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« SONO UNO STRONZO E ME NE VANTOCHE COS'E' IL GENIO? »

BENE, BENISSIMO, ANZI BENNERMAN

Post n°65 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da JayVincent
Foto di JayVincent

E così la stagione già piuttosto disgraziata di Bulleri si ferma.
Uno stop breve, quantificato in 20 giorni, durante i quali il ruolo di controfigura di Garris viene affidato a Doremus Bennerman, già visto più volte in Italia a Roma, Cantù, Teramo e ultimamente Bologna.
In maglia Virtus il piccoletto estrasse dal cilindro la sua miglior partita proprio contro di noi, nella mattanza di inizio dicembre, quando un pò tutti si esaltarono.
Si potrebbe fare ironia facile sull'età del nostro rinforzo: 34 primavere che non inducono a pensarlo come uno in grado di aggiungere esplosività.
Ma questa volta non scado nella banalità e dico che per un mese, questa è la durata del suo contratto, l'ingaggio di Bennerman ci può stare.
Consentirà a Kiwi di non fare 35 minuti a partita, lasciandolo lucido nei momenti che contano e magari potrà regalarci qualche momento di playmaking, dato che il simpatico orsetto è senza dubbio più play di Bulleri.
Sono due i ricordi distinti che ho di lui in campo: il primo è quello di cui ho già parlato, in maglia Virtus, l'altro si riferisce alla stagione Breil, quando Roma sbancò il Lido con una prestazione più che discreta del nanetto svedese a stelle e strisce.
Un paio di triple e qualche buona penetrazione che bastarono per affossare la tragicomica squadra costruita da Natali, in cui atletismo e intimidazione erano affidate al cadavere di Rod Sellers, a Lacey e Vanuzzo.
E a proposito di verticalismo, l'unica cosa che mi spiacre realmente è che il contratto di Bennerman blocca l'entrata di Tourè.
Andare avanti con tre lunghi non è una prospettiva entusiasmante, soprattutto perchè l'esperimento del giovane Gallo in 4 mi inquieta e parecchio.
Perchè non vorrei che il suo smisurato talento possa portare qualcuno a fargli perdere la strada maestra, che per lui è solo e soltanto quella dell'ala piccola.

Comunque, in alto i cuori e ottimismo: a Livorno c'è una partita da vincere, sia per il morale che per la classifica.
Evitare di impantanarci nuovamente nel gruppone e giungere a Bologna per giocarci la Coppa Italia senza scimmie sulla spalla sono obiettivi importanti, che passano da un successo in terra labronica.
Perchè sappiamo tutti che perdere significherebbe riaccendere il disco che ben sappiamo.

 
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