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Montalbano e i texani in  Val di Noto

I milanesi come reagirebbero se dicessero loro che c è un progetto avanzato di ricerche petroliefre proprio davanti al Duomo?... e i rispettivi abitanti che ne direbbero di scavi per la ricerca del petrolio a Roma tra i Fori Imperiali e il Colosseo, a piazza De Ferrari a Genova?.....Cosi iniziava l'appello di Andrea Camilleri apparso su Repubblica il 7 giugno e che culminava con una richiesta di firme affinchè venisse revocata in modo irreversibile la concessione e che si rendesse impossibile ogni ulteriore iniziativa che in futuro potesse violentare e distruggere, in ogni parte d'Italia, i nostri splenditi paradisi.

Alcuni anni fa la società texana 'Panther Eureka' viene autorizzata dall'ex assessore all'industria Noè ad effettuare saggi nella Sicilia sud-orientale, nel maggio 2005 la giunta regionale presieduta da Cuffaro sospende il rilascio dei permessi, la delibera però impugnata davanti al Tar viene annullata perchè non conteneva la firma dell assessore che di propria iniziativa aveva rilasciato i permessi......

Da qui la mobilitazione dei media, l'appello di Camilleri (che ha una eco internazionale)e la raccolte di ottantamila firme. Il 16 giugno la società americana comunica il suo ritiro e la rinuncia alle trivellazione nel territorio di Noto, capitale del Barocco siciliano e sottoposto al vincolo dell'Unesco.

Questa la storia, che sembra conclusasi felicemente, i cattivi rinunciano,  i buoni vincono ( gli ambientalisti, i verdi, la gente per bene, gli amanti dell'arte, i maniaci del barocco come me, seppur solo napoletano,.........)

Ma è davvero tutto cosi semplice? Ovvero, è lecito per un assessore regionale dell epoca con interessi imprenditoriali  nei cantieri navali di Augusta, il porto del Petrolchimico, autorizzare delle ricerche petrolifere nella stessa regione, seppur nella scia di una legge regionale approvata nel 2000 ( con la presidenza di Capodicasa oggi viceministro delle Infrastrutture ) che liberalizzava le trivellazioni gas- petrolifere in nome della 'pubblica utilità'?

...e soprattutto, nessuno si accorgeva che in questa zona venivano investiti tra il 2001 e 2006 dall Unione europea 380 milioni di euro per promuoverne la valorizzazione artistica e culturale?

...e che dire dell'atavica  mancanza di acqua della Sicilia e dell' inquinamento delle falde che le trivellazioni avrebbero provocato?

Ma la storia sembra conclusasi, quindi inutili le domande a posteriori. Inutili in questa Italia dove tutto ormai è lecito e permesso, cosa che dovranno aver pensato anche i texani della Panther Eureka (un nome quanto mai azzeccato per una società che vuole perforare il suolo che fu di Archimede!) che nel loro comunicato fanno solo cenno all'area sottoposta a vincolo non alle aree immediatamente circostanti.........