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LA SOTTILE LINEA ROSSA

Post n°140 pubblicato il 28 Maggio 2008 da JayVincent


Potrebbe essere quella che segna il traguardo, capolinea di questa stagione dalle premesse incoraggianti – per quanto lo potessero essere con il mostro a due teste sul ponte di comando – iniziata in modo disastroso e finita in un crescendo ragguardevole.
Perché oggettivamente il quarto posto finale è un risultato che travalica ogni lecita aspettativa e che nemmeno i più ottimisti potevano intravedere.
Ma la sottile linea rossa potrebbe essere anche quella che l’Olimpia varcherà a breve; quella di noi prigionieri che usciamo dalla trincea a braccia alzate, felici di consegnarci alle truppe amiche.
Che ci porteranno via da questa barricata lorda, sporca, schizzata dal fango di tutto quello che abbiamo visto con i nostri occhi.
La vergogna, lo schifo, l'umiliazione, il declino morale.
Adesso il clima è sereno, si sbaracca, si fanno gli zaini.
Si canta piano, perché finchè non ci si incammina sulla strada c’è sempre un po’ di timore; c’è sempre il commilitone che tiene l’umore basso per paura di rimanere deluso.
C’è invece quello che pensa alle persone che lo aspettano, e così tanto ha atteso il momento di dare forma ai desideri che sfascia ogni argine e gioisce a voce alta.
E le mani si stringono, ci si batte le spalle, perché quello che non uccide ti rende forte.
Poi ti lega di un legame particolare, con il filo robusto della condivisione.
Mi siedo sulla mia borsa e, mentre guardo i mille modi di salutare la libertà, ripasso a mente quelle parole speciali, tratte da un’opera cinematografica altrettanto speciale.
E per la prima volta dopo tanto tempo, lo faccio con un sorriso che viene da lontano.


"E ho scoperto che ogni cosa
è illuminata dalla luce del passato.
Io sarò sempre al fianco della tua vita
e tu della mia.
Dall’interno guardo l’esterno:
a rovescio, come dici tu.
Perché abbiamo diviso qualcosa
per cui vale la pena vivere".


Post Scriptum
Mi si perdoni l’uso di parole e riferimenti a trincee, guerre, liberazioni.
Non è certo indicato, soprattutto in questi momenti storici.
Ma ci sono persone che una piccola battaglia, con la sola arma della parola e della speranza, l’hanno combattuta.
E vinta, giusto per la cronaca.


 
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