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Superata l’epoca che vedeva “una bella bistecca” come il simbolo della salute alimentare, la carne rossa rimane una fonte preziosa di proteine e ferro, ma non dovrebbe essere consumata più di una volta a settimana. Secondo un recente studio... prospettico della Harvard School Health il consumo frequente di carne rossa , e in particolare di quella trasformata (hamburger, insaccati, pancetta, ecc..) è associato a un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare e per cancro al colon. La carne rossa infatti contiene quantità di acidi grassi saturi e colesterolo alimentare che possono causare soprattutto in soggetti sedentari e predisposti alterazioni della lipidemia come l’aumento del colesterolo totale e soprattutto delle lipoproteine LDL, responsabili della formazione delle placche aterosclerotiche che occludono i vasi sanguigni. Inoltre, l’elevato apporto aminoacidico derivante dalle proteine animali determina l'aumento dell'azotemia: gli amminoacidi che non vengono impiegati nei processi anabolici vengono utilizzati a scopo energetico e i cataboliti si accumulano in urea, determinando un affaticamento renale continuo e persistente. In base a molti studi, questa condizione potrebbe indurre disturbi anche gravi come la nefrite cronica. Tra i pericoli del consumo eccessivo di carne rossa rientrano anche quelli legati alla formazione di composti tossici derivanti dalla carbonizzazione delle proteine. Cotture particolarmente rapide ed intense come la griglia e la piastra favoriscono la produzione di composti altamente tossici e cancerogeni: gli idrocarburi policiclici aromatici, dei quali il più nocivo è senz'altro il benzopirene.