E' certo, io vi mancherò. Più di quanto voi mancherete a me.
Sono stata per voi le gambe che, dentro, camminavano al posto vostro.
Gli occhi che scrutavano il vostro buio e di luce lo rivestivano. L'incanto
del paesaggio bellissimo che, senza saperlo, siete e su cui, finalmente,
forse per la prima volta, vi siete soffermati e, stupiti da tale bellezza, scoperti.
E poi accolti.L'albero sotto il quale avete sostato per un po' di frescura.
La fontana dove saziare la vostra sete.
Io sono stata la vostra ferita guarita; senza me, ferendo me, non avreste saputo
guarirla. Non avreste saputo darle un senso. Sono la vostra inquietudine liberata.
Sono colei che una volta trovato voi, avete lasciato; come una placenta si lascia
al suo morirsi dietro di sè.
E' certo, sì è certo, io vi mancherò. Più di quanto voi mancherete a me.
Io, tatuata dal vostro dolore, fatte mie le vostre cicatrici, bagaglio di cui vi siete disfatti, dono inatteso,
non cercato, non voluto ma dovuto accogliere, io, carica di voi, io vi ho già dimenticati.
-RitaMartinelliSecci-
[dipinto: Le ferite del cuore, Christian Celeste]
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