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« evviva!la bellezza »

dell'ottimismo

Post n°46 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da henrytalprain

Quando leggerai quello che ti scrivo forse penserai: "mio padre era un guscio di noce in balia di umori altalenanti", se leggerai queste piccole lettere cucendole insieme scordando tutto quello che c'è di non detto fra l'una e l'altra.

Così pare che nello spazio di un mattino io passi dalla tristezza di chi disoccupato sente la crisi a chi riscopre l'ottimismo e spera nel futuro. Non è così.

C'è stato tanto in mezzo, non tanto tempo per fortuna, ma tanti dubbi su di me, sulle mie competenze, sulla mia capacità/incapacità di "vendermi", cioè di avere ancora un appeal sul mercato del lavoro, un logorio interno che mi ha snervato, finchè non si è aperto uno spiraglio di luce.

Per questo voglio dirti meglio cosa penso dell'ottimismo. Oggi in Italia ci sono personaggi inquietanti che ricoprono posti autorevoli che parlano di ottimismo ed intendono "non guardate i problemi, fate finta che non esistano ed essi spariranno, come incubi notturni"... questa si potrebbe chiamare sindrome del Titanic.

Su quella nave, squarciata dall'iceberg, l'orchestrina suonava mentre affondava.

Questo non è ottimismo è imbecillità.

L'ottimismo è esattamente il contrario, è vedere i problemi e cercare di risolverli e quando la situazione migliora, anche di poco, è ottimista chi sà riconoscere il miglioramento, chi non si abitua al male ed alla tristezza, chi più che deprimersi si incazza e poi se è il caso si mette a ridere.

Il problema più grosso è proprio l'abitudine, l'essere umano sopravvive, ha questo istinto e per sopravvivere si adatta praticamente a tutto, anche alla guerra, ai campi di concentramento, alle cose più orribili, vivendo come in trance, come non capendo cosa significa quello che vede, anzi senza più vedere.

Per questo bisogna pensare il mondo in un'altro modo, bisogna smettere di raccontare la storia delle guerre e dei generali, dei Cesari e dei Mussolini, non sono loro a fare la storia, la storia la fa il ragazzo afgano che si lega sotto un camion per venire in europa, la storia la fà il professionista che tradisce la moglie utilizzando le schiave a sua disposizione sulle strade, la storia la fà chi compra un diamante senza pensare a quanto sangue è costato, pensa solo quanti soldi costa a lui, la storia la fà chi vive la propria vita con un briciolo di ottimismo continuando a spingere la propria pallina di merda da bravo stercorario.

 
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