Creato da henrytalprain il 22/04/2009
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28/4/09

Post n°33 pubblicato il 30 Maggio 2009 da henrytalprain

Fra poco sarà il primo maggio, festa dei lavoratori ed ho tante cose da dirti sul lavoro.

E' vero che solo fra molti anni ti metterai seriamente il problema del lavoro, ma come tutti, comincerai a pensarci da molto prima.

Prima penserai e ti confronterai con i lavori di papà e mamma, dei parenti, con quelli pubblicizzati dai films, dalla tv (ci sono solo due films su meteorologhi e abbastanza sfigati, il massimo sono i poliziotti o gli avvocati),  poi andando a scuola con il lavoro dei genitori dei compagni di classe, dalla società.

Inoltre fin da piccolo ci sarà qualche adulto banale che ti chiederà "e tu, cosa vuoi fare da grande?" perchè qui il lavoro è associato all'essere grandi, non come altri posti dove cominciano a lavorare da bimbi, e per questo come guidare la macchina e altre cose che si fanno da grandi è mitizzato.

Comunque quando ero piccolo io a queste domande si rispondeva in genere:

- l'astronauta,

- l'esploratore,

- il medico (quello che scopre l'elisir di lunga vita),

- l'archeologo (quello che scopre una nuova tomba più antica di tutte).

Da qualche tempo le risposte sono invece:

- la moglie del boss mafioso,

- il calciatore,

- la velina, il talento da scoprire o la rockstar,

- il presentatore televisivo.

Sono risposte certo decorose, ma meno dignitose (ricordami di spiegarti la distanza fra decoro e dignità!).

Una differenza che salta all'occhio è quella dell'utilità per il mondo, per gli altri delle prime e della convenienza personale per le seconde (quell'assurdo quarto d'ora di popolarità profetizzato da andy.. capp? no, wharol).

Come se non bastasse i figli devono sopportare i sogni dei loro genitori che li influenzano + o - direttamente (fino alla miseria umana rappresentata da "bellissima" con Anna Magnani)... madri e padri patetici che portano i figli (anche neonati) ai casting per le pubblicità...i provini.

Bimbi attori, bimbi "prodigio" ... no, non voglio che tu sia un prodigio, sei già un miracolo senza fare nulla ... nessun Mozart e niente Michael Jackson... nessuna scimmietta ammaestrata.

Beninteso che non ti "produciamo"  per mandarti in tv ma neanche a cucire palloni da calcio, scarpe  o altro.

Sarà banale ma è meglio se studi finchè puoi almeno fino a capire che lavoro vorrai fare, quello che vuoi tu, non io o il mondo. Ci sono persone che fanno (male) il medico o l'avvocato perchè il mondo gli ha detto che così sarebbero stati rispettati, perchè mestieri di "prestigio" (Silvan non c'entra), ma non essendo veramente predisposti non possono farlo bene.

Il giudizio della gente....bah.

Per me invece il CONTADINO, IL PASTORE, L'ARTIGIANO, IL PESCATORE sono bellissimi lavori perchè lavori davvero, sudi e produci o ottieni cose che servono a tutti.

L'operaio non è un brutto lavoro di per sè, è come e dove viene svolto che lo rende brutto, è brutta la fabbrica, i rapporti fra le persone basati sullo sfruttamento sono brutti.

Poi bisogna sapere COSA si produce e stare attenti a come viene usato, perchè si parte facendo componenti per trattori e si finisce a costruire mitragliatrici e mine antiuomo.

Ci sono milioni di lavori utili se fatti nel modo giusto, ce ne sono diversi che fatti nel modo giusto fanno più danno, come il burocrate, il soldato, il killer.

In ogni lavoro si annidano dei burocrati, gente che redige documenti inutili in triplice copia.

Persone che ti esortano a lavorare e ti danno consigli senza aver mai lavorato in vita loro: degli artisti del fankazzismo.

Anche il sindacalista è spesso un burocrate, uno che ti consiglia di fare causa al datore di lavoro mobbizzante per altre ragioni perchè sul mobbing c'è ancora poca casistica, si rischia di non avere riferimenti, meglio qualche cavillo sul contratto.

Il lavoro non  nobilita piccolo mio, è un diritto averlo ed è un dovere svolgerlo al meglio.

Anche il "becchino" (che come termine continua a piacermi di più di necroforo) può essere un bel lavoro se svolto con cura.

In ogni caso, per tua fortuna io non faccio un lavoro tramandato da generazioni e che implichi onori particolari, come generale, giudice, marine, parà, poliziotto o mafioso... quindi non sarai socialmente obbligato a seguire le mie orme.

Anzi il lavoro che faccio anche se mi piace, non te lo consiglio... una sola piccola indicazione, ti diranno in tanti che il lavoro si divide in due grandi settori, i lavori manuali e quelli di "concetto"... non è vero.

Se uno fà un lavoro manuale senza usare la testa rischia di perdere le mani, se uno fà un lavoro di testa senza aver usato prima e durante le mani non fà proprio nulla (di utile).

In tre generazioni siamo passati dalla miseria al lusso. Tu avrai di tutto e per questo servono i soldi, i soldi si ottengono lavorando...ma non troppo.

Mai più di quello che serve (neanche meno), perchè troppo benessere per qualcuno non significa solo malessere per altri, diventa anche malessere per lo stesso.

Robe difficili? Amore mio quando sarai più grande vedrai cosa c'è di vero. Ciao piccolo assenteista (ancora non ci sei!)

 
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