di rosa perrone
Post n°55 pubblicato il 28 Novembre 2008 da setting14
- Com'era
buono quel pezzo di pane bagnato da un filo d'olio,
di quello buono, extravergine d'oliva. Odorava di
pioggia di novembre, schiacciato dalle tue mani
arrossate dal freddo. Ce lo porgevi raccontandoci
qualche storia e il profumo del pane caldo si
mischiava a quello delle tue mani rovinate dagli
spilli delle camicie che lavavi di continuo per
venderle pulite al mercato. Il rumore della pioggia
non copriva la tua voce che cercava nella mente le
storie da raccontarci, ogni volta una nuova. E noi
stavamo lì, bambini spauriti e incuriositi,
a pendere dalla tue labbra, a perderci nei tuoi
gesti, che riempivano le nostre fantasie; nel tuo
sguardo che impavido attraversava i nostri occhi,
cercando a tutti i costi di regalarci un
sorriso. - Ma
non c'era niente per cui sorridere. - L'acqua
del Crati era saltata dal ponte, aveva inondato le
strade, i vicoli, sfondato le porte e i balconi,
era entrata nelle case, aveva strappato dalla
strada le baracche del mercato, aveva sparpagliato
sulla strada la merce, lasciandola in una melma
informe, nella quale si arrabbattava la nostra
vita. Ma tu avevi raccolto la merce, l'avevi
portata a casa, avevi lavato le camicie, una ad
una, stirate, ricomposte, rimessi al loro posto gli
spilli, per venderle poi al mercato e - così
- guadagnare qualche soldo. - E
quel pezzo di pane bagnato da un filo d'olio, di
quello buono, extravergine d'oliva profumava di
bucato e aveva il sapore delle tue lacrime, ben
nascoste dietro il tuo sorriso. - Profumo
che ritorna ogni volta - in ogni dove - con la
pioggia di novembre.
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Inviato da: infinity_voyage
il 06/01/2009 alle 09:54
Inviato da: surfinia60
il 05/01/2009 alle 18:11
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il 21/09/2008 alle 01:05
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il 19/07/2008 alle 08:57
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il 22/06/2008 alle 23:39