Parole in confusione

Il rabdomante di regali


Prima ParteUna bella giornata di sole, ancora una volta, quella di ieri mattina. Una mattina deputata alla messa in opera del progetto “regali” da completare, necessariamente, prima del calar del sole. Le scadenze ravvicinate dei compleanni di Annalisa e Giulia non permettevano eccessive dispense o rinvii, considerato il mio ritorno attivo sul posto di lavoro del lunedì, il poco tempo libero che si tira dietro e la prima festa, a cui presenziare, proprio in quel sabato sera di ieri. Bicicletta, allora e mercato, in compagnia di mia madre. Parcheggiamo subito all’entrata del “borghetto”, proprio in quel portabici di sinistra, sotto le scale, che aveva visto i primi baci con Anna. Le nostre camminate, dal portone di casa sua, finivano sempre li, in quel sottoscala all’aperto spesso coperto dal cielo della sera. I primi due mesi della nostra storia. Ora mi trovavo di nuovo li, col pensiero del passato e l’urgenza del presente. La ricerca della maglietta degli AC/DC, da regalare all’Annalisa, coincideva con quel pigiama con l’elefante pensato per i 17 anni di Giulia. Il mercato, scandagliato in ogni suo lato, però non offriva una soluzione che si potesse almeno lontanamente avvicinare alle mie intenzioni. Quando penso ad un regalo ho sempre in mente una chiara immagine di come dovrebbe essere e solo se la realtà, che non coincide spesso col mio fantasticare, riesce a sorprendermi positivamente, posso convincermi a ripiegare sull’alternativa. Giriamo alla disperata ricerca di pigiami anche tra i negozi di intimo del centro, offrendo sempre quel particolare spunto assurdo da elefante, possibilmente rosa. Nel mini-tour saltano fuori tutti gli animali dello zoo ma di quello utile nessuna traccia. Finalmente, in piazza Duomo, riesco a decretare un vincitore a quello scontro tra detti: “Chi cerca trova” e “Chi tardi arriva, male alloggia”, che aveva caratterizzato la nostra mattina sui pedali. Rimango in sospeso perchè altre alternative si possono trovare ma un punto sicuro è stato fissato. Mi torno a concentrare sulla maglietta per Annalisa, a cui abbinare il DVD dei Placebo, già in cassaforte e un pettine, perso nell’oblio. Passo da Giorgio, titolare del negozio di dischi di Willy Nilly, che mi indirizza a Lugo (RA) da tale “Flexy” e, come alternativa più comoda, la concorrenza di “All the best” a poche pedalate dal suo negozio. Lo ringrazio e, sempre con il sostegno di mia madre, sono già parcheggiato davanti alla vetrina. Oltre ai cd si apre anche un piccolo espositore di magliette con gruppi vari. Ovviamente la maglietta degli AC/DC è finita. Ritorniamo a casa per il pranzo e ne approfitto per sentire Nicola e offrirgli la mia proposta di scambio di favori in occasione della serata a base dei 30 anni dell’Annalisa. Avrei provveduto a passare a prenderlo, vista la sua assenza per mancanza di mezzi di trasporto concessa dalla famiglia, in cambio di un salto al negozio per cercare il pezzo mancante al mio puzzle: La maglietta degli AC/DC. Il favore glielo avrei fatto comunque ma volevo evitare il suo rifiuto, già subito in passato, dovuto al mio spostamento decisamente scomodo, chiedendo qualcosa in cambio. Da parte mia avevo ancora nelle tasche la carta Ipercoop e i suoi 70 negozi annessi da giocare. Purtroppo i miracoli non avvengono e anche quell’unica certezza, portata alla birra Leffe da mettere nel carrello, veniva puntualmente disattesa dallo spazio vuoto, riempito solo dal cartello “ci scusiamo…”, che evidenziava la sola eccezione all’impeccabile allestimento. Anche parte del pacchetto regalo di Giulia è in bilico. Troviamo la responsabile degli ordini, ex collega di mia madre, che ci garantisce la presenza alcolica già da Lunedì pomeriggio. La ricerca del solito pigiama all’elefante ci porta ad un altro “Lovable” che ci sottopone lo stesso modello già apprezzato in Piazza Duomo. A questo punto decido per l’acquisto ed è un passo avanti che fa piacere. L’sms di Nicola invece era categorico: “niente maglietta degli AC/DC. le hanno finite”. Ok. C’è ancora il pomeriggio. Nei pressi del 6 nazioni di rugby, con una Italia-Galles non impossibile, in cui sperare, sono di nuovo per strada con destinazione “Surya” e quel pettine per l’Annalisa da portar alla luce del sole. Un altro negozietto del centro molto interessante, conosciuto grazie ad Anna. Mi era piaciuto subito con tutti quegli oggetti particolari da cui trarre l’ispirazione mancante per un regalo imminente. Scopro che i pettini non li tiene più. Faccio buon viso a cattivo gioco e cerco di ripiegare in maniera intelligente. Mi abituo ben presto all’idea di un fermacapelli e posso tornare a casa, col mio pacchettino, 6 minuti in ritardo, per l’inizio della partita. 80 minuti emozionanti che mi fanno saltare sulla sedia e godere di sani momenti di sport. Portiamo a casa la seconda vittoria di seguito ed è veramente bellissimo. continua...