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AGOSTO, OLIMPIA MIA NON TI CONOSCO

Post n°33 pubblicato il 02 Agosto 2006 da JayVincent
Foto di JayVincent

Eh si, a tutto c’è un limite e fortunatamente questo limite coincide con l’inizio delle mie vacanze.
Da oggi alle 18 in punto sarò fuori da tutto, con il cervello scollegato, e buonanotte ai Gino Natali, ai Corbelli, a tutto ciò che ruota intorno all’Olimpia, perché sarà il caldo, ma io sono proprio nauseato.
Le uniche parole di elogio, le spendo subito, sono per TJ Watson, uno tostissimo che a me è sempre piaciuto un sacco. L’idea di avere a disposizione la sua cattiveria agonistica, il suo ghigno sadico da sbattere in faccia agli avversari mi conforta, dopo un anno in cui, al massimo, i nostri lunghi facevano paura come il corpo di ballo del Moulin Rouge.
Chiarisco subito: tanto mi piace Watson, tanto non mi piace il pacchetto lunghi nel quale è stato inserito.
Qualcuno ha ancora in mente le parole di Corbelli e socio riguardo il 4 atletico, intimidatore e devastante (si, la parola usata da Natali fu “devastante”) che sicuramente sarebbe arrivato?
Immagino le ricordiate tutti. Ora: dov’è questo giocatore? È forse Watson, che è un centro purissimo, nei movimenti e nell’attitudine, in un corpo da 4? No.
Ah, ma certo, sarà allora sicuramente Marko Tusek? Nemmeno.
Sven Schultze? Mmmhhh... Diciamo piuttosto che questo giocatore non è arrivato e non arriverà mai.
O almeno la speranza è questa, perché se dovessi pensare che Watson è stato preso per essere il giocatore promesso, siamo veramente alla disperazione, al sordo e disturbante urlo di Munch.
Ma che Gino Natali sia totalmente incapace di costruire una squadra, incontrastato re dell’inettitudine, non c’erano dubbi prima e non ce ne sono oggi.
Però il nostro coach, un parere non glielo da? O devo pensare che quel ballerino del parquet che è stato Sasha Djordjevic non sappia che differenza passa tra un Singleton, un Watson e un Tusek?
Insomma, parliamoci apertamente: dopo la vergognosa campagna acquisti estiva 2005-2006, dopo una campagna rafforzamento che ha fatto ridere l’Italia intera, il signor Natali non si è sentito un minimo gli occhi addosso?
Non occhi inquisitori o giudicanti, non sia mai, quando hai il culo sempre al caldo questi pensieri nemmeno ti sfiorano, ma gli occhi dell’amor proprio. Che è poi quell’istinto che dovrebbe intervenire quando si è davanti al proprio operato, soli e schietti con se stessi.
Quell’istinto che, almeno, ti porta a prendere coscienza che fare figure di merda così colossali non è esattamente una bellezza.
Beh, sembra impossibile, e invece no, rien a faire: il signor Natali ci ha messo sul piatto l’ennesima campagna acquisti alla cazzo di cane, senza capo né coda, fatta di usati sicuri, magari anche con l'arroganza di sentirsi ganzo per avere preso uno che - udite udite! - sia nato dopo il 1975, appunto Watson.
Diciamo che quest'anno è stato ancora meno faticoso del solito, eh? Si è messa in scena la farsa di amdare alla Summer League e poi si è preso in blocco il pacchetto mori della Fortitudo (tanto lo sanno anche i muri che arriverà pure Nate Green).
Perché dopo un anno di schiaffi presi, continuiamo a non avere una squadra atletica, giovane e affamata.
Eppure qualcuno lo disse, spese parola. Qualcuno, seduto a un tavolo, disse che dai propri errori si impara, e le indicazioni tratte sarebbero state fatte fruttare.
Mi dispiace, ma non è stato fatto.
Si è preso un playmaker che porta in casa un po’ di fosforo, utile a una squadra che l’anno scorso aveva l’intelligenza cestistica di una cavia. E fin qui tutto bene.
Tutto il resto è aria fritta. L’unica gioventù è quella di Danilo Gallinari, la vera scommessa, uno che potrebbe spostare l’ago della bilancia, ma che alla sua età non deve avere fretta né può avere la bacchetta magica.
Continuiamo a non avere un uomo capace di attaccare il ferro, di essere consistente nella produzione di punti.
Insomma, la più classica delle campagne acquisti di Natali: sono arrivati solo giocatori straconosciuti, uno in via di bollitura, degno sostituto di Galanda.
Ma in fondo, che mi importa? Io alle 18 di oggi saluto la compagnia, con buona pace dei miei nervi.

Un saluto, buona estate e una cartolina biancorossa a tutti.

 
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