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DEL PIÙ E DEL MENO

Post n°35 pubblicato il 06 Settembre 2006 da JayVincent
Foto di JayVincent

Eccoci qui, nuovamente e definitivamente in pista, pronti per l’inizio di una nuova stagione.
Senza polemiche, alla larga da tutto quello di assolutamente criticabile che già è stato detto e fatto.
In primis, le dichiarazioni corbelliane di Folgaria e gli intenti tecnici di coach DJ.
Ma come detto, non ho voglia di mettere in pericolo il mio fegato ai primi di settembre, quindi provo a concentrarmi nella valutazione della squadra che si appresta a iniziare il campionato.
E per farlo, mutuo un divertente giochino che abbiamo fatto in questi giorni con alcuni amici di it.sport.basket.
Prendiamo il roster della stagione 2005-2006 e compariamolo con quello attuale, valutando le differenze tra i giocatori con semplici più e meno.
Certo non è facile, perché l’impostazione delle due squadre è diversa, lo scorso campionato si cambiò in corsa e si avevano alcuni spot praticamente senza back up di ruolo.
Ma proviamoci lo stesso, utilizzando questa legenda come punto di partenza:

+ leggermente meglio dello scorso anno
+ + sicuramente meglio dell’anno scorso
+ + + molto meglio dell’anno scorso

- leggermente peggio dello scorso anno
- - sicuramente peggio dell’anno scorso
- - - molto peggio dell’anno scorso

= sostanzialmente uguale all’anno scorso

Bulleri Bulleri +
Calabria Calabria =
Shumpert Gallinari NG
Galanda Tusek +
Blair Blair -

Montecchia Garris + +
Coldebella Green =
Gigena Gigena =
Schultze Schultze =
Grant Watson + +

Il bilancio è di +5, una valutazione che indica, sulla carta, un miglioramento abbastanza evidente.
Ora provo a motivare le mie personali valutazioni.
Il più a Bulleri è relativo al fatto che quest’anno può essere in condizioni fisiche e mentali migliori. Fisiche perché ha riposato, non ha disputato i Mondiali, ha fatto una preparazione completa e accorta. Mentali perché non deve pagare lo scotto dell’esordio, del cambio di piazza, delle aspettative e della pressione.

Tra Shumpert e Gallinari è davvero impossibile a mio parere fare un raffronto: sono giocatori molto molto diversi, e indipendentemente da quello il rendimento del giovane Gallo è un’incognita insolvibile.
Tanto talento, tante capacità, ma l’inserimento è tutto da verificare. Certo, con un potenziale enorme come il suo, è un bell’andare: se esplode subito, Danilo potrebbe essere già oggi uno che sposta, e noi ne trarremmo il conseguente beneficio.

Un più anche nel raffronto tra Galanda e Tusek. Ci voleva poco a trovare qualcosa di più efficace dell’osceno Galanda visto svernare: Tusek come giocatore c’è, ha mani buone, sa fare tagliafuori (mica poco, eh…), però su di lui si addensano grossi dubbi relativi alle condizioni fisiche.
Insomma, lo valuteremo nel corso dell’anno, ma tra i due (se proprio devo...) mi tengo Tusek.

Doppio più nello spot di playmaker “puro”: Montecchia era arrivato, non ne aveva più. Garris è decisamente uno che sa giocare con la palla in mano, diventa utilissimo nell’aiutarci a mettere una pezza al grande male dello scorso campionato, ovvero la quantità industriale di palle perse.

Infine, doppio più anche per TJ Watson, uno che non è certo il 4 verticale di Corbelli e Natali (cosa hanno in comune Watson allo sbandierato Singleton? La fascetta, forse...), ma ha tanta sostanza in termini di pesca nell’area colorata. Ma voglio limitarmi al raffronto, non alla valutazione sull’opportunità o meno di fare convivere due giocatori come Balir e, appunto, Watson.

Valuto in parità l’impossibile raffronto tra Green e l’ex capitano Coldebella. Diciamo che quello che Claudio dava in esperienza, Green potrebbe sopperirlo con un impatto fisico superiore.
Certo è che il mestiere non ha prezzo, e Nate non è l’erede dell’uomo in canotta numero 8.

Infine, l’unico meno: va a Joseph Blair, e non per antipatia. Molto decrescente negli anni, il suo apporto è in calo, un anno in più e forse qualche grammo di fiducia in meno. Certo, forse riducendo il minutaggio riuscirà a concentrare il suo potenziale, però il mio giudizio è frutto di un complessivo scadimento costante negli anni.

Ora, ci sarebbe da chiedersi: il fatto che la squadra, secondo me, è migliore di quella dello scorso anno, significa che la ritengo competitiva per i massimi traguardi? Ho dei dubbi, nonostante il costante livellamento verso il basso del nostro campionato di Lega A.
Essere migliorati non significa necessariamente avere scalato posizioni in una ipotetica griglia di partenza. Griglia nella quale lo scorso anno abbiamo occupato la settima posizione finale.
Siamo oggettivamente migliorati nel reparto guardie, ma non abbiamo fatto nessun salto di qualità in termini di atletismo.
Restiamo poco fisici, evidentemenete penalizzati nella carta d'identità, eppure il nostro coach vuole impostare il plan tattico sulla velocità, sull’aggressione: io non vedo significativi motivi per avallare questa idea di gioco, ma sarà il campo a parlare.
Nella speranza che ci dica qualcosa di meglio rispetto a pochi mesi fa…

 
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