da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 26 MARZO 2010 Oggi alle Salette l’ultimo saluto alla «principessa» Silvia OLBIA. E’ il giorno dell’addio. Dell’ultimo dilaniante saluto a Silvia Pirina, la “principessa” di 16 anni morta tragicamente, martedì pomeriggio, sull’orientale sarda. Schiacciata dalla ruota di un camion. Il corteo funebre si muoverà questa mattina alle 10,15 dal cimitero (dove ieri è stata fatta l’autopsia) e poi raggiungerà la chiesa delle Salette. I suoi compagni, insieme con gli insegnanti della scuola media “Armando Diaz”, hanno preparato cartelloni, lettere e messaggi dedicati a Silvia. Per ricordare una ragazzina piena di vita, solare, disponibile, che aveva sempre tenerezze e sorrisi da regalare a tutti. Ma con loro ci saranno tanti figli di Olbia, disperati, increduli. Il fidanzato di Silvia, Simone Pinducciu, 19 anni, studente, è riuscito a salvarsi, in quel terrificante incidente. E’ scioccato, non riesce ad accettare la morte della sua piccolina, il suo dolore è infinito. Il giovane era alla guida dello scooter azzurro, uno “Scarabeo”, travolto dal camion. Dietro di lui era seduta la sua Silvia, che lo stringeva forte. La giornata era tiepida e volevano fare una passeggiata in spiaggia. Ma al bivio per le Vecchie Saline, pochi chilometri a sud di Olbia sull’orientale sarda, il motorino è stato tamponato con un’incredibile violenza dal pesante mezzo, diretto alla discarica di Spiritu Santu. Un autospurgo della I&G Gallura guidato da Massimiliano Columbano, 37 anni, di Tempio, che continua a non darsi pace. L’autista, rappresentato dall’avvocato Jacopo Merlini, è stato già sentito dagli uomini della polizia stradale di Olbia ma forse, ad alcune domande, non potrà mai essere data una risposta. I segni di una lunga frenata sull’asfalto fanno pensare a un disperato tentativo di evitare a tutti i costi l’impatto. Ma non è servito: lo schianto è stato pauroso, i due ragazzi sono volati via. Una tragedia. Silvia Pirina è morta sul colpo. Il suo fidanzato si è salvato perché è finito su una cunetta ricoperta di erba. Simone Pinducciu non è stato ancora interrogato ufficialmente. Non è in grado di parlare, è troppo presto, il suo cuore è disintegrato, la sua testa scoppia per la disperazione. Avrebbe però detto di ricordare il camion alle sue spalle dal ponte di Padrongianus e poi, una volta arrivato al bivio per le Saline, di aver inserito la freccia per svoltare a sinistra (particolare, quest’ultimo, che invece non avrebbe visto l’autista dell’autospurgo). Poi, il buio totale. Quando Simone ha pronunciato ai soccorritori, lucido, le prime parole, ancora non sapeva nulla della sua Silvia. Non la vedeva, ma non sapeva che lei non ci fosse più. Ma è soltanto della sua fidanzatina che continuava a chiedere notizie una volta arrivato all’ospedale (da dove è stato poi dimesso). Alla fine glielo hanno dovuto dire: la sua principessa era volata in cielo. (s.p.) --------------------- |
Inviato da: coffeebreak.for.us
il 16/03/2009 alle 09:44