Parole in confusione

Asta dei sentimenti


Ho 26 anni. Esteticamente posso piacere o suscitare compatta indifferenza. Cerco una ragazza che mi piaccia esteticamente, non m’importa la misura del suo reggiseno, non m’importa il colore dei suoi occhi o dei suoi capelli. M’interessa provarne un innato rispetto e che sappia offrirmi un piccolo lato oscuro a cui dedicarmi costantemente, per scoprirla ogni volta. Vorrei esserne attratto ed eccitato per donarle la mia passione ed essere felice di perdere la ragione, ogni tanto, insieme a lei, attraverso l’intreccio dei nostri corpi. Vorrei poter condividere con lei la vita, offrirle sensibilità, vorrei sentire quel bisogno di fedeltà, che non è mai un peso se pareggiata con l’amore, la mia follia e l’ottimismo dei migliori momenti. Vorrei incontrare una ragazza così e potermene innamorare e ritornare a sorridere di tutto e ritrovare un senso a tutte le cose su cui mi ritrovo a pensare. Vorrei innamorarmene senza paura, senza il sospetto del dover restituire, un giorno, tutto il bene speso insieme a lei, in una sorta di bilancia da far tornare, col male, nell’equilibrio del cuore. Per questo vorrei essere continuamente sbilanciato. Vorrei donarle la mia ispirazione, il mio romanticismo, poterla pensare come madre dei miei figli, vorrei sentire tutto questo e ritrovarlo nel suo cuore, nei suoi gesti. Vorrei non aver paura del mio spirito di osservazione, delle mie intuizioni, dei miei ragionamenti. Vorrei essere tranquillo dell’amore che mi regala un altro momento del suo sorriso, della sua vita intrecciata alla mia. Lei dovrebbe fare altrettanto anche se il problema peggiore è non avere ancora il suo numero di telefono.