Il luogo comune che vuole i milanesi costantemente di fretta è … vero.
Ne ho avuto la conferma definitiva questa domenica, quando ho approfittato del sole e del blocco del traffico causa smog per una passeggiata in giro per la città.
(a proposito: ma quanto è bella Milano senza auto?)
Sebbene non fossi in ritardo, non avessi un appuntamento preciso, sebbene fossi appena uscita di casa quindi non avessi bisogno né della toilette, né di cibo né di bere, mi sono sorpresa a urlare infastidita “PERMESSO!” a un dodicenne cinese che aveva fatto il madornale errore di piazzarsi saldo sulla fila sinistra delle scale mobili.
Allora ho preso una decisione. Ho detto “DOMANI TACCHI”.
Coi tacchi non puoi correre.
Almeno, io di certo non corro, visto che a malapena mi reggo in piedi.
Così ieri al sud delle mie caviglie ho infilato dei bellissimi stivaletti 12cm di tacco scamosciati marronicino chiaro appena comprati vera occasione 70% di sconto un affare imperdibile di quelli che ti dici ma si anche se non li metto sticazzi visto che li sto pagando 22€.
Morbidi. E poi tacco grosso, mica a spillo. E poi infondo a lavoro sto sempre seduta. Si ok che poi me li devo tenere 15 ore visto che dall’ufficio vado direttamente alla scuola di inglese.
Ma che sarà mai.
Ecco. Sarà. Mai.
Lenta andavo lenta si, per forza, appena provavo a accelerare il passo un dolore lancinante partiva dalla pianta del piede e arrivava fino al polpaccio.
Improvvisamente mi è parso tutto chiaro. I motivi che spingono i milanesi a correre. Mica è per la vecchia storia che sono fanatici del lavoro. Figurarsi. I veri motivi sono altri:
- se vai lenta prendi più freddo. (Strana legge fisica)
- se vai lenta inspiri molto più smog , e a niente vale mettersi le sciarpa intorno al naso e alla bocca.
- se vai lenta, il benefattore (uno su un milione) che si ferma per farti attraversare sulle strisce pedonali e a cui di vederti ondeggiare sinuosa frega niente, rischia di investirti in un rigurgito di impazienza.
Poi c‘ho fatto caso. Le milanesi che prendono i mezzi pubblici hanno quasi sempre le scarpe basse.
Ci sarà un perché.
E un’altra illuminazione mi ha travolto.
Cari maschietti, quando vedete una giovane donzella sui trampoli che serpeggia lenta per le vie della città, con addosso quell’espressione di sufficienza e concentrazione …
Non se la sta tirando: sta semplicemente soffrendo.
Inviato da: oderc_c
il 11/11/2010 alle 14:23
Inviato da: eddiblog
il 11/11/2010 alle 00:30
Inviato da: aldf
il 01/10/2010 alle 14:59
Inviato da: NthalieFinch
il 17/09/2010 alle 19:19
Inviato da: pipitola
il 13/09/2010 alle 22:08