è visitabile per la maggior parte dell'anno, con i suoi camminamenti di ronda, le torri, il ponte levatoio, il gigantesco mastio e le macchine da guerra, i vasti saloni, i magazzini, la ghiacciaia per la conservazione dei cibi, le segrete e l'enorme caverna interna che un tempo ospitava le scuderie principesche. civiltà Valligiana, che in numerose stanze espone oggetti in uso nel secolo scorso, una sorta di Museo delle torture, in pratica le segrete in cui accaddero orribili fatti, e il meno inquietante Museo del Bracconaggio e delle Trappole ( unico in Europa). Per finire, sono costantemente organizzate mostre, rassegne ed iniziative che richiamano un gran numero di persone. LiNk: |