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OLBIA GALLURA Cena col morto, è giallo fitto Il mistero di Massimiliano Porcu rimane fittissimo.

Post n°73 pubblicato il 08 Febbraio 2009 da olbiesi

 









 da La Nuova Sardegna DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009


TRIBUNALE


Un avvocato gallurese chiamato a riformare l’Ordine


18 ol avv 080209TEMPIO. Prestigioso incarico per l’avvocato Arrigo Filigheddu, presidente dell’Ordine forense di Tempio e dell’Unione regionale degli Ordini forensi della Sardegna. Da poco infatti è stato chiamato a far parte della commissione consultiva per l’esame del disegno di legge di riforma dell’ordinamento professionale forense istituita dal consiglio nazionale per fornire indicazioni in merito al ministro della Giustizia Alfano.
 La commissione comprende una trentina di membri in rappresentanza delle varie specialità della professione forense. Essa dovrà concludere i lavori e riferire al Guardasigilli entro la fine di questo mese. Di qui tutto un intenso calendario, apertosi già da qualche settimana, di incontri e di riunioni a Roma presso la sede del consiglio nazionale.
 Il disegno di legge in questione tende ad apportare modifiche all’ordinamento che regola la professione forense in relazione soprattutto ad alcune specifiche attribuzioni degli Ordini, apparsi spesso bersaglio dell’accusa di autioreferenzialità, in particolare tutte le volte per esempio che sono chiamati a processare comportamenti tutt’altro che onorevoli dei loro appartenenti. E quindi di costituire una sorta casta, com’è capitato di sentire nel recente passato a seguito dell’emanazione di decreti governativi sulla liberalizzazione delle professioni.
 «Si tratta di concepire e introdurre delle modifiche tese innanzitutto a svecchiare aspetti dell’ordinamento forense che rispecchiano il passato ma che risultino alla fine sagge ed equilibrate e rispettose di tutte le esigenze, quando queste sono profonde e fondate» dichiara, senza entrare nel merito specifico della questione, l’avvocato Filigheddu. A commento, al di là del fatto personale, non può non ritenersi un motivo di soddisfazione per tutti i galluresi la chiamata a far parte di un alto consesso di un professionista espresso dal contenuto ma non per questo intorpidito mondo che fa capo prevalentemente al Tribunale di Tempio. E c’è chi ogni tanto si sveglia chiedendone o la chiusura o, alla meglio, lo spostamento. (t.b.)
 









da La Nuova Sardegna DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009

Indagato per tentata violenza sessuale su minore


L’uomo ha 40 anni, il ragazzo 16, massimo riserbo degli inquirenti sul caso


8 ol 080209 7 ol ind 080209di LUCA ROJCH
 OLBIA. La storia è protetta da magistrati e forze dell’ordine in una bolla di pudore e rispetto. Filtrano solo pochi dettagli, spiragli in una vicenda difesa a maglie strette, che rimane nell’ombra. Un uomo di 40 anni di Olbia ha ricevuto un avviso di garanzia con l’accusa di tentata violenza sessuale e tentata induzione alla prostituzione nei confronti di un ragazzo di 16 anni.
 Dell’episodio non filtrano ulteriori dettagli. Sia perché le indagini sono ancora in una fase iniziale, sia perché uno dei protagonisti è un minore. Dalla Procura della repubblica di Tempio che ha in mano la delicatissima inchiesta non trapelano altri dettagli. Poche le certezze da cui partire per la ricostruzione. Pezzi ancora sparsi di un puzzle. L’episodio su cui si vuole far luce sarebbe avvenuto a Olbia e risale ai primi di gennaio. Non si conoscono altri dettagli. L’unica certezza è che è stato recapitato un avviso di garanzia a un uomo di 40 anni di Olbia e che nella vicenda sarebbe coinvolto un ragazzo di 16 anni. Ma i contorni restano indefiniti. Nessuna possibilità di mettere a fuoco la vicenda, di andare al di là di una generica collocazione spazio temporale. La tutela dei diritti del minore prevale su ogni altra istanza. Si resta aggrappati ai pochi dati oggettivi. Dall’avviso di garanzia arrivato in questi giorni all’uomo.
 La conferma arriva anche dal suo avvocato, Cristina Cherchi, che non dà ulteriori dettagli su ciò che è accaduto. Le indagini sono ancora in una fase iniziale, forse si cercano ulteriori riscontri che confermino le ipotesi di indagine portate avanti dai carabinieri del reparto territoriale di Olbia, guidati dal colonnello Giovanni Spirito. Alla cronaca restano timidi brandelli di una verità difesa con forza dagli inquirenti. Il resto della storia è fatto solo di ipotesi investigative che per ora rimangono ancora nascoste.
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 da La Nuova Sardegna DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009


Cena col morto, è giallo fitto


Gli avvocati attendono ancora i risultati dell’autopsia


9 ol cena 080209OLBIA. Una cena avvolta nel giallo. Il mistero sulle ultime ore di vita di Massimiliano Porcu rimane fittissimo. Una parte della verità è nell’esito dell’autopsia, che per ora rimane top secret. La certezza sulla causa della morte chiarirà il giallo fitto fitto. Roba da Agatha Cristhie. Si riparte dai fatti, dal fratello che ha trovato l’operaio morto, riverso nel letto. Dalla cena con tre amici la sera prima e dall’avviso di garanzia che la Procura ha recapitato ai commensali sopravvissuti.
 «Un atto dovuto - dice l’avvocato Antonio Secci -. Per ora dobbiamo avere maggiore chiarezza. Il mio cliente è indagato per omicidio colposo, non sappiamo molto altro. L’accertamento tecnico scioglierà il nodo. capiremo se Porcu è deceduto per cause naturali o abbia assunto delle sostanze stupefacenti consumate quella sera». Si parte dai riscontri oggettivi. Dalle tessere del puzzle. Il corpo sul letto. La cena con tre amici nella sera del 24 gennaio. La chiamata ai carabinieri fatta di primo mattino dal fratello della vittima che ha ritrovato il cadavere. La decisione del magistrato di fare eseguire l’autopsia e gli avvisi di garanzia. Segno che qualche mollica che indica la strada giusta nel dedalo di vie i magistrati devono averla trovata. Gli inquirenti seguono la pista della droga. Di una cena sbagliata, sballata, deragliata in tragedia. A risolvere almeno una parte del giallo sarà l’autopsia che il procuratore della Repubblica, Mario D’Onofrio, ha chiesto al medico legale Salvatore Lorenzoni per accertare le cause che hanno provocato la morte del giovane. Porcu era un uomo sano, di fibra forte, faceva l’operaio edile. Era separato. I carabinieri partono dalle tracce trovate all’interno della casa. Gli inquirenti vogliono far luce sull’episodio e puntano sull’ipotesi che in casa ci fosse della droga. Se i magistrati hanno deciso di aprire un’indagine e inviare un avviso di garanzia a 3 persone con l’accusa di omicidio colposo per la morte dell’operaio di 35 anni devono avere dei riscontri oggettivi. L’uomo viveva da solo alla periferia di Su Canale da almeno cinque anni. (l.roj.)
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da La Nuova Sardegna DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009

Piano di risparmi per 21 milioni di euro


All’offerta dei sindacati l’azienda dice no a 5 giorni dai licenziamenti


10 ol merid 080209 11 ol merid 080209 12 ol merid 080209


di GUIDO PIGA
 OLBIA. Meridiana potrebbe risparmiare 21 milioni di euro all’anno se il management accettasse le proposte fatte per evitare i 145 licenziamenti. Una cifra pari all’ultimo aumento di capitale che l’Aga Khan ha fatto per salvare Eurofly. Ma le offerte non sono state prese in considerazione, neppure per contestarle nel merito, eventualmente. Il capo delle trattative, Sergio Rosa, ha scartato quella di hostess e piloti solo due giorni fa, nonostante Karim avesse detto, poche ore prima, che «c’è l’assoluta disponibilità dell’azienda a valutare le proposte delle parti sociali».
 Un «comportamento schizofrenico dei dirigenti» (la definizione è di Marco Bardini della Uil) che sembra avere un unico sbocco: i tagli. Per trovare un’alternativa ai licenziamenti, l’azienda e i sindacati hanno a disposizione soltanto cinque giorni a partire da domani. Senza un’intesa, dal 13 febbraio Meridiana potrà infatti far partire le prime lettere: a rischio ci sono 145 posti di lavoro tra piloti e assistenti di volo.
 Al momento, quella dei tagli è l’ipotesi più probabile alla luce dell’atteggiamento del management. Da una parte c’è chi, come Claudio Miorelli, delegato alle trattative, mostra ottimismo. Sua la formula dell’accordo possibile anche in zona Cesarini. Dall’altra c’è chi, come Sergio Rosa, dirigente centrale, uomo dell’ad Gianni Rossi, mostra i muscoli.
 L’ultimo esempio è arrivato venerdì scorso a Roma, nella sede di Assaereo. Gli assistenti di volo, rappresentati dalle sigle Cgil, Uil, Anpav, hanno presentato la loro offerta: tra maggiore produttività e ricorso ai contratti di solidarietà, hanno offerto all’azienda un risparmio annuo di 11 milioni di euro per il 2009. Che va ad aggiungersi a quello di 10 milioni di euro all’anno contenuto nella proposta avanzata dai piloti.
 In tutt’e due i casi, il management si è espresso negativamente. Ha detto non senza entrare nel merito. E ha ribadito agli assistenti di volo che l’offerta aziendale è sempre la stessa: o c’è la firma sul contratto Eurofly o ci saranno i licenziamenti. Una posizione sorprendente, che ha ha azzerato le aperture fatte dall’Aga Khan nell’incontro ad Aiglemont con i sindacati e gli amministratori comunali. «Un comportamento schizofrenico» l’ha definito non a caso Marco Bardini, della Uil.
 Che cosa vuole Meridiana? Qual è il suo obbiettivo? Qualche ora prima del faccia a faccia in Assaereo, Karim ha dettato la linea al cda. «Assoluta necessità di individuare ogni possibile percorso di condivisione con le parti sociali. Assoluta disponibilità dell’azienda a valutare le proposte delle parti sociali»: questi i due obbiettivi fissati da Karim, nero su bianco, in un comunicato ufficiale di Meridiana. Due pagine in cui Karim non ha mai fatto riferimento al contratto di Eurofly e in cui ha confermato il suo via libera a far ripartire le trattative da zero.
 Poi, è vero, l’Aga Khan ha aggiunto che, «qualora non ci fossero i termini per un accordo in linea con l’esigenza di ridurre i costi», la decisione di licenziare risulterà «indispensabile». E’ sembra questa la parte che il management ha più apprezzato, e che infatti ha preso alla lettera, riproponendo ai sindacati il diktat per loro inaccettabile di un taglio dello stipendio del 30 per cento.
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da La Nuova Sardegna DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009

Donna in preda a una crisi blocca il passaggio a livello


15 ol donna 080209 OLBIA. Impossibile non notare la donna che in pieno centro, nel passaggio a livello tra via Mameli e via Vittorio Veneto, spostava con attenzione piccoli pezzi di legno. Sradicava piante, radici, che crescevano tra i binari. Seduta, ha continuato a zappettare il terreno con cura maniacale. Ha impedito a chiunque di avvicinarsi e con la sua determinazione ha tenuto per oltre mezz’ora il passaggio a livello sotto scacco. Il traffico si è paralizzato mentre la donna, una senza tetto straniera, ha continuato con calma olimpica a estrarre radici, spostare legni. A farla agitare l’arrivo degli uomini della polizia, guidati dal vicequestore Fernando Spinici. È iniziata una lunga trattativa con la donna che non voleva nessuno vicino a sé e gli agenti che cercavano di neutralizzarla. La signora è già stata protagonista in passato di esplosioni di violenza. Gli agenti la conoscono per questo cercano di tranqullizzarla. Nel frattempo arriva anche un’ambulanza dei volontari. Con calma cercano di avvicinarsi alla donna, riescono ad afferrarla. La donna viene messa su una barella e portata in ambulanza al pronto soccorso del Giovanni Paolo II. Nessun problema fisico per lei, solo un po’ di calmante.
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