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OLBIA GALLURA. Cena tra amici finita in tragedia. Massimiliano Porcu, 35 anni.....

Post n°72 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da olbiesi

 








 da La Nuova Sardegna SABATO, 07 FEBBRAIO 2009

Oltre alla «4 corsie», salta anche l’allungamento della pista dell’aeroporto Costa Smeralda


Il governo conferma lo stop alla Sassari-Olbia


G8, non ci sono più i soldi per le opere collaterali: saranno destinati alle misure anti-crisi


1 ol-ss 070209OLBIA. I soldi per la Sassari-Olbia non ci sono più, quelli per lo spostamento della stazione ferroviaria di Olbia neppure. La denuncia l’ha fatta la Regione, la conferma è arrivata dal governo. L’ordinanza di Berlusconi che assegnava 522 milioni per le opere collaterali al G8 non ha più valore. Quella somma è stata cancellata per essere utilizzata contro la crisi economica. La scelta è stata compiuta a ottobre, con un decreto, ma gli effetti negativi sul nord Sardegna sono stati sempre negati dal premier. Ieri, di fronte alle proteste di Cagliari, è arrivata l’ammissione: la 4 corsie non si farà.
 Mai come in questo caso parlano gli atti ufficiali. La verità sulle opere del G8, escluse quelle della Maddalena, è contenuta in un’ordinanza, in un decreto legge e in comunicato ufficiale del Governo.
 L’ordinanza. Il 29 agosto 2008 Silvio Berlusconi firma un’ordinanza (la numero 3698). «Per consentire in termini di somma urgenza le opere correlate al G8, sono riservate le seguenti risorse finanziarie» a favore della Regione. In tutto, 755 milioni di euro, in larga parte presi dai Fas (fondo aree sottosviluppate). Di questi, 522 milioni sono destinati alla realizzazione di alcune opere pubbliche rilevantissime. Nei 522 milioni ci sono i soldi per la Olbia-Sassari a 4 corsie (470 milioni), per la nuova viabilità intorno all’aeroporto (9 milioni e mezzo), per lo spostamento della stazione ferroviaria di Olbia (10 milioni), per il ponte sul fiume Padrongianus (2 milioni e mezzo), per il molo di levante a Porto Torres (30 milioni). Tutto procede bene, tanto che la struttura di missione del G8, l’ufficio degli appalti, a settembre pubblica la gara per gli otto lotti della Olbia-Sassari. Ottocento società avanzano la loro candidatura per fare i lavori. Ma l’assegnazione viene sospesa. Perché?
 Il decreto. Il 23 ottobre 2008 il governo Berlusconi approva un decreto (il numero 162). «E’ autorizzata, in favore della Regione, la spesa di 233 milioni per far fronte alla realizzazione delle opere per il G8» è scritto nella premessa. Sono i fondi destinati solo ed esclusivamente alle opere della Maddalena. I 522 milioni di euro per gli altri interventi, vengono cancellati. Perché?
 I Fas. I 522 milioni arrivano dai Fas 2007/2013, i fondi per le aree sottosviluppate che il Cipe ha assegnato alla Regione con la delibera del 21 dicembre 2007 (governo Prodi). Ma quelle somme, come tutte quelle stanziate dal Cipe, vengono bloccati - a metà ottobre - dal governo Berlusconi per recuperare soldi da investire contro la crisi economica. E’ uno scippo. Ma, dopo le polemiche, sia il commissario del G8 Bertolaso (14 novembre 2008) sia il premier Berlusconi (4 dicembre 2008) assicurano che i fondi per la Olbia-Sassari saranno salvati.
 Il comunicato. Quei fondi sono stati invece definitivamente cancellati. E’ emerso ieri per via del blocco imposto dal Governo alla modifica della statale 125, nel tratto tra Olbia e Murta Maria. Senza quell’intervento - da 9 milioni e mezzo di euro - sarà impossibile allungare la pista dell’aeroporto di Olbia. L’ha reso pubblico il vicepresidente della Regione Carlo Mannoni. Ma c’è di più. I 9 milioni e mezzo azzerati erano dentro il pacchetto da 522 milioni stanziato dall’ordinanza di Berlusconi firmata il 29 agosto. E quell’ordinanza - informa una nota del ministero dello Sviluppo Economico diffusa in tarda serata - non vale più. «La direzione del ministero e l’ufficio legislativo della protezione civile confermano il comune avviso circa la non operatività dell’ordinanza 3698» è scritto nel comunicato ministeriale.
 Dunque addio modifiche alla statale 125, addio alla Olbia-Sassari.

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 da La Nuova Sardegna SABATO, 07 FEBBRAIO 2009

L’Aga Khan parla al cda di «importanza del dialogo», ma l’interpretazione dei dirigenti sembra un’altra


Meridiana, il ritorno della linea dura


La trattativa con gli assistenti di volo: «O il contratto Eurofly o i licenziamenti»


3 ol merid 060209OLBIA. Una parte della dirigenza di Meridiana non ascolta neppure le indicazioni dell’Aga Khan, o le interpreta liberamente. Parlano i fatti. Ieri mattina il proprietario della compagnia ha sottolineato, al cda, «l’importanza del dialogo con le parti sociali». Ieri pomeriggio, a Roma, i suoi manager hanno respinto l’offerta degli assistenti di volo (11 milioni di risparmio annui) e hanno riproposto il contratto Eurofly, sconfessando così la svolta di Parigi.
 Un passo alla volta. Ad Aiglemont, parlando con i sindacalisti, l’Aga Khan è stato chiarissimo. Per evitare i licenziamenti, ha fatto una straordinaria apertura («Fateci le vostre proposte, noi ci impegniamo a rivedere le nostre») e ha cambiato la prospettiva («vorrei costruire con voi un nuovo punto di partenza»). Era - ed è - una sconfessione alla linea di ostinata chiusura verso i sindacati portata avanti dall’ad Rossi e dal presidente Trivi. Questo è ciò che hanno compreso i sindacalisti e gli amministratori. Questo è ciò che Karim ha ribadito ieri mattina, via teleconferenza, al cda.
 Nel primo pomeriggio Claudio Miorelli, consigliere d’amministrazione, ha però dettato un’altra linea: «Contrariamente a quanto è apparso - ha detto alla “Nuova” - non c’è stata alcuna sconfessione né del cda né della sua strategia da parte dell’azionista. Anzi, c’è stata la piena condivisione da parte di tutti i presenti all’incontro di Aiglemont di intervenire strutturalmente sul costo del lavoro».
 Nelle stesse ore, una parte della dirigenza (Sergio Rosa, in particolare) ha a sua volta sconfessato la linea dell’azionista. Incontrando i sindacalisti degli assistenti di volo, non ha accettato né la loro proposta (niente licenziamenti, contratti di solidarietà per due anni, maggiore produttività con lo stesso stipendio) né ha voluto firmare un verbale in cui le parti si impegnavano a sottoscrivere, dopo il provvedimento tampone (11 milioni di risparmio all’anno), un unico contratto aziendale Meridiana-Eurofly. Rosa ha spiegato loro che l’azienda è ferma sulle sue posizioni: o i sindacati firmano il contratto Eurofly (un altro dirigente ha incredibilmente proposto di eliminare solo il nome Eurofly), oppure partiranno i licenziamenti. Il dialogo non è stato riavviato, tutto è come prima. Anzi, peggio. (g.pi.)
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 da La Nuova Sardegna SABATO, 07 FEBBRAIO 2009

Monti, tragico spuntino: un morto e 3 indagati


Massimiliano Porcu, 35 anni, era stato trovato cadavere dopo una cena tra amici


4 ol spunt 070209di Giampiero Cocco


OLBIA. La cena tra amici, consumata tra arrosti e tanto “fumo” la notte del 24 gennaio scorso, era finita in tragedia. Massimiliano Porcu, 35 anni, originario di Ozieri ma da tempo residente a Su Canale, a pochi chilometri da Olbia venne trovato, l’indomani, riverso sul letto dal fratello, che aveva lanciato l’allarme ai carabinieri. I tre commensali - tutti della zona, d’età variabile dai 19 ai 32 anni - sono stati indagati dalla procura della Repubblica per omidicio colposo. Il corpo dello sventurato operaio è stato sottoposto, su disposizione della magistratura, a perizia necroscopica.
 Il procuratore della Repubblica Mario D’Onofrio ha chiesto al medico legale Salvatore Lorenzoni d’accertare le esatte cause che hanno provocato la morte del giovane, un uomo sano e robusto che non aveva mai accusato alcun disturbo. Gli esiti della perizia necroscopica, e delle analisi cliniche effettuate sul cadavere, saranno rese note nei prossimi giorni.
 Nel frattempo un avviso di garanzia, per concorso in omicidio colposo, è stato inviato ai tre amici (uno dei quali è assistito dagli avvocati Antonio Secci e Claudio Mastandrea) che, quella notte, erano ospiti nell’abitazione di campagna di Massimiliano Porcu.
 Una cena tra giovani, con carne arrosto ma anche qualcosa di più corroborante, sospettano gli investigatori.
 Anche perchè i carabinieri, nel controllare minuziosamente l’abitazione dello scomparso, hanno rinvenuto diverse tracce di sostanze stupefacenti.
 Ma il “fumo” (si sospetta sia stato usato dell’hascisc) non ha mai ammazzato nessuno, da qui l’ulteriore sospetto che, tra le sostanze portate dentro quella casa, ci fosse qualcosa di più pesante che possa aver stroncato la vita al giovane operaio.
 Il caso, condotto dal procuratore capo della Repubblica D’Onofrio, si presenta come un inestricabile rebus: nessuno tra gli indagati aveva motivi di astio tantomeno rancore nei confronti della vittima, quindi agli investigatori non resta da pensare che qualcuno, assime a pancetta, salsiccia e fiaschi di vino, abbia portato dentro quella abitazione qualche sostanza dagli affetti midiciali.
 A questi dubbi investigativi dovrà dare una risposta la perizia tossicologica chiesta dal magistrato inquirente al medico legale, il quale ha già avviato i suoi accertamenti e, nei prossimi giorni, dovrebbe dare al pm i primi risultati delle sue ricerche. Nel frattempo la salma dello sventurato operaio è stata già tumulata, dopo le necessarie e doverose procedure di legge (effettuate il 27 gennaio scorso nella camera mortuaria del cimitero di Monti) e su quella serata tra amici resta un atroce dubbio: qualcuno avrebbe portato della “merce” non buona, delle presunte sostanze stupefacenti che hanno stroncato la vita all’operaio.
 L’inchiesta è soltanto agli inizi. Per procedere oltre sarà necessario attendere i risultati delle analisi chieste dall’ìnquirente.
 Massimiliano Porcu viveva da solo, da alcuni anni, nella abitazione alla periferia di Su Canale, mentre a poca distanza, una cinquantina di metri, c’è l’abitazione di un altro fratello, lo stesso che, quella domenica, il 25 gennaio, ha trovato il congiunto riverso sul letto di casa, morto.
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 da La Nuova Sardegna SABATO, 07 FEBBRAIO 2009


Hascisc ai minorenni, marocchini arrestati


3 ol hasis 070209OLBIA. Due cittadini marocchini, un regolare, l’altro clandestino, sono stati arrestati dai carabinieri di Olbia per un reato grave: spacciavano hascisc a tre minorenni, in via Vittorio Veneto. In manette un giardiniere di 24 anni e un suo connazionale, senza permesso di soggiorno, di 29 anni. Un grammo di fumo valeva 10 euro.
 I fatti. Avant’ieri sera, i carabinieri dell’investigativa si sono appostati per più ore nella zona ritenuta al centro di pericolosi trraffici di droga. Hanno atteso che l’auto, con a bordo i due due marocchini, sostasse a bordo della centrale strada e hanno atteso che i tre ragazzini, di 17 anni, si avvicinassero per prendere l’hascisc. Questo è avvenuto intorno alle 21.30. I tre si sono accostati al finestrino del passeggero, i carabinieri li hanno visti contrattare con gli spacciatori e tirare fuori i soldi e intascare la dose di “fumo”. A questo punto c’è stato l’intervento dei carabinieri, che hanno bloccato i due spacciatori e i minorenni, e hanno appurato che effettivamente la pallina, da circa un grammo, ceduta dai marocchini a ciascun ragazzino, era costituita da pezzettini di hashish accuratamente incartati; indosso ai due marocchini, inoltre, sono stati rinvenuti altri 50 grammi di “fumo”, suddivisi in due panetti già “segnati” per le eventuali successive suddivisioni, nonché il denaro ricevuto dai ragazzini quale prezzo dello stupefacente appena ceduto: 10 euro a dose.
 I marocchini sono stati dunque arrestati, con la pesante accusa di spaccio di stupefacenti, aggravata dal fatto che i destinatari fossero minori, e rinchiusi nel carcere della “Rotonda” di Tempio Pausania.
 I tre minorenni, tutti studenti, uno dei quali aveva tentato di disfarsi dello stupefacente al momento dell’intervento dei carabinieri, sono stati portati in caserma, dove sono stati convocati anche i loro genitori.
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