Creato da nuovomondo3 il 05/12/2010
"E' tempo di pensare al Nuovo Mondo." Questo blog nasce con l’intento di mettere a disposizione della rete l’abc dell’Insegnamento, spesso definito anche con il termine “Saggezza Eterna”. Chi scrive è poco più che un modesto studente. Dunque, nessuna pretesa di presunta autorità da parte mia, ma certamente la genuina offerta di ciò che per me ha rappresentato e rappresenta la base strutturale della mia stessa vita.

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Scenda Luce sulla Terra

Post n°212 pubblicato il 23 Settembre 2013 da nuovomondo3
 

La meditazione che viene proposta per il plenilunio, prima del momento in cui si è chiamati a recitare la Grande Invocazione, invita a visualizzare il lavoro immediato che, “secondo la nostra comprensione e le responsabilità da noi accettate”, possiamo compiere per “preparare il sentiero di luce necessario per il ritorno del Cristo”.

Se non attentamente ponderate, tali affermazioni potrebbero apparire estremamente semplici; al contrario, secondo il mio modesto parere, propongono degli interessanti spunti di riflessione.

Il primo è racchiuso nelle seguenti parole: “secondo la nostra comprensione e le responsabilità da noi accettate”.

Uno dei cardini dell’Insegnamento è che ciascuno contribuisca come meglio può alla realizzazione del “Piano sulla Terra”, facendo il massimo che sappia di poter fare in base alla consapevolezza dei propri limiti, nel perimetro che da questi gli/le è imposto.

Tali “limiti” non sono assoluti, né – come si usa dire – scolpiti nella roccia. Si tratta di linee di demarcazione – per lo più mentali – che riconosciamo attorno a noi e che, spesso, ci auto-imponiamo, con i comportamenti che agiamo e con le scelte che compiamo. Un perimetro, di qualsivoglia forma geometrica, qualifica una porzione di spazio e la rende riconoscibile rispetto allo spazio circostante; allo stesso modo, i limiti “psichici” ci rendono riconoscibili – anche, e forse soprattutto, a noi stessi – e stanno ad indicare che “esistiamo” in quanto coscienze (momentaneamente) separate dal Tutto! Per questa ragione è così difficile superarli, e per la stessa ragione sono soggetti ad essere modificati, dal momento che rispondono alla medesima legge cui risponde la coscienza: l’evoluzione!

È qui che entrano in gioco la “comprensione” e la “responsabilità accettata”.

La prima è frutto dello studio, unito alla meditazione: maggiore lo sforzo che si compie nel “praticare” questi due pilastri dell’Insegnamento, maggiore la comprensione che se ne ricava – che è cosa ben diversa dalla sterile “conoscenza” – e, conseguentemente, maggiore la possibilità di spostare “un poco più in là” i propri limiti personali.

La “responsabilità accettata”, che possiamo tradurre con il termine “Servizio” (il terzo pilastro), deriva dalla comprensione; se, dunque, quest’ultima aumenta con l’aumentare dell’impegno profuso in studio e meditazione, ne consegue che anche la “responsabilità accettata” sia soggetta a mutamento ed ampliamento!

Ecco, perciò, che quanto oggi riconosciamo come “il massimo che ci è possibile” (cioè “secondo la nostra comprensione e le responsabilità da noi accettate”), domani – ai nostri stessi occhi – apparirà come una inezia! E, al tempo stesso, osservando la questione dal punto di vista opposto, possiamo essere certi che ciò che forse oggi ci appare come “poca cosa”, non è altro che la premessa di ciò che potremo essere e fare domani… esattamente come le prime, tenui luci dell’alba sono la migliore premessa al sole che splenderà a mezzogiorno!

 

Il secondo spunto è inciso nelle seguenti parole: “sentiero di luce necessario per il ritorno del Cristo”.

Nella meditazione del giovedì, quella dedicata alla preparazione per la riapparizione del Cristo, si invita a visualizzare dei punti di luce tra gli uomini, che rappresentano coloro che appartengono al Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo e “gli uomini di intenzione spirituale e di cuore amorevole”, cioè tutti coloro che, consapevolmente o meno, stanno già lavorando per i propri simili. Poi, si invita a visualizzare la “vivida luce della Gerarchia che scorre verso l’umanità e lentamente si unisce alla luce che già è negli uomini”.

È solo per mezzo della luce presente in noi esseri umani, impegnati nel vivere di ogni giorno, che la Luce superiore – per noi veicolata e incarnata dalla Gerarchia Spirituale del pianeta – può raggiungere ogni più nascosto recesso dell’umanità!!!

In altre e semplici parole, il “sentiero di luce necessario per il ritorno del Cristo” è composto dai cuori degli uomini e delle donne che si risvegliano alla consapevolezza del Servizio all’Umanità e ne fanno la loro ragione di vita! Dunque, da chiunque intenda mettersi al servizio della Luce!

“Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”. (Mt 5:14-16)

 

Vi abbraccio fraternamente!

 

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Dire o... non dire?

Post n°211 pubblicato il 16 Settembre 2013 da nuovomondo3
 

Anche questo lunedì vi propongo un’altra non-scintilla, che scaturisce da una domanda: è ammissibile che colei o colui che non siano ancora riusciti ad applicare “perfettamente” alla propria esistenza i dettami dell’Insegnamento, se ne facciano portavoce presso altri aspiranti?
È una domanda che mi frulla nella testa da molto tempo e che, in quest’ultimo periodo, è tornata ad occupare i miei pensieri con una prepotenza quasi devastante.
Alcune scintille or sono (o forse era uno dei quotidiani Pensieri di Luce? Poco importa, non trovate?), riportai una frase tratta dal libro di H. Blavatsky “La chiave della Teosofia”, che intendo riproporre ora: “Nessun socio ha il diritto di rimanere inattivo con la scusa di sapere troppo poco per insegnare, poiché può essere certo che troverà sempre altri che ne sapranno meno di lui.”
Fin qui non ci sono dubbi, almeno non secondo me. Un professore universitario non dedicherebbe mai il suo tempo ad un bambino della scuola materna, che però sarebbe comunque accudito da un “qualcuno” in grado di farlo e più adatto al suo “livello”. Allo stesso modo, un Maestro non dedicherebbe la sua energia – a meno che questo non fosse assolutamente necessario alla buona riuscita del Piano – per preparare un modesto aspirante, quale il sottoscritto, per esempio! Quindi, ciascuna/o di noi può essere di aiuto a chiunque ne sappia semplicemente meno. Per usare uno dei miei esempi banali, se nel percorrere una strada mi rendo conto di un ostacolo che ne impedisce momentaneamente il libero flusso, sarò in grado di avvisare coloro che mi seguono, per il semplice fatto di essere partito prima di loro e trovarmi un poco più avanti lungo il cammino… o Sentiero, per rimanere nell’ambito dell’Insegnamento.

Fin qui, dicevo, nessun dubbio. Ma cosa dire di quando ciò che si conosce – e che si cerca di insegnare – non si riesce a metterlo “perfettamente” in pratica? Che poi è la domanda con cui ho iniziato questa non-scintilla?
Credo che non sia facile rispondere in poche parole, se non con un ennesimo esempio sciocco. Non è forse vero che, in qualità di genitori, ci si trova spesso a dover dire ai propri figli che non dovrebbero fare una tal cosa, poiché pericolosa, rischiosa e/o dannosa… cosa che, nonostante ciò, in quanto adulti si è i primi a fare?
E non è altrettanto vero che, proprio perché ci si trova nella necessità (o dovere, se preferite) di additare a qualcun altro dei determinati stili di vita – che comunque si continuano a portare avanti – presto o tardi la coscienza si fa sentire in modo più incisivo e, se tutto va come deve andare, ci si libera con ogni probabilità di “quel” difetto particolare?
Non è forse un modo di insegnare anche questo?
Ovviamente, non prendo minimamente in considerazione coloro alle quali e ai quali non sia mai capitata una cosa del genere: si tratta di esseri troppo perfetti per essere “compresi” in un banale post come questo!
Il brano che ho citato poco fa, continua con queste parole che, secondo me, rappresentano in qualche misura ciò che ho appena scritto: “Inoltre, è soltanto quando s’incomincia a cercare di insegnare agli altri, che si scopre la propria ignoranza e si prova a rimuoverla.”
Non è così?

Infine, permettetemi di aggiungere un’ultima piccola cosa.
Se si crede fermamente in quello che l’Insegnamento propone, se lo si sente nel cuore in modo così naturale da non metterne in dubbio nemmeno una virgola e, nonostante ciò, ci si rende conto di non essere ancora abbastanza forti da rinunciare completamente a se stessi e ai propri difetti – poiché di questo si tratta! – non è comunque preferibile tentare di presentare al mondo ciò che si sente vero?
Lasciando stare i ben pensanti, di cui è pieno il mondo, cioè gli spacciatori di cilicio fisico e, soprattutto, psichico… lasciando stare questa pericolosa masnada di gente, il rischio peggiore che si corre in questi casi è quello di fare la figura che farebbe un bambino nel voler spiegare, con le semplicissime parole del suo ancor povero vocabolario, la meravigliosa bellezza di un tramonto, cercando di attirare su di esso l’attenzione delle coscienze “adulte” occupate a fare altro! Sarebbe forse un peccato?
“Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Ma Gesù disse: «Lasciate i bambini, non impedite che vengano da me, perché il Regno dei Cieli è per chi assomiglia a loro». E, imposte loro le mani, se ne andò via di là.” (Mt 19:13-15)
Eh già… “il Regno dei Cieli è per chi assomiglia a loro”!!!

Vi abbraccio fraternamente.

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Plenilunio della Vergine – 19 settembre 2013 ore 13.14 (ora italiana)

Post n°210 pubblicato il 14 Settembre 2013 da nuovomondo3
 

Amiche, amici, unitevi alla celebrazione del Plenilunio della Vergine – un evento “soggettivo” celebrato su scala mondiale – ed invitate i vostri amici a fare altrettanto.
Collegandovi alla pagina “Facebook” di Nuovo Mondo, potrete inserirvi tra i partecipanti all’evento, e trovare tutti i dettagli relativi a questa ricorrenza.
Se, poi, volete interagire con noi, cliccate “mi piace” sulla pagina stessa, e potrete lasciare i vostri commenti.

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Silenzio

Post n°209 pubblicato il 09 Settembre 2013 da nuovomondo3
 

Oggi non ci sarà la consueta scintilla del lunedì! Non ci sarà perché ci sono momenti nei quali, per riuscire ad ascoltare la voce del cuore, occorre mettere a tacere tutto, fermarsi, smettere ogni attività, anche – e, forse, soprattutto – quelle consuete.
“Prima che l’Anima possa udire, l’immagine (l’uomo) deve diventare sorda ai rumori come ai mormorii, al selvaggio barrito degli elefanti come all’argentino ronzare della lucciola d’oro.” (H. P. Blavatsky, La Voce del Silenzio)
Per questa ragione, oggi, non ho preparato alcuna scintilla.

E allora, si chiederà qualcuno, perché ostinarmi comunque a postare questo breve scritto? Per due valide ragioni, che ritengo sia doveroso indicare.
Innanzi tutto, il Servizio. Quando questo “sistema di vita”, questo “afflato dell’Anima” entra a far parte della vita del comune aspirante, non può scomparirne definitivamente… MAI! E, dato che Nuovo Mondo è una forma di servizio, per quanto forse modesta e poco efficace, ecco che questa non-scintilla non poteva non vedere la luce!
Lo stesso si può dire per la seconda ragione: il ritmo. Anche questo, una volta fatto proprio, non può essere ignorato. Può essere momentaneamente interrotto ma, presto o tardi, torna a farsi sentire, a dirigere e cadenzare, direi quasi “incalzare”, la vita dell’aspirante. Nel momento in cui si riesce ad instaurare un ritmo in un’attività di Servizio, esso vive di vita propria e non può essere interrotto… MAI!
Ecco perché, nonostante il silenzio, ho comunque dovuto lasciare una traccia!

Vi abbraccio e vi invio Pensieri di Luce.

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La forza della tensione

Credo di avere già sfiorato questo argomento in passato ma, se anche fosse, tornare a toccarne qualche aspetto gioverà certamente a quanti – come il sottoscritto – percepiscono in sé una continua… tensione interiore!
Molto spesso, in occidente, si associa l’idea di cammino Spirituale a “stati d’animo” quali la pace, la serenità, la gioia e altre simili condizioni. Purtroppo, invece, lo sviluppo interiore è generalmente – per non dire sempre! – accompagnato dalla “tensione”. Quest’ultima differisce dal dolore – almeno nella accezione “cattolica occidentale” di questo – in quanto prodotto (piuttosto che causa) della evoluzione della coscienza.
Laddove ci siano quiete e pace, molto raramente c’è progresso, dal momento che quelle sono solitamente associate all’idea della “stasi”, mentre progresso e moto sono, da questo punto di vista, sinonimi: non esiste l’uno senza l’altro e viceversa!
Ma, anche una volta che si sia accettato il concetto di movimento quale progressione, resta comunque da capire per quale ragione l’avanzare, il procedere, l’evolvere debbano necessariamente essere accompagnati dalla tensione.
Ebbene, l’elemento che accomuna i due concetti e li tiene saldamente legati tra loro è uno soltanto: la “costanza”!
Immaginiamo di dover raggiungere una destinazione – vicina o lontana che sia – avanzando a piedi. Un “passo in avanti” che non fosse seguito da un successivo passo e da un altro e da un altro ancora resterebbe fine a se stesso: si avanzerebbe di quel poco che il passo ci consentirebbe e ci si fermerebbe di nuovo. Certo, ammesso di aver preso la direzione giusta, ci saremmo comunque mossi verso la meta e, anche facendo un passo ogni – diciamo – dieci anni, finiremmo per raggiungerla. Ma se fossimo veramente consapevoli dell’importanza di arrivare là dove “siamo diretti da sempre”, ci sforzeremmo di fare un passo dopo l’altro, con “costanza” per l’appunto, anche se questo comportasse – come certamente farebbe! – fatica, forse dolore, ma certamente… tanta tensione muscolare!

Possiamo affrontare la cosa anche servendoci di un altro tipo di “linguaggio”.
Le tre fasi che compongono qualsiasi opera “creativa” sono: crisi, tensione ed emersione. Ogni “inizio” si accompagna ad una crisi, non fosse altro che perché nel momento in cui si decide di “fare qualcosa” – qualunque cosa! – si deve muovere qualche elemento, quindi modificare lo stato attuale delle cose! Ogni volta che un “vecchio ordine” – buono o cattivo che sia! – subisce una variazione, si ha inevitabilmente una crisi!
Ebbene, una crisi – cioè un inizio, una “spinta” – che non sia seguita dalla tensione necessaria a mantenere in “vita” il processo che si sta mettendo in atto, esaurisce la sua forza “cinetica” e, prima o poi, si arresta. Al contrario, una giusta tensione permette di ottenere l’emersione desiderata, cioè il risultato che ci si era prefissati.
Non solo: maggiore la tensione che si riesce a mantenere (o “sostenere”!), maggiore il risultato che si potrà ottenere. Per comprendere al meglio questo concetto, si pensi al rapporto esistente tra la tensione dell’elastico di una mazzafionda e la distanza che è possibile raggiungere con il sasso in essa contenuto! Ecco un’immagine che raccoglie tutti e tre gli elementi: crisi, tensione ed emersione!

Dunque, è veramente cosa saggia augurare a se stessi e agli altri di raggiungere la “pace interiore”?
Sono certo che, una volta raggiunta la meta che attende tutti noi, nessuno escluso, cioè una volta che la nostra coscienza si sarà fusa con il Tutto di cui è una scintilla, sperimenteremo la pace, e sarà quella vera, ineffabile per i nostri sensi, tanto è lontana da qualunque idea di “serenità” possiamo concepire!
Perciò, considerando anche che sono più che “consapevole” del fatto che la Manifestazione non sia certamente governata dalla pace (basta pensare al “Big Bang” come ad un momento di crisi…), mi risulta molto difficile credere nella genuinità del presunto “surrogato” di questa raggiunto da quanti sono ancora costretti – dunque noi tutti, esseri umani! – a manifestarsi per mezzo di una personalità e “separati in coscienza” dalla propria Fonte originale, cioè da Se stessi!!!
Quindi, piuttosto che inseguire effimere forme di pace e serenità, invochiamo per noi e per il prossimo la forza per affrontare il cammino che conduce alla liberazione dalle pastoie della natura inferiore, senza dimenticare che è molto improbabile che il processo che conduce alla dis-identificazione da ciò con cui ci identifichiamo da eoni possa essere privo di dolore, di tensione!

Ripropongo, perché appropriate, alcune parole del Vangelo, che ho già citato nella scintilla dello scorso lunedì: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà. Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso?” (Lc 9: 24)
“Prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”: la nostra “croce”, bene inteso, è lo sforzo che compiamo ogni santo giorno – in modo cosciente o meno – per ottenere il raggiungimento del controllo consapevole della Materia, che non è che un altro Aspetto della Manifestazione.
Infatti, pur servendoci di Essa per manifestarci, quali Anime, nei tre mondi inferiori, e pur favorendo in questo modo l’evoluzione delle “piccole vite” che La informano, il nostro obiettivo è affrancarci dal Suo dominio… e, credetemi, farlo senza mettere in gioco la tensione è come sperare di lanciare un sasso con una mazzafionda senza tenderne l’elastico!

Pensieri di Luce.

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