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« Cara SimonaSTORIA »

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 17 Marzo 2008 da noteviaggio

Continua la storia....
Questo strano ometto aveva il naso, la bocca, due occhi, due mani, due piedi, ma di orecchie ne aveva parecchie, cioè solo due, ma grandi come due bistecche, come due frittelle, come due…padelle! La gente lo prendeva in giro e lo chiamava “Gigino orecchio fino”.
Gigino non si preoccupava del proprio aspetto, perché le sue orecchie gli facevano sentire un mondo di rumori e di suoni, se metteva l’orecchio a terra sentiva i passi delle persone prima degli altri, se tendeva l’orecchio al cielo sentiva i fulmini arrivare da lontano, sentiva proprio tutto anche le voci degli insetti. Infatti, gli insetti parlano, ma hanno le vocine così piccole che ci vuole un orecchio finissimo per sentirle…
Albi e Cocca chiesero a Gigino di aiutarli a ritrovare il sentiero giusto per arrivare al paese, perché era così buio quel bosco che si sarebbero persi di nuovo.
Gigino disse loro, che li avrebbe aiutati e, grazie alle sue orecchie, li avrebbe avvisati in tempo dai pericoli. Ogni rumore o suono pericoloso Gigino orecchio fino, lo avrebbe percepito prima di loro.
Gigino li avrebbe accompagnati fino al sentiero felice.
Durante il percorso nel bosco scuro, Albi e Cocca furono ben lieti di essere in compagnia di Gigino.
Grazie al suo udito super fino scamparono a molti pericoli: un grosso temporale, uno strano animale con due teste ghiotto di gnomi (ogni bocca ne avrebbe mangiato uno!).
Arrivati al sentiero felice, Albi e Cocca salutarono Gigino e lo ringraziarono della sua gentilezza e disponibilità. Ad un certo punto, un fresco profumo di fiori, arrivò ai loro grossi nasi e i due gnomi cominciarono a seguire la traccia profumata curiosi di sapere dove li avrebbe portati. Incontrarono un grosso fiore e da dentro uscì la Fata Gelsomino che disse loro: “Io conosco la strada più breve per arrivare al paese delle Note Incantate, però voi due gnomi mi dovete aiutare con una magia a ritrovare la mia amica Fata Melodia!”.  Per fare questa magia, dovevano trovare gli ingredienti per creare una bella musica, così la Fata Melodia, udendo la musica, sarebbe ritornata. La fata Melodia per ritornare aveva bisogno degli altri due ingredienti della musica: il ritmo e l’armonia.
I due gnomi si misero subito al lavoro, Albi prese il suo tamburo e cominciò a suonare un bel ritmo e Cocca, con la sua tastiera, “costruiva” dei bellissimi accordi. Insieme iniziarono a suonare… Questa musica fu subito udita dalla Fata Melodia, che arrivò “più veloce della luce”. La fata prese il suo violino ed iniziò a suonare una bella melodia, unendosi ad Albi e Cocca. Grazie, grazie miei amici, disse la Fata Gelsomino, finalmente posso riabbracciare la mia amica Fata Melodia che da tanti anni era prigioniera nel castello del Mago Silenzio.
“Adesso cari gnomi, vi portiamo noi nel paese delle note incantate!”, dissero le due fate, “Salite a bordo!”. Le fate aprirono le loro enormi ali e presero il volo dirette nel paese delle Note Incantate.

Cari bambini, sono sempre Valentina, sapete cosa succederà adesso?
Durante il volo le due fate andarono a sbattere contro un’enorme montagna e, cadute a terra insieme ad Albi e Cocca un po’ storditi, si ritrovarono dinnanzi a tre sapienti maghi: Mago Ton, Mago Tan e Mago Tin.
“Che cosa volete, chi siete!” chiese il Mago Ton con una voce così grave che sembrava un tuono.
Albi, che era il più coraggioso dei due, ricordandosi di dover parlare pianissimo per non farlo arrabbiare, rispose: “Siamo diretti al paese delle Note Incantate per partecipare ad un concorso per diventare musicisti di corte!”.
Il Mago Ton rispose che era molto arrabbiato con gli abitanti del paese perché litigavano tra di loro, suonavano tutti insieme, facevano un gran baccano e nessuno riusciva più a dormire. Disse inoltre che al concorso potevano partecipare solo gli abitanti del paese. Gli gnomi furono presi dalla tristezza pensando di aver fatto la strada invano. Loro infatti non erano abitanti del paese delle Note Incantate!...
“Se voi troverete la soluzione per mettere pace tra loro, io e i miei amici maghi vi faremo partecipare al concorso per musicisti di corte anche se non abitate in questo paese!” disse quindi il mago.
Albi e Cocca accettarono subito, gioiosi salutarono e ringraziarono le fate per averli accompagnati ed entrarono nel paese.
Non vi dico quello che videro…: tutti gli abitanti giravano per le strade come sonnambuli, chi aveva un braccio fasciato, chi una gamba ingessata, altri addirittura dei grossi cerotti sul volto. Che disastro, avevano bisticciato davvero tanto!
Ad Albi venne subito una bella idea.
Con un rullo di tamburo, Albi richiamò l’attenzione degli abitanti del paese che partecipavano al concorso musicale, e spiegò loro che non potevano più esercitarsi suonando tutti insieme senza criterio.
“Cari musicisti”, disse Albi, “Dovete collaborare tra voi. Vi farò ascoltare una bella musica e voi dovrete scegliere i colori adatti per creare con questi, un bel disegno che descriva le vostre emozioni.


Finale: sarebbe mia intenzione, far riprodurre ai bambini un bel disegno che rappresenti la musica come li ha fatti sentire, poi far “suonare il quadro” d’innanzi al Re, con i diversi strumenti didattici (triangoli, legnetti, maracas ecc.) e la morale della storia sarà; insieme in “armonia” è più bello!
Che ne pensi?
E Valentina?
Domani concludiamo la storia!
 ciao  SIMONA

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