C'era nel vento...
tra i rami...
solo un repiro
a riempire il vuoto
di un pensiero antico
lungo un viale alberato
ad ascoltare il passo
di un soffio in solitudine...
N.A.
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Post N° 78
Post n°78 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da eureka.anna
Kabul Succede che in Afganistan un soldato italiano muore. Succede che in Afganistan i talebani se ne fregano delle beghe da campagna elettorale e ammazzano. E' morto Giovanni Pezzullo. Faceva quello che fanno gli altri militari italiani tutti i giorni: aiutare la popolazione a costruire un nuovo futuro. La sua morte è stata rivendicata dai talebani. Un avviso, una minaccia, per tutti i cittadini che andranno a votare: «è meglio che vi ritirate, qui comandiamo noi». Nel 2007 sono morti oltre 200 soldati. Il nuovo anno ha contato 13 vittime. Nel momento del dolore ricordiamo perché sono lì i nostri ragazzi: sono lì per non permettere che il fanatismo sia l’unica alternativa sociale e politica, sono lì ad aiutare la gente comune, a dargli una speranza, a costruire un sogno. Oggi qualcuno già dice che dovremmo andarcene, dovremmo ritirarci perché loro sparano. Lo urla con tutta la sua ipocrisia la Sinistra arcobaleno, la Cosa Rossa o come caspita si chiama. I compagni tornano a vestirsi da pacifisti, ad appendere le bandiere della pace, a riattaccarsi le spillette, ad organizzare cortei. Quando c’erano le poltrone da conservare era meglio tacere sull’Afganistan, meglio non parlarne. Chiedete a Turigliatto che, in preda ad una crisi di coscienza, rifiutò di appoggiare la politica estera del governo Prodi. Tra qualche settimana si voterà per il rifinanziamento delle missioni militari all’estero. Loro non lo voteranno, il Pd e il PdL non faranno mancare il loro sì. È il buon senso che lo impone. Diliberto dice che «le truppe italiane debbono andarsene dall’Afganistan». Gli fa eco Giordano: «Siamo contrari alla missione». Poi ci sarebbe Pecoraro Scanio, ma ve lo risparmiamo, facendo un favore a voi e a noi. Era questa la sinistra dell’Unione, che diceva di non volersi allineare. Erano una cosa strana, contrari all’impegno in Afganistan ma favorevoli a quello in Libano. Oggi torna il rigurgito del pacifismo a intermittenza, per di più annaffiato da tanta demagogia. Sia chiaro: la pace la vogliamo tutti. Ma bisogna costruirla. Proprio come faceva il maresciallo Pezzullo |
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