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Mangiar bene ...

Post n°445 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da alto_locato

Ieri circa 650 chilometri andata e ritorno dalla città di Giulietta e Romeo (non poteva mancare oggi un riferimento …) con annessa foratura in piena autostrada e susseguente 30 chilometri dietro ad una colonna di tir al loro passo (tra l’altro per la prima volta in vita mia, al ritorno verso Torino ho avuto la favolosa e liberatoria idea di aprire il finestrino e mostrare il mio dito medio ad un autista che per un suo azzardo avrebbe trasformato la mia 5 mt , da ieri ufficialmente in vendita, in una utilitaria).

All’arrivo una deviazione, prima di arrivare a casa. L’idea era quella di fare una spesa per la cena della sera… ma non una spesa normale, ci voleva qualcosa di veramente “sfizioso”.

Si decide per la visita al nuovissimo centro del mangiar bene con annessi negozi e bancarelle rigorosamente slow food.

Le premesse erano comunque quelle di chi è ben cosciente che i presidi e i prodotti di qualità sono in genere biologicamente corretti, gustosi, tutelano il produttore e il consumatore, bla bla bla… ma sono in fin dei conti carissimi. Quindi occhi aperti e mano al petto (dove di solito tengo il portafoglio).


La cosa che più mi ha favorevolmente colpito invece è stata la presenza di prodotti di altissima gamma e quindi altissimo prezzo, ma anche di prodotti qualitativamente superiori alla media ma con un prezzo “onesto”, abbordabile. Ho trovato una cantina non delle più fornite e sicuramente non delle più convenienti, almeno per il vino imbottigliato. La macelleria sicuramente di effetto anche se per una strana combinazione di luci e colori la carne era fin troppo rossa (o forse non siamo abituati a vederla così) sembrando per quello quasi finta. Ottimo il reparto frutta e verdura.  Meno il reparto pescheria, sempre così “freddo” nell’aspetto, come i tanti altri posti che non hanno il mare a portata di naso. Insomma, con una certa attenzione si può trovare la “chicca” senza per questo aver la sensazione di essere appena stato rapinato…

La novità assoluta sono invece le lezioni che vengono svolte nell’orario dell’aperitivo e le successive cene a tema. Ma su quelle saliamo decisamente nel prezzo.

Una bella idea che avrà sicuramente successo (si prevedono aperture in varie città italiane).


Il risultato è stata una cena a base di San Daniele invecchiato 20 mesi, due tipi di formaggio, uno a pasta semidura (lait brusc) e uno più fresco accompagnato da un ottimo pane di farina grezza, un piatto di gnocchi monregalesi con impasto alla toma in passata di pomodoro di Gragnano leggermente scottata con uno spicchio d’aglio e soprattutto una battuta al coltello (non macinata!) con un po’ di limone (d.o.p. Amalfi profumatissimo), sale e pepe… semplicemente favolosa!

Tutto innaffiato da un onesto dolcetto d’alba preso sfuso in “pintone” da 2 litri, l’unico fornito dal negozio per l’asporto.

Per finire cioccolato fondente 56% , ottimo compromesso per un purista del nero fondente come me.

 
 
 
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Data di creazione: 06/10/2005
 

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