Parole in confusione

da ieri... alle spalle.


Lettera Ti scrivo una lettera e so che non dovrei farlo ma tanto, se devo continuare a pensarci, non ha poi molto senso. Ti volevo chiedere scusa per essermi lasciato andare durante il nostro ultimo incontro. Avrei dovuto controllarmi. I miei 26 anni avrebbero dovuto impedirmi di gridare (cose che comunque penso) in quel modo contro un’appena diciassettenne. Avrebbero dovuto darmi la forza di togliere il disturbo nel momento in cui non m’invitavi a passare la serata con te, lasciando quel tuo silenzio, così pieno di verità. Avevo promesso di riuscirci ma ad ogni tuo attacco mi scoprivo sempre più incapace e stanco di subire quel tuo atteggiamento isterico e immaturo, ai miei occhi, ma più comprensibile se inserito nel tuo momento, nella tua esperienza, nel tuo mondo. Sono sceso sul tuo stesso terreno e ti chiedo scusa. È finita e i perché li possiamo trovare nella distanza, in quella necessità di avere una persona vicino senza essere obbligati al sabato e la domenica, il significato diverso che davamo al nostro rapporto per via di quelle necessità, naturalmente differenti che 10 anni di vita ci lasciano. In un sentimento che si esaurisce.Non posso accettare altri perché. Avevi il mio cuore, il mio rispetto, la mia fiducia e hai deciso di non farli contare più nulla. È triste ma lo posso capire e superare col tempo. Non ti permetto però di incolparmi di qualcosa perché io per te, per noi, avrei fatto tutto e lo sai. Sei stata tu a decidere e hai fatto bene a farlo se questo ti ha reso più felice o se sei convinta che fosse la cosa giusta. Da parte mia c’è la tristezza e un sentimento che mi fa ancora pensare al nostro buongiorno, alla tua voce, ai nostri incontri e momenti (bellissimi per me) passati insieme. Ad un certo punto, per te, sono diventati sacrificabili per qualcos’altro e mi sta bene, anche se fa male, ma preferisco chiamare le cose con il loro nome. Ero felice e adesso mi rimane solo il dolore e la forza da cercare per allontanarti dai miei pensieri, per smetterla di leggerti (mi è sempre piaciuto così tanto farlo) nell’anonimato, convinto che trovare il mio nick potesse disturbarti. Cercare la forza per smetterla di sentirti dentro di me. Adesso basta, basta veramente. Devo lasciarmi alle spalle tutta questa tristezza che mi fa così male e accettare il tuo rifiuto. Un augurio sincero per la tua vita. Ti voglio bene,Andrea