Creato da Specchio.del.cielo il 12/06/2010

NUBE DI OORT

Quattro stagioni fanno intero l'anno, quattro stagioni ha l'animo dell'uomo.

 

« BIANCOSPECCHIO »

VOGLIE SILENZIOSE...

Post n°215 pubblicato il 27 Febbraio 2012 da Specchio.del.cielo


PRIMA SERA

Lei era quasi svestita
e grandi piante indiscrete
contro i vetri protendevano le foglie
maliziose, vicino, vicino.
Seduta sulla mia poltrona,
seminuda, giungeva le mani.
Al suolo rabbrividivano di piacere
i suoi piedini sottili, sottili.

Io guardavo un piccolo raggio
vagabondo, color di cera,
sfarfallare nel suo sorriso
e sul suo seno - come mosca al roseto.

Le baciai le caviglie sottili.
Lei proruppe in un dolce sorriso brutale
che si sgranava in modulazioni argentine,
una graziosa risata di cristallo.

I suoi piedini si rifugiarono
sotto la camicia: "Smettila ti dico!"
Permessa la prima audacia,
ridendo fingeva di punire!

Le baciai dolcemente le palpebre
che palpitavano tenere al mio labbro:
ella ritrasse smorfiosetta
il capo: "Ah! di bene in meglio!...

Ho due parole da dirti, Signorino..."
il resto io glielo dissi sul suo seno
con un bacio che la fece ridere
d'un bel riso pieno di desiderio...

 

Lei era quasi svestita
e grandi piante indiscrete
contro i vetri protendevano le foglie
maliziose, vicino, vicino.

Arthur Rimbaud

Foto di Specchio.del.cielo

Ti penso, mi pensi,
la paura, i pensieri, la vita,
le aspirazioni, il realizzare il percorso,
respirando, cercando, trovando, amando,
ascoltando pensieri, costruendo realtà,
vivendole con sogni che sembrano impossibili,
dire, non dire, fermarsi e ripartire,
sentirsi librare in un cielo infinito,
atterare su di un prato d'emozioni,
quelle che non t'aspettavi,
quelle che facevano capolino 
in un cuore che ama, che non s'arrende,
che batte, che sorride, che si perde,
si ritrova, il suo movimento, un sussulto,
come una cavalcata su di una spiaggia,
mentre albeggia, mentre gli occhi,
si abituano alla luce, il tuo corpo,
i tuoi capelli che si muovono,
e mentre ti volti, la tua voce...

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

 

 

 

Il profumo dei fiori le arrivava da fuori, attraverso le tapparelle socchiuse. Lei era distesa sul letto. Cercava di riposare, ma senza riuscirci. Si girava e rigirava tra le lenzuola bianche, sembrava non trovare pace. Chiuse gli occhi e lascio spazio ai suoi pensieri. Le immagini, nitide, presero forma nella sua mente...
Lui arrivò, entrò piano nella camera. Andò in bagno, fece una doccia veloce e dopo essersi asciugato andò a distendersi sul letto vicino a lei. La stava guardando in silenzio. Percorreva le linee del suo corpo con occhi pieni di desiderio. Le sfiorò piano con le dita la curva del collo poi le spalle fino ad arrivare all'incavo del fianco. Lei era sveglia, ma le piaceva quel gioco e continuò a far finta di dormire godendo ancora di quelle carezze.
Si mosse, ora era con la schiena sul materasso e il leggero vestito che indossava, svogliatamente lasciava intravedere il seno. Lui non resistette a quella visione e portò la sua mano proprio li... strinse piano accarezzandolo e poi baciandolo con una meravigliosa dolcezza. Sentiva le sue labbra umide giocare con il capezzolo, la sua lingua guizzare sulla pelle increspata dai brividi. Un gemito partì involontario dalla gola di lei... lo voleva addosso, lo voleva sopra di lei, lo voleva dentro di lei. Lo voleva semplicemente. Si mosse appena invitandolo ad osare di più, lui non si fece pregare...
un boato di follia scoppiò nei loro corpi impazziti.

Vagamente Cinica

 

BUONGIORNO

Lui dormiva ancora, Lei rimase per qualche minuto a guardarlo. Il suo respiro era regolare, il suo viso disteso... la sua espressione era dolcissima. Le prime luci dell'alba iniziavano ad invadere la stanza. Si alzò dal letto, indossò un vestito leggero poggiato sulla poltroncina in pelle e andò verso la cucina e poi fuori in veranda. Sedette sulla chaise long e rimase lì a guardare il giorno che nasceva. Alle sue spalle lui, si era alzato e l'aveva raggiunta. Le sedeva dietro e la stava stringendo. Lei si lasciò andare contro il suo petto, chiuse gli occhi e respirò l'odore del mattino mischiato a quello del suo uomo. Voltò il viso verso di lui posandogli un leggero bacio sulle labbra. Quel gesto fu come accendere un fuoco che subito divampò. Lui le prese la mano. Tornaro in camera dove consumarono la loro voglia di appartenersi, di sentirsi al centro del mondo...
lentamente, furiosamente si amarono.

Vagamente Cinica

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963