Creato da nuovomondo3 il 05/12/2010
"E' tempo di pensare al Nuovo Mondo." Questo blog nasce con l’intento di mettere a disposizione della rete l’abc dell’Insegnamento, spesso definito anche con il termine “Saggezza Eterna”. Chi scrive è poco più che un modesto studente. Dunque, nessuna pretesa di presunta autorità da parte mia, ma certamente la genuina offerta di ciò che per me ha rappresentato e rappresenta la base strutturale della mia stessa vita.

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« Novilunio della Vergine ...Silenzio »

La forza della tensione

Credo di avere già sfiorato questo argomento in passato ma, se anche fosse, tornare a toccarne qualche aspetto gioverà certamente a quanti – come il sottoscritto – percepiscono in sé una continua… tensione interiore!
Molto spesso, in occidente, si associa l’idea di cammino Spirituale a “stati d’animo” quali la pace, la serenità, la gioia e altre simili condizioni. Purtroppo, invece, lo sviluppo interiore è generalmente – per non dire sempre! – accompagnato dalla “tensione”. Quest’ultima differisce dal dolore – almeno nella accezione “cattolica occidentale” di questo – in quanto prodotto (piuttosto che causa) della evoluzione della coscienza.
Laddove ci siano quiete e pace, molto raramente c’è progresso, dal momento che quelle sono solitamente associate all’idea della “stasi”, mentre progresso e moto sono, da questo punto di vista, sinonimi: non esiste l’uno senza l’altro e viceversa!
Ma, anche una volta che si sia accettato il concetto di movimento quale progressione, resta comunque da capire per quale ragione l’avanzare, il procedere, l’evolvere debbano necessariamente essere accompagnati dalla tensione.
Ebbene, l’elemento che accomuna i due concetti e li tiene saldamente legati tra loro è uno soltanto: la “costanza”!
Immaginiamo di dover raggiungere una destinazione – vicina o lontana che sia – avanzando a piedi. Un “passo in avanti” che non fosse seguito da un successivo passo e da un altro e da un altro ancora resterebbe fine a se stesso: si avanzerebbe di quel poco che il passo ci consentirebbe e ci si fermerebbe di nuovo. Certo, ammesso di aver preso la direzione giusta, ci saremmo comunque mossi verso la meta e, anche facendo un passo ogni – diciamo – dieci anni, finiremmo per raggiungerla. Ma se fossimo veramente consapevoli dell’importanza di arrivare là dove “siamo diretti da sempre”, ci sforzeremmo di fare un passo dopo l’altro, con “costanza” per l’appunto, anche se questo comportasse – come certamente farebbe! – fatica, forse dolore, ma certamente… tanta tensione muscolare!

Possiamo affrontare la cosa anche servendoci di un altro tipo di “linguaggio”.
Le tre fasi che compongono qualsiasi opera “creativa” sono: crisi, tensione ed emersione. Ogni “inizio” si accompagna ad una crisi, non fosse altro che perché nel momento in cui si decide di “fare qualcosa” – qualunque cosa! – si deve muovere qualche elemento, quindi modificare lo stato attuale delle cose! Ogni volta che un “vecchio ordine” – buono o cattivo che sia! – subisce una variazione, si ha inevitabilmente una crisi!
Ebbene, una crisi – cioè un inizio, una “spinta” – che non sia seguita dalla tensione necessaria a mantenere in “vita” il processo che si sta mettendo in atto, esaurisce la sua forza “cinetica” e, prima o poi, si arresta. Al contrario, una giusta tensione permette di ottenere l’emersione desiderata, cioè il risultato che ci si era prefissati.
Non solo: maggiore la tensione che si riesce a mantenere (o “sostenere”!), maggiore il risultato che si potrà ottenere. Per comprendere al meglio questo concetto, si pensi al rapporto esistente tra la tensione dell’elastico di una mazzafionda e la distanza che è possibile raggiungere con il sasso in essa contenuto! Ecco un’immagine che raccoglie tutti e tre gli elementi: crisi, tensione ed emersione!

Dunque, è veramente cosa saggia augurare a se stessi e agli altri di raggiungere la “pace interiore”?
Sono certo che, una volta raggiunta la meta che attende tutti noi, nessuno escluso, cioè una volta che la nostra coscienza si sarà fusa con il Tutto di cui è una scintilla, sperimenteremo la pace, e sarà quella vera, ineffabile per i nostri sensi, tanto è lontana da qualunque idea di “serenità” possiamo concepire!
Perciò, considerando anche che sono più che “consapevole” del fatto che la Manifestazione non sia certamente governata dalla pace (basta pensare al “Big Bang” come ad un momento di crisi…), mi risulta molto difficile credere nella genuinità del presunto “surrogato” di questa raggiunto da quanti sono ancora costretti – dunque noi tutti, esseri umani! – a manifestarsi per mezzo di una personalità e “separati in coscienza” dalla propria Fonte originale, cioè da Se stessi!!!
Quindi, piuttosto che inseguire effimere forme di pace e serenità, invochiamo per noi e per il prossimo la forza per affrontare il cammino che conduce alla liberazione dalle pastoie della natura inferiore, senza dimenticare che è molto improbabile che il processo che conduce alla dis-identificazione da ciò con cui ci identifichiamo da eoni possa essere privo di dolore, di tensione!

Ripropongo, perché appropriate, alcune parole del Vangelo, che ho già citato nella scintilla dello scorso lunedì: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà. Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso?” (Lc 9: 24)
“Prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”: la nostra “croce”, bene inteso, è lo sforzo che compiamo ogni santo giorno – in modo cosciente o meno – per ottenere il raggiungimento del controllo consapevole della Materia, che non è che un altro Aspetto della Manifestazione.
Infatti, pur servendoci di Essa per manifestarci, quali Anime, nei tre mondi inferiori, e pur favorendo in questo modo l’evoluzione delle “piccole vite” che La informano, il nostro obiettivo è affrancarci dal Suo dominio… e, credetemi, farlo senza mettere in gioco la tensione è come sperare di lanciare un sasso con una mazzafionda senza tenderne l’elastico!

Pensieri di Luce.

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