inferenze

another day...

E la posizione più nascosta quale sarebbe?
Me lo chiedevo nello scorgere il controllore che metteva piede sul bus quella maledetta mattina in cui mi ero svegliata tardissimo e già in preda all'emicrania.
Non avevo scelta: o nascondermi dietro la calca o scendere ed arrivare tardi in stazione: ergo, perdere il treno.

Scelsi la seconda. Arrivai tardissimo in stazione. Persi il treno, dovetti attendere quello successivo, che di seguito venne soppresso.
L'emicrania cresceva. Le tempie battevano forte, le mani gelate, le dita di ghiaccio private dei guanti che avevo dimenticato per la fretta.

Cosa avevo risolto? Nulla. Avevo perso il treno, non sentivo più le mani e la testa mi scoppiava letteralmente.

Quale giornata peggiore?

Poi, d'un tratto, un senso di calore mi accolse. Fui invasa da una sensazione indescrivibile quando vidi un negozio di strumenti musicali. Mentre attendevo il secondo treno entrai con uno sguardo da bambina impaurita, immagino.

Sì, perchè il proprietario mi guardava come se fossi stata una nanerottola in pannolino...Avvicinandosi a me, mi chiese se desideravo aiuto.

"No" risposi, "mi stavo guardando un po' in giro"...e lui "va bene, se ti serve una mano sono qui". Mi seguì con lo sguardo per tutta la mia permanenza in negozio e capì che lì c'era tutto il mio amore. Tutto ciò che mi permette di vivere.

"Bene" aggiunse, "ho capito tutto...pessima giornata eh?"...

"Già..." fu la mia risposta "ma adesso è migliorata, nettamente".

Mi meravigliai di come fosse bastato così poco a riscaldarmi il cuore e le mani (non sentivo più il freddo incalzante), oltre che a farmi alleggerire la testa.

A volte mi stupisco per nulla, spesso mi rattristo per poco, ma ci vuole una sola cosa per rendermi veramente felice.