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« alla ricerca del posto perdutoevviva! »

lavoro

Post n°44 pubblicato il 03 Ottobre 2009 da henrytalprain

Patatino sono sempre io il tuo papà.

Come ti dicevo l'altra volta in questo periodo ho dei problemi riguardo al lavoro, come tante altre persone in Italia e nel mondo.

Ma i miei problemi li devo risolvere io, te ne parlo solo perchè penso a cosa ti dirò del lavoro, quale, come farlo, quale etica del lavoro farti conoscere.

Il mondo, il luogo comune porta avanti una mancanza di etica del lavoro, per primi i padroni, che non desiderano applicare la meritocrazia, a meno che come merito non si consideri la capacità di vendersi come ruffiani e lecchini.

Poi i lavoratori che (nel pubblico COME nel privato) fanno a gara a chi fa meno e peggio, facendo spesso più fatica nell'imboscarsi e nel fingersi malati che quella che farebbero lavorando con diligenza.

Infine i sindacati che difendono tutti anche gli assenteisti e non capiscono che questo vuol dire non difendere davvero nessuno, specie chi lavora con coscienza, per poi calarsi le braghe davanti ai padroni ed ai loro "sindacati".

Allora a questo punto sorgerebbe spontanea una domanda nella mia mente:

"cosa dirò al mio patatino, di fare l'onesto per vedersi escluso, ostracizzato, mobbizzato, criticato, incapace di fare carriera, visto che gli onesti non fanno carriera, per questo più si sale nella scala sociale più aumenta la merda, grazie ad una forte selezione, solo i peggiori salgono, e peggio sono più in fretta salgono.

Oppure di essere onesto come ho cercato di esserlo io, cioè di lavorare non troppo ma neppure meno di quanto dovevo, di svolgere il lavoro con criterio e coscienza nel modo migliore che mi riusciva, per trovarmi a 44 anni senza lavoro, senza garanzie e con scarsissima tutela?"

Amore mio io vorrei che tu fossi una bella persona, e sappi che quelli che sembrano vincere in questo mondo, sono poveri burattini vincolati al ruolo che in parte si sono scelti ed in parte gli è stato affibbiato. Non vivono bene, non sono felici, non hanno conquistato niente, se non la merda di cui sono fatti e ne vanno fieri, perchè nessuno ha il coraggio di dire che il re è nudo, nessuno si sente così puro da fidarsi di ciò che vede.

 

 
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