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Post n°94 pubblicato il 02 Febbraio 2008 da zarathustra6
Dicono che gli attuali stipendi perdono sempre più potere d'acquisto. Dicono. Dicono che l'inquinamento sterminerà parte della popolazione. Dicono. Dicono che aumenteranno gli omicidi a causa dell'aumento delle depressioni. Dicono Dicono che le maree si innalzeranno e che le terre verranno ridotte. Dicono. Dicono che prima o poi finirà il mondo. |
Tea-Kettle Records, la nuova etichetta nata nel dicembre 2006 ad opera di Carla Zerbi e Fabrizio Arrigoni prosegue nel suo percorso di intensa attività volto a farsi conoscere nell’ambiente musicale e a promuovere gruppi innovativi e originali. Poco più di un anno fa i due volenterosi e appassionati di musica Zerbi e Arrigoni hanno dato avvio a questa avventura dalle origini per metà piacentine (bresciano lui e piacentina, di San Giorgio, lei) che amplia però il proprio orizzonte al di fuori della provincia. Tea-Kettle in questi mesi sta promuovendo una nuova band: i The Clever Square alias Stefano e Giacomo (15 e 17 anni) di Ravenna. “L’età colpisce- ha spiegato Carla Zerbi fondatrice dell’etichetta che ne ha scoperto le potenzialità- specialmente dopo aver sentito la loro musica toccante ma allo stesso tempo sbarazzina come quel piccolo inno che è I did not mean to fall asleep while we were having sex. Il loro bedroom pop è in grado di scatenare emozioni contrastanti: i testi narrano di storie di fallimenti amorosi e della vita di tutti i giorni, raccontati però con una buona dose di ironia (basta infatti leggere i titoli,mai banali, per sorridere). Un pop di matrice lo-fi, ricco di ispirazione e talento, in costante evoluzione, una vena creativa invidiabile. E ancora, nonostante la giovane età, i due già hanno alle spalle diversi lavori (un album e due ep) e sono reduci dall’apertura del concerto di Pelle Carlberg lo scorso 27 ottobre al Bronson di Ravenna”. Il loro primo vero e proprio ep uscirà ad aprile in formato digitale e sarà scaricabile gratuitamente dal sito della Tea-Kettle. Attualmente è scaricabile il loro ultimo album, Never Trust Yellow Raspberries, già edito in formato digitale dalla net label francese Led Diks qui sautent. Tea-Kettle, nata più di un anno fa, è animata dall’entusiasmo dei suoi ideatori, Carla e Fabrizio, e soprattutto da un vasto seguito di amici e appassionati della musica non conformista che segue le serate organizzate con le esibizioni dei gruppi. Ultima e importante data è stata lo scorso 2 dicembre a Bologna al Locomotiv, in occasione della Tea-Kettle night, primo compleanno dell’etichetta: festeggiamenti e musica abbinati all’esibizione dei gruppi The Clever Square e Isabel at Sunset. Questi ultimi, a sei mesi dall'uscita del loro disco d'esordio Meet the Gang! hanno già suonato su palchi importanti come il Covo Club di Bologna, lo Spazio Musica di Pavia, il Calamita di Cavriago e torneranno a farsi apprezzare anche nel piacentino dove hanno fatto tappa quest'estate durante il Why Not Festival di Fiorenzuola. Per la giovanissima etichetta piacentina, nata sotto il segno beneaugurante del the, la ragione di esistenza di fonda sul diffondere la musica non banale e anti-commerciale ma di buon livello qualitativo attraverso gruppi poco noti al grande pubblico. Carla e Fabrizio hanno anche ideato un sito (www.teakettlerecords.com) dove è possibile conoscere meglio i gruppi, contattare direttamente i due artefici della Tea-Kettle, essere aggiornati su tour e quant’altro e acquistare i cd. Un altro spazio virtuale in costante aggiornamento è visitabile all’indirizzo www.myspace.com/teakettlerecords. |
Ho deciso di pubblicare un mio articolo in cui ho intervistato una ragazza che conosco affetta da disturbi dell'alimentazione, è passata attraverso varie tappe, dall'anoressia alla bulimia con diversi gravissimi episodi di autolesionismo e tentativi di suicidio.Un dramma con cui convivono molte persone, una società che non sa ancora capire e affrontare questo problema... G.M. è una ragazza di 22 anni, un aspetto curato, un bel viso, capelli neri, il suo corpo non rivela le sofferenze della sua anima. Ma l’anima di questa giovane nasconde un travaglio di sofferenza e disperazione che si chiama anoressia e poi bulimia. Un inferno che dura da più di dieci anni, tanto, troppo tempo. In questa intervista dove ho scelto per rispetto alla sua privacy di non riportare il nome, G. ha raccontato come ci si sente afflitti da una malattia difficile e complessa, che molti ancora non capiscono e giudicano come un capriccio delle giovani di oggi di voler fare la dieta per assomigliare alle top model. Lei non si vergogna della sua malattia ma il problema è che ancora oggi non si riesce a parlare liberamente di certe patologie in una società che si chiama civile e moderna ma che ha molti tabù e soprattutto molti pregiudizi dettati dall’ignoranza. L’auspicio e l’augurio a G. ma anche a tutte le persone che come lei soffrono di queste malattie devastanti è quello di recuperare, giorno dopo giorno, rispetto e amore verso il proprio corpo e verso se stesse. Sapresti individuare una causa in particolare che ti ha provocato l’anoressia? “No, non è una sola ragione, è un insieme di cose negative che accumulate possono diventare dei traumi insuperabili. Quando ho cominciato a soffrire di anoressia mi sentivo brutta, inadatta e inferiore rispetto al resto del mondo. In famiglia vivevo una sorta di oasi incontaminata fatta dell’amore dei genitori, un amore intenso ma ossessivo e soffocante. Sentivo caricate su di me tutte le aspettative dei miei e quando ho capito che non riuscivo a realizzarle tutte sono entrata in crisi”. In che senso? “Nel senso che ho smesso di andare bene a scuola, è nata una mia ribellione, volevo comunicare che io non ero solo l’incarnazione dei desideri dei miei ma ero una persona con sue aspettative e una sua personalità. Una crisi e una ribellione che mi ha portata a poco a poco, a mangiare e vomitare subito dopo. Non un capriccio per dimagrire ma uno sfogo e un appiglio per diventare piccola, fino a scomparire. Ma allo stesso tempo con il mio atteggiamento speravo che qualcuno si accorgesse di me, lanciavo delle richieste di aiuto”. Una situazione che va avanti da più di dieci anni… “Si, ho girato diverse cliniche specializzate sui disturbi psichici e sulle malattie del mio tipo, tutti luoghi dove ho resistito ben poco, luoghi orrendi dove la solitudine e l’abbandono sopraffanno tutto il resto. Adesso sono in una fase diversa, ho recuperato peso, da 35 chilogrammi sono arrivata a 50 che mi danno un aspetto fisico normale ma purtroppo spesso cado nell’abisso delle crisi di bulimia. Mangio tantissimo e poi devo purificarmi, il mio corpo rifiuta quello che ho ingerito. Per me l’ ”abbuffata” è un momento di sfogo, dimentico tutto il resto, il cibo mi dà soddisfazione, non mi abbandona. Ho il desiderio di guarire, ma sento che il muro che devo superare è altissimo, so che finchè non imparerò ad amare me stessa non potrò mai guarire, l’autolesionismo è uno degli aspetti più delicati di questa malattia”. Il fatto che tu abbia deciso di raccontare questa tua storia e il desiderio di guarire sono comunque due aspetti positivi, cosa ti senti di dire alle ragazze che vivono la tua situazione? “Non so dire come guarire perché la strada è ancora in salita anche per me ma credo che cliniche e medicine valgano poco. Anoressia e bulimia sono malattie che lanciano messaggi, la necessità disperata di aiuto e sostegno. La vera cura secondo me è l’amore incondizionato”. |
Post n°90 pubblicato il 07 Novembre 2007 da zarathustra6
AUMENTANO i ragazzi che, per scelta o necessità, rimangono a vivere in casa dei genitori. Ma non solo. I giovani del nostro Paese marcano sempre di più le distanze dalla politica e dai luoghi di culto. E' il quadro dei ragazzi italiani che emerge dall'ultima indagine Istat su, relativa al 2006, "La vita quotidiana". Confrontando i dati con quelli dell'anno precedente, le preoccupazioni del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa - condite con la discussa definizione di "bamboccioni" - sono destinate ad aumentare. Nel 2006 i giovani celibi di età compresa fra i 18 anni e i 34 anni che vivono "con almeno un genitore" hanno oltrepassato la soglia del 60 per cento. Nel 2005 erano 59,5 su 100. Sembrerebbe quindi, almeno stando ai numeri, che i nostri giovani non siano affetti da "mammismo acuto" bensì dall'impossibilità di sostenersi anche quando non si è più ragazzini. Un popolo, quello dei 18/34enni che condivide ancora lo stesso tetto dei genitori, formato da 7 milioni 368 mila individui con netta prevalenza di uomini: oltre 4 milioni e 200 mila. E accanto alle difficoltà di trovare un lavoro e una casa per andare a vivere da soli, fra i giovani, cresce anche la sfiducia nella politica. In appena 12 mesi il numero di coloro che "non si informano mai di politica" fa registrare un netto balzo in avanti. Fra i 18/19enni addirittura di 3 punti e mezzo: dal 32 al 35,4 per cento. Meno marcati, anche se consistenti, gli incrementi fra i 20/24enni e i 25/34enni. Il motivo di tanta lontananza dai palazzi della politica è presto detto. Alla maggior parte la politica "non interessa" proprio. Ma sono parecchi coloro che dichiarano espressamente la loro "sfiducia nella politica", sentimento che attanaglia il 28,3 per cento dei 25/34enni, e quelli che la considerano troppo "complicata". Un senso di sfiducia che si allarga anche alla religione. Coloro che dichiarano apertamente di non recarsi "mai in un luogo di culto" è in forte aumento, soprattutto fra i giovanissimi di età compresa fra i 14 e 19 anni. Allontanamento da chiese e parrocchie confermato anche dai ragazzi che frequentano i luoghi di culto "almeno una volta a settimana". Di "frequentatori modici", fra i 14/17enni, nel 2005 se ne contavano 37,6 su 100. Nel breve volgere di un anno si è bruscamente scesi al 30,6 per cento. Disaffezione che in misura minore colpisce anche i 18/19enni e i 20/24enni. Solo fra i 25/34enni si registra un leggero recupero. (7 novembre 2007) Da www.repubblica.it |
Post n°89 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da zarathustra6
Guardate questo sito, lo sfogatoio pubblico dove tutti possono dire la propria... |
Il piatto di pasta fumante è nel piatto, pochi minuti di delizia giornaliera che ci si può gustare in pausa pranzo ed ecco che nel culmine del morso alla forchetta... suona il telefono. Ti alzi e rispondi, pensi "chi sarà a quest'ora?" ed ealzi il ricevitore con impazienza, sperando si tratti di una breve conversazione per tornare a concentrarti sul piatto di pasta al ragù che ti attende e si fredda. "Pronto?" ma al tuo flebile accento una voce squillante attacca una litania di proposte e offerte imperdibili della compagnia telefonica che ti travolge.... "no grazie non mi interessa" rispondi con fare scocciato e riattacchi. Peccato, magari hai perso davvero un'offerta imperdibile o magari hai semplicemente perso l'occasione di fare quattro chiacchiere. Si perchè le operatrici del call center non sono delle sceme starnazzanti che imparano un disco a memoria. Spesso sono giovani multilaureate, depresse, che non riescono a trovare un lavoro e che si adattano per 400 euro al mese, con in aggiunta degli spregiudicati capi che non solo umiliano i loro collaboratori con una paga da fame ma che si divertono a rigirare il coltello nella piaga cercando di far credere loro di lavorare per un' azienda prestigiosa e di ricoprire un ruolo di rilievo...Italiani, usiamo gentilezza con gli operatori dei call center, che chiamano negli orari dei pasti perchè glielo impongono e che fanno un lavoro che odiano per pagarsi gli studi o per vivere... che se poi non ce la fanno e restano a vivere con i genitori ci pensa il ministro eroe a definirli "bamboccioni", tanto lui che ne sa del mondo del lavoro che scredita laureati, premia la precarietà e campa sulla pelle altrui con contratti a progetto (zero contributi e stipendi-fame)? |
Il GRUPPO VOLONTARI EMERGENCY di PIACENZA ti aspetta: SABATO 13 e SABATO 20 OTTOBRE in Piazza Cavalli, sotto i portici. Saranno disponibili: materiale informativo, gadget, magliette e il nuovo calendario di EMERGENCY 2008. SABATO 27 OTTOBRE GIORNATA NAZIONALE DI EMERGENCY sempre in Piazza Cavalli per la giornata nazionale di Emergency! In questa data si aprirà ufficialmente il tesseramento per l'anno 2008. |
Post n°86 pubblicato il 14 Settembre 2007 da zarathustra6
La Valnure avrà un comitato di sostegno e promozione del partito democratico. È stato annunciato sabato al salone d’onore del comune di San Giorgio. L’attività del comitato è quella di sollecitare e promuovere la fase delicata e importantissima che permetterà l’ inizio di un processo che porterà al 14 di ottobre all’ elezione di un leader e dell’assemblea costituente del Partito Democratico. Alla presenza di più di un centinaio di sostenitori e autorità politiche è stato illustrato il progetto che sta accomunando persone della Valnure e di altri comuni tra cui Pontenure, Gropparello e Carpaneto. Giovana Celaschi ha fatto gli onori di casa “Il cuore della nostra società-ha detto- è attraversato da egoismi, individualismo e corporativismo, la politica non può limitarsi a registrare passivamente questi andamenti, deve trovare attraverso altre forme e altri organismi un aiuto per mettere al centro l’interesse del paese la politica, la politica deve riportare al centro di tutto la persona”. “Un progetto nato dalle persone che hanno accettato l’impegno di costruire una politica nuova- ha spiegato Massimo Silvotti, uno dei promotori e vicesindaco di San Giorgio- molti componenti (in tutto sono circa 70) si sono identificati nel gruppo anche se spesso hanno rifiutato l’inquadramento in un partito, probabilmente cogliendo la novità che è insita nel progetto e nel partito stesso. Il binomio che ha caratterizzato il lavoro del comitato è l’assunzione di responsabilità e la passione verso la politica vera”. A portare il proprio messaggio anche il sindaco di Podenzano Alessandro Ghisoni che ha insistito sull’importanza di alcuni aspetti di cui il comitato si farà promotore per arrivare a Roma, temi come il contenimento delle spese per la politica e un rinnovamento dell’idea stessa di politica sono stati gli aspetti che ha voluto rimarcare. La parola è poi passata all’onorevole Maurizio Migliavacca, presente in sala, “L’aspetto che sta caratterizzando la nascita del partito è la partenza dal basso e la grande partecipazione popolare che sta animando. Il comitato della Valnure ne è un esempio”. Il presidente della provincia Boiardi ha invece posto l’accento sul nuovo modo di comunicare politicamente evidenziando l’importanza dello strumento che il comitato ha creato: il sito www.pdvalnure.it. Dalla home page è infatti accedere a molte sezioni, informarsi, conoscere i componenti del comitato promotore, dialogare con il comitato e scrivere la propria opinione. Il segretario provinciale dei Ds Flavio Chiapponi ha evidenziato come il partito nasca dallo sciogliemento volontario di Ds e Margherita non a seguito di sconfitte o eventi negativi, ma con l’obiettivo di fondersi in una realtà unica e più forte. Diversi interventi di persone della società civile tra cui Loris Caragnano, Giovanni Bernazzani, Valter Merli, Luigi Capra. Tra gli amministratori aderenti al progetto c’era anche Marcellina Ansemi; hanno preso la parola Andrea Cunico, Silvia Pighi e la neo consigliera Giovanna Paladini. Presenti in sala anche gli assessori Paola Ziliani, Patrizia Calza, Ziliani oltre al consigliere regionale Nino Beretta. Tanti gli iscritti all’azione promotrice che hanno preso la parola per indicare spunti e idee, ma comune a tutti era l’entusiasmo per un partito che punta a una politica nuova, fatta di trasparenza.
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Post n°84 pubblicato il 05 Settembre 2007 da zarathustra6
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Inviato da: Fiokkettina
il 30/07/2012 alle 19:02
Inviato da: zarathustra6
il 09/10/2008 alle 11:22
Inviato da: rossibenedetto
il 09/10/2008 alle 00:18
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:20
Inviato da: Anonimo
il 18/03/2008 alle 23:39