OLBIA

La lunga marcia per la quattro corsie

Riparte la mobilitazione contro il taglio dei fondi per la Olbia-Sassari

SU CANALE. Una marcia di due chilometri per rivendicare la restituzione dei fondi per la realizzazione della quattro corsie. Il comitato “Pro strada Olbia-Sassari” si prepara alla manifestazione di protesta, appuntamento in programma domani, per il quale chiama a raccolta tutti i cittadini del territorio. «Vi attendiamo numerosi - dice il comitato organizzatore, lanciando l’invito alla partecipazione -, per poter incidere e modificare gli attuali orientamenti e le decisioni assunte dal Governo, che impedirebbero al nord Sardegna e a tutti i sardi di ottenere un’opera fondamentale per la sicurezza, la viabilità e lo sviluppo dell’intero territorio. La mancata realizzazione della strada non può lasciarci indifferenti ed esige un’azione forte d’impegno civile di tutti, per avere delle risposte politiche tempestive».
 Il raduno è previsto alle 10 all’ingresso della frazione di Su Canale, nel piazzale antistante il ristorante Aghiloia. Per chi parte da Olbia, il ritrovo è nel piazzale di fronte al cimitero alle 9, da qui, i partecipanti, coordinato dal consigliere comunale olbiese del Pd Rino Piccinnu, raggiungeranno gli altri manifestanti a Su Canale. Il corteo percorrerà a piedi la strada statale 199 in direzione Sassari, per circa due chilometri: i manifestanti arriveranno all’altezza del ponte di Sos Cannalzos, poi, al rientro, si fermeranno in località Masone Mannu dove si terrà un sit in di protesta.
 Hanno aderito alla manifestazione i sindaci di tutti i comuni delle province Olbia-Tempio e Sassari, i presidenti delle due Province, i sindacati confederali, le forze politiche del territorio, le associazioni di volontariato e altre organizzazioni, i parlamentari del territorio e i consiglieri regionali. (t.s.)
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L’INDUSTRIA DELLE VACANZE

All’Isola Bianca duemila turisti inizia la stagione delle crociere

OLBIA. Con l’arrivo della «Island escape» al nuovo molo 9 dell’Isola Bianca è cominciata ieri mattina la stagione crocieristica 2009 che si concluderà il prossimo 17 novembre. I passeggeri (quasi duemila turisti in tenuta estiva - temerari - nonostante il tempo ancora incerto) hanno approfittato della mezza giornata di sosta a Olbia per visitare il centro storico e località della costa.
 A inaugurare la stagione turistica all’Isola Bianca è stata una nave che può considerarsi ormai tra i frequentatori abituali del circuito crocieristico in Gallura. La «Escape», del gruppo Island cruise, ha fatto tappa proveniente dal Palma di Majorca e nel pomeriggio è ripartita per Civitavecchia.
 Per il 2009 l’Autorità portuale di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres punta su una stagione da record con un sensibile aumento degli accosti programmati. Così dai 54 del 2007 si è passati ai 107 del 2008, fino ai 124 di quest’anno (ma il programma potrebbe essere ancora ritoccato), con un incremento di passeggeri che supererà le 220 mila unità. Rispetto al passato, inoltre, il calendario crocieristico subirà un notevole prolungamento: ieri la prima nave, il 17 novembre l’ultima, la «Insigna». Scorrendo l’elenco degli accosti, c’è la conferma di gran parte delle compagnie che hanno fatto scalo a Olbia negli scorsi anni: La Island, l’Oceania, la Msc, la Thomson, la Sea cloud e la Azamara. Per il 2009 sono previste anche alcune rilevanti novità come la transalpina Bleu De France, la Costa, la Silver, la Princess e, soprattutto, la Norwegian (uno dei colossi del circuito crocieristico internazionale) che sarà all’Isola Bianca il prossimo 31 agosto con una delle navi più grandi al mondo, la «Jade».
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Bomba nell’auto di un camionista riesplode la paura a Berchiddeddu

BERCHIDDEDDU. «Se nel mirino degli attentatori finiscono le persone oneste e stimate, allora vuol dire che tutti noi, domani, possiamo trovarci una bomba sotto casa». Attorno alle 11 del mattino, c’è poca gente in giro a Berchiddeddu. Ma un gruppo di donne, commenta così il nuovo attentato di mercoledì notte. Messo a segno a meno di due mesi da quello precedente.
 Alle 23 circa dell’altro ieri una bomba a basso potenziale ha distrutto solo parzialmente una Ford Escort parcheggiata in via Golfo Aranci, al numero 8. Nello stesso punto in cui il 31 maggio 2005, venne fatto esplodere un altro ordigno.
 Visse allora quei brutti momenti la signora Mariuccia Scarpa, e li rivive ancora oggi (ma senza più suo marito, morto nell’ottobre 2005): hanno messo una bomba nell’auto che usa suo genero, Roberto Cossu di 25 anni e che è intestata a sua figlia, spesso assente per motivi di studio: frequenta l’università a Sassari e quando segue le lezioni, si ferma dalla suocera.
 L’altro ieri, quando è esplosa la bomba, in casa c’erano dunque solo Mariuccia Scarpa e il ragazzo, che però era già andato a letto. «Quando finira tutto questo? Non riusciamo a capire, non esistono motivi, mi viene soltanto da pensare che possa trattarsi di pazzi», dice la signora Scarpa tra le lacrime.
 E’ lei a raccontare quanto accaduto due giorni prima quando erano quasi le 11 di sera. «Guardavo la televisione e persino i miei cani, che di solito abbaiano al volo di una mosca, erano in silenzio. Non ho sentito rumori, nessun movimento sospetto. Mio genero dormiva. E’ un bravo ragazzo, un grande lavoratore, lo conoscono tutti. Fa l’autotrasportatore e, finita la sua giornata di lavoro, passa il suo tempo a casa».
 Questa è una delle tante famiglie che ha scelto di venire a vivere a Berchiddeddu proprio per la tranquillità del posto. «Qui vivono persone meravigliose, con le quali ci siamo trovati benissimo. Io e mio marito, che ha lavorato per anni in banca, decidemmo insieme di venire a stabilirci qui dopo la sua pensione - dice Mariuccia Scarpa -. Solo che lui non è riuscito a godersela. Ho ancora in mente l’attentato di quattro anni fa: quando una bomba, sistemata davanti alla serranda del garage, creò molti danni. Non riuscimmo a darci una spiegazione allora, non riusciamo a darcela oggi».
 Delle indagini si stanno occupando gli uomini del commissariato di Olbia, al comando di Fernando Spinicci, che stanno cercando di raccogliere il maggior numero di elementi per far luce su questo nuovo attentato. Risale al 22 febbraio scorso, quello precedente. Nel mirino era finito l’ex consigliere comunale Salvatore Murrighile: anche nella sua Alfa 156 venne sistemata una bomba a basso potenziale. E anche quello resta, ancora oggi, un attentato senza un perché. (s.p.)
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