l'ondacaldala speranza di una spinta |
Il guerriero della luce ha bisogno di tempo per se stesso. E impegna questo tempo per il riposo, la contemplazione, il contatto con l'Anima del Mondo.
Anche nel pieno di un combattimento, egli riesce a meditare.
In alcune occasioni il guerriero si siede, si rilassa e lascia che tutto ciò che sta accadendo intorno continui ad accadere. Guarda il mondo come se fosse uno spettatore, non tenta di crescere nè di sminuirsi, ma di abbandonarsi al movimento della vita senza alcuna resistenza.
A poco a poco, tutto ciò che sembrava complicato comincia a diventare semplice.
E il guerriero se ne rallegra.
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IL CANTASTORIE MILANESE
Post n°307 pubblicato il 11 Novembre 2008 da maredolce72
Domenica s'era sistemato sotto i portici in piazza del Duomo, aveva piazzato lo stereo a terra e cantava, come sempre. Arie celebri o canzoni napoletane. Erano circa le dieci. Sarà pure una piccola storia, ma in qualche modo simbolica per Milano. Da una parte ci sono le regole. Per esibirsi bisogna avere i permessi, rispettare gli orari. E se qualcuno chiama per denunciare un disturbo, la polizia locale deve intervenire. A volte però i milanesi, che di solito approvano l'applicazione rigorosa delle norme, di fronte a una scena come quella di domenica sera alzano la voce: «Non ha mai fatto male a nessuno — ha scritto una lettrice al Corriere —, non dava fastidio, che senso ha prendersela con quell'uomo?».Non che si fosse creata tensione, ma di certo intorno al «tenore» s'era radunata una ventina di persone, i vigili erano sette o otto. A pochi metri da lì, per anni, s'è esibito Franco Trincale, il più celebre dei cantastorie milanesi. Trincale si ritrovò addirittura citato in un'istanza per il trasferimento di un processo Berlusconi da Milano: il messaggio delle sue poesie, sostenevano i legali, sarebbe stato parte dell'inimicizia della città verso il premier. Il «tenore» però, dal punto di vista politico, è innocuo. Il suo spettacolo, domenica sera, è finito circondato dalle divise. Lui ha guardato l'altra gente intorno, si sentiva grato e orgoglioso del sostegno, al suo pubblico ha pronunciato un «grazie» commosso. |
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