Parole in confusione

la calcolatrice.


ci sono luoghi che non mi appartengono.eppure ci vado lo stesso.capita raramente. ma ci vado.Sono quei posti dove so già che non mi divertirò, dove so già che spenderò 10 euro per entrare, con la consumazione e il guardaroba inclusi.(ma se non bevo alcolici, se posso bere un bicchiere di succo di frutta prima di uscire di casa e lasciare il cappotto in macchina?) ci sono delle ragazze che non conosco a questa festa. (sono single, lo so, annoso problema da quando Anna mi ha lasciato)Non sono mai riuscito a conquistare una ragazza che popolano quel genere di situazioni, lo desidero con tutto me stesso, come desideravo entrare nel gruppo degli adolescenti maschi/femmine del cortile conciliatore di via San Francesco #56 e #58. Non mi interessava e forse proprio per questo non ne facevo parte ma ci volevo entrare comunque. per infrangere le regole? per il gusto del paradosso?ma se mi portassi a casa una di quelle ragazze stasera che male ci sarebbe?partendo dal presupposto che comunque non sarebbero il tipo con cui potrei dividere la vita per il resto della mia vita che ci vado a fare dico io?magari trovo l'unica che è li per la mia stessa confusione... e non la potrei portare a casa perchè non ci verrebbe - la vita comunque non è un film -perchè ci vado allora?Non lo so, me lo sto chiedendo anch'io.forse per spendere 10 euro e sentirmi in colpa.