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Post n°42 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da Hero_dgl
Ebbene si, molto felice quando un caro amico mi ha fatto leggere la notizia! Esiste un supporto contro queste vendette biasimevoli e di bassa lega! HYSTERIA, ed è una pagina Facebook, di carattere femminista, politico e sociale. La loro mission è raccogliere storie. Storie di chi ha subito vl0l€nz€, s0tt0mlssl0nl ed umlllazi0nl. Un vero e proprio punto di riferimento per tutte quelle donne e tutti quelli che "non hanno voce". La sede a Londra, ma la sua diffusione è mondiale. Raccontiamo una storia adesso : Emma Holten scrive a Hysteria, quando nel 2011 scopre di essere finita in rete "grazie" all'ex fidanzato che diffonde a sua insaputa e senza suo consenso video intimi di loro mentre fanno l'am0re. La ragazza è sconvolta, si vede "vi0lata", messa in pubblica piazza, come merce scadente, e tutto ciò le provoca un forte trauma, poi un'idea, un lampo! Reagire alla provocazione con un'altra provocazione (questa volta sana però e non morbosa). Collabora con una fotografa professionista, Cecilie Bødker, per dar vita e "voce" ad immagini che abbiano come protagonista il "consenso del suo corpo nvd0."
Queste immagini devono essere diverse perché, queste al contrario di quelle diffuse dall'ex , il consenso lo hanno per stare in rete! il . Mostra il suo corpo non come oggetto $€$VAL€, ma come simbolo di un'identità intima e quotidiana che si vuol volontariamente condividere. In questo modo può controbattere ricevendo la stessa attenzione e utilizzando gli stessi "mezzi" ma con uno stile totalmente diverso la violenza delle altre immagini che erano invece state strumentalizzate in termini di $€$0 e vend€tt@.
L'esperienza vissuta da Emma non è rara purtroppo e ci sono studi e statistiche che affermano che almeno il 10% degli ex-partner comunicano alle ragazze di stare per diffondere foto lntlm€ in rete contro il loro volere. Questo crimine ha un nome adesso, "Revenge p0rn" - vendetta p0rn0 - ed oggi finalmente è illegale in almeno 13 stati degli USA. La Holten spera che il suo esempio sia un trampolino per fermare il dilagare di questa barbara "usanza" e che possa diventare un reato perseguibile ovunque.
Emma conclude il progetto con una frase che fa riflettere : "Queste immagini mi rendono un soggetto, non un oggetto, il consenso è la chiave" - e poi ha aggiunto - "L'obiettivo è dare voce all'attivismo, per riuscire a sviluppare un senso di consapevolezza in chi guarderà le mie foto".
Beh Emma siamo tutti con te Poi se posso vorrei dare un consiglio spassionato. Sono proprio necessarie queste foto in lntlmltà o video dettagliati? Sono uno step necessario per un rapporto? Io alla mia età ancora non ho avuto questa esigenza, sarò strano? E concludere con : |
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