Parole in confusione

Tratto da "Natura morta con picchio"


Quest'incessante battaglia contro il processo riproduttivo, una guerra nella quale i suoi unici alleati erano robot farmaceutici, aliene presenze la cui artificiale assistenza pareva più infida che altro, le mordeva coi denti di plastica il concetto stesso che aveva dell'amore. Era poi compleatamente paranoico sospettare che tutti quei tamponi e pinchi pallini, che tutte quelle sostanze ideate per prevenire il concepimento non avessero come fine l'affrancamento della donna dalla schiavitù biologica e sociale impostale dalle passioni naturali, ma piuttosto, come volevano gli insidiosi disegni dei capitalisti puritani, perseguissero l'obbiettivo di tecnologizzare il sesso, di diluirne gli oscuri succhi, di contenerne i più scatenati ardori, di censurarne la dolce malizia, di ripulirlo (comeun'autoclave da laboratorio, come un letto d'ospedale), di renderlo ordinato e uniforme, sicuro; di eliminare i rischi dei sentimenti incontrollati, degli impegni illogici, dei profondi coinvolgimenti (sostituendo a tali rischi quelli meno misteriosi e più mansueti dell'infezione, dell'emorragia, del cancro, dello squilibrio ormonale); sì, insomma, l'obbiettivo di rendere l'amore sessuale talmente sicuro ed eguale e sanitario, talmente scorrevole e scherzosso, talmente casual da non essere assolutamente più una manifestazione d'amore, bensì il quasi anonimo e quasi autonomo edonistico sollievo d'un pruritino che nulla ha da spartire con gli eterni enigmi della Vita e della Morte; un sollievo, ovverosia un grattarsi programmato in modo che non interferisca in alcun modo col vero scopo della persona umana in una società capitalista e puritana, che è quello di produrre i beni e di consumarli.Tom Robbins