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« L’ESORCISTATUTTO DENTRO »

THE GHOST OF RUSTY LA RUE

Post n°93 pubblicato il 15 Maggio 2007 da JayVincent


12 maggio 2003, Pallido, Milano rimonta una Metis sempre in fuga, mette la freccia il solito indiavolato Naumoski e proprio mentre molti incauti si preparano a festeggiare il passaggio di turno, un tale con la canotta numero 5 spara la tripla del sorpasso e del KO.
Quel tale si chiamava Rusty La Rue e da quel giorno è sparito dai parquet italiani e dai campi che contano, lasciando un ricordo tanto vago quanto indigesto
Adesso, quattro anni dopo, arriva l’occasione per esorcizzare quel canestro, per prendersi la rivincita vera dopo tante parziali.
Perché da quel derby di playoff, Milano ha quasi sempre vinto e la serie positiva è aperta da un pezzo.
Credo che Varese sia una squadra con caratteristiche favorevoli per questa Olimpia: soffre il nostro peso sotto i tabelloni – esempio su tutti le dominanti prestazioni stagionali di Joseph Blair e TJ Watson – e non dispone di quell’atletismo che fa terribilmente soffrire i nostri vecchietti.
Rovescio della medaglia è rappresentato dal gioco esterno dei lunghi varesini, lunghi che sanno tirare bene da tre punti e possono sfruttare la difficoltà ad uscire dei colleghi di ruolo.
Il citato tiro da tre è un’altra chiave molto importante per la serie: Varese tira con percentuali buone, ha nella batteria Capin-Keys-Carter un trio capace di fare male.
E dulcis in fundo, il raffinato talento di Delonte Holland, magari ondivago e non presentissimo per tutti i 40 minuti, ma sempre un terminale pericoloso.
In tutto questo analizzare, prevedere, determinare, c’è un fattore che spicca su tutto: Danilo Gallinari, in tutto il suo essere mismatch deambulante.
Da ala piccola o da ala forte, Varese non ha un giocatore in grado di contrastarlo ad armi pari, mentre il nostro cucciolo ha gambe e movimenti per tenere chiunque con buona efficacia.
È vero che non sempre durante l’anno Danilo è stato un fattore per quanto avrebbe potuto, ma le ultime prestazioni sono state molto convincenti, in momenti ambientali e tecnici di sicuro rilievo.
L’ultima spiaggia di Reggio Emilia, il confronto con Sua Maestà Dejan sono esami superati con il massimo dei voti, quasi con nonchalance, e il primo Playoff della sua carriera è un teatro che lo attende per l’ovazione finale, a conclusione di una stagione che sarà comunque eccellente.

A mio parere sarà una battaglia più combattuta di quanto qualcuno possa aspettarsi avendo negli occhi le partite stagionali e qualche momento eccessivamente blando degli uomini di Magnano.
La debolezza mentale e la tragica tendenza ai passaggi a vuoto, che sono purtroppo propri di questa Olimpia, devono obbligare tutto l’ambiente a stare sulla corda.
Non mi è piaciuto il commento di Corbelli, troppo ottimista e superficiale, non mi piace l’idea che il paracadute della bella in casa possa essere preso un po’ troppo allegramente.
Questa squadra in trasferta ha mollato troppo e troppo spesso e sappiamo che nei Playoff prendere o perdere inerzia è una questione di sfumature.
Il fantasma di Rusty La Rue vaga ancora, scacciarlo una volta per sempre è un esorcismo da preparare con cura.

 
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