Post n°245 pubblicato il 02 Febbraio 2012 da flasc_2009
Ormai sei mia. Riposa coi tuo sonno nel mio sonno. |
Post n°244 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da flasc_2009
...... solleva con le sue enormi mani da pugile la nipotina appena nata, il vecchio Primo esclama: "A me sembra più bella di tutte le altre". Ma la piccola ha la sindrome di Down e una grave malformazione cardiaca, sua madre Valentina non si riprenderà mai dallo shock (anzi finirà col morirne) e il padre Nevio è un povero ubriacone irresponsabile. Perciò saranno i nonni Primo e Nora a prendersi cura della bimba, dopo averla chiamata Letizia: come l'allegria contagiosa che dimostra fin da neonata. Questo toccante racconto di Gian Antonio Stella, in cui le storie rocambolesche dei pugili americani diventano ninne nanne e si mescolano alle leggende marinare venete, affronta con delicata partecipazione il tema dei "bambini imperfetti". |
Post n°243 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da flasc_2009
Imparo a misurare le parole forse ci sarebbero meno incomprensioni! Le parole possono essere macigni e possono distruggere in pochi istanti quello che abbiamo costruito Il pensiero prende forma spesso automaticamente attraverso l'anonimato e forse per alcuni diventa azione. Pensare prima di "parlare" Come pesano le parole? Avvolte niente, avvolte tanto Uccidono le parole? NO ma si nutrono di rancore. Lasciarsi andare non è maleducazione scusarsi è un impegno dovuto. Passo e chiudo |
Post n°242 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da flasc_2009
Esclava mía, témeme. Ámame. Esclava mía! |
Post n°240 pubblicato il 28 Gennaio 2012 da flasc_2009
Vieni, entra e coglimi, saggiami provami...
|
Post n°239 pubblicato il 14 Gennaio 2012 da flasc_2009
Un pò di tempo fa Stavo guardando le foglie, ELY |
Post n°238 pubblicato il 11 Gennaio 2012 da flasc_2009
Non dimentichiamo che 50 milioni di animali (senza contare i conigli) vengono uccisi ogni anno dall'industria della pelliccia. |
Post n°237 pubblicato il 07 Gennaio 2012 da flasc_2009
Lascia che la luna ti porti nei miei pensieri
|
Post n°236 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da flasc_2009
NON FACCIAMOGLI CHIUDERE ANCHE LA BOCCA L'infibulazione (dal latino fibula, spilla) Ripudiata da tutte le società progredite. Eppure anche in Italia il rischio per bambine e donne è serio e più vivo che mai. Secondo l'Istat sono circa 70.000 le donne giunte in Italia e provenienti da Paesi esteri a tradizione escissoria. Ogni anno in Italia seimila bambine di varia origine, tra i 4 e i 12 anni, rischiano di essere sottoposte a questa pratica dolorosissima, pericolosa per la salute fisica e psichica e priva di qualsiasi utilità. L’infibulazione, o meglio i vari tipi di infibulazione esistenti, hanno una base prettamentetradizionale e culturale. Nel nostro Paese, grazie ad una legge (Legge 9 gennaio 2006, n. 7; "Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile"), l’infibulazione è vietata e severamente punita. Le sanzioni non riguardano soltanto coloro che la praticano ma anche i genitori o i parenti che, pur di far infibulare una bambina membro della famiglia, rispettando così questa barbara tradizione, la portano all’estero. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha distinto quattro tipi differenti di mutilazione a carico dei genitali femminili. L’infibulazione nelle sue diverse varianti, viene tradizionalmente imposta alle bambine in diversi Paesi dell’Africa, del Sud-est Asiatico e della Penisola Araba. Marian Ismail, dell’Associazione Donne in Rete per lo sviluppo e la Pace, è una donna di origini somale che da vent'anni combatte la sua guerra contro questa ‘tortura’. “In Somalia il 90% delle bambine è sottoposto all'infibulazione - racconta la Ismail - è un'aberrazione. Esistono delle campagne di dissuasione, di contrasto in molti paesi africani. Ma la pratica èradicata. Poi c'è il problema che è diffusa a macchia di leopardo. Per cui capita che si fa in un villaggio e in quello vicino no. E la situazione cambia da etnia a etnia”. E continua: “é totalmentefalsa l'etichetta religiosa. È solo cultura tribale. Per le donne trapiantate in Italia c'è poi il problema identitario. Un modo per legarsi al Paese d'origine”. Il caso italiano è preoccupante. L’Istat parla di 67.988 donne arrivate in Italia da Paesi a tradizione escissoria come Egitto, Ghana, Costa D’Avorio, Eritrea, Burkina Faso, Etiopia, Camerun, Somalia, Guinea, Sudan, Kenya, Sierra Leone, Niger, Mali, Repubblica Centrafricana. Di queste, quasi 40.000 sono già state sottoposte ad infibulazione. Le restanti sono tutte a rischio. Solo a Roma le donne in pericolo sono 8.500. “Ma i numeri sono di gran lunga più alti – avverte la Dottoressa Giovanna Scassellati, una ginecologa che lavora con donne infibulate - Il problema non è affatto da sottovalutare. Per adesso Roma e Firenze hanno dei centri che si occupano, prima di tutto, di informare queste donne e di aiutarle a decidere come vivere soprattutto la gravidanza. Quello che dico è che ce ne dovrebbero essere molti di più, come minimo in ogni regione italiana, come avviene negli altri Paesi” |
Post n°235 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da flasc_2009
Sicuramente oggi voi femminucce sarete bombardate da sms sarcastici, spiritosi, erotici etc. Quindi mi ripeterei. Meglio un fiore per festeggiare il vostro giorno... (che poi mi sembra uguale come tutti gli altri hahaah). BUONA BEFANA...... BEFANE |