Creato da opalescenze il 27/05/2008

Opalescenze

...déjà vécu. [solo un ripostiglio]

 

 

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Post n°262 pubblicato il 24 Dicembre 2016 da opalescenze

Verrei da te, domani, non perchè è natale...ma per andare via dal natale.

 
 
 

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Post n°261 pubblicato il 23 Dicembre 2016 da opalescenze

...e poi fui pianta pronta
e venni al mondo
Vorrei, allo stesso modo, vorrei
mi fossi madre. Mi fossi terra.
Dentro questo spazio di tempo
che ti illude di essere nel mondo
vorrei fossi tu la terra
che mi germoglia
Poter così, rì-nascere ancora
verso la morte,
senza, con te, di vita, morirne mai.
Esssere il cibo del tuo nutrimento
Essere tu, il mio
Vorrei fossi tu la mia terra
dentro questa vita.
Vorrei fossi tu a contenerla.
Vorrei mi fossi
madre
terra
patria
abbraccio
e vegliato sonno.

-RitaMartinelliSecci-

 
 
 

Il futuro

Post n°260 pubblicato il 23 Dicembre 2016 da opalescenze

 

E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano.
Neppure nel gesto di scegliere il menù
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo"
delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.

Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole
né ci sarai in un numero di telefono 
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono 
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
né qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
né là fuori, in quel fiume di strade e ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.

-Julio Cortazar-

[foto: Jumi-M]

 
 
 

...silenzio...

Post n°259 pubblicato il 08 Dicembre 2016 da opalescenze

 

E se fosse solo silenzio?
Quello pastoso.
Denso e vischioso
che, scivolando
nelle vene s'apprende.
Marea d'unguento
che alle pareti, s'addensa;
cristallizzandosi come miele
dal freddo indurito.
Incernierando alle spalle
nel suo lento inesorabile avanzare 
ogni millimetro al rumore.
Annientato. Corroso.

Come lo sfrigolio di acido caustico
sugli orli sfrangiati dell'anima.
Tabula rasa di ogni lieve suono.
Anche quello dei pensieri...
Sino a soffocarne qualsiasi
sotterranea vibrazione.
Il tempo sospendere.
Al tempo, negarsi.

Se fosse solo il silenzio 
il padrone assoluto.
Il vuoto.
Il nulla.
Dove vuoto e nulla
sia l'eterno silenzio
dal sé.
Se fosse solo il silenzio
il mio cibo
il mio nutrimento
il mio mare,
senza resistenza,
annegherei.
Se potessero gli occhi miei
non ascoltare il rumore delle parole
nemmeno di quelle vergate,
li caverei.
Se fosse il silenzio pianta carnivora
mosca mi farei.
Se fosse un taglio,
fiotto di caldo sangue,
il collo mio, a lama affilata
offrirei.

Ma anche il silenzio,
il vuoto,
il nulla
mormora senza sosta
il suo ronzio di  sottofondo.
Delle api, le ali
indossa...

-RitaMartinelliSecci- 

 
 
 

Poesia...

Post n°258 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da opalescenze

 

Una overdose di Poesia
voglio oggi
iniettarmi in vena 
e musica...musica
Tanta musica.
Che dilati il tempo
Lo sgrovigli dal peso
dei suoi nodi.
L'anima e la mente
sollevino in stato di trance.
Poesia e musica
che invadano il mio sangue
e ottonebrino la mente.
Sino a farla diventare
cieca, muta e sorda.
O di insulsa vita
morirò.

-RitaMartinelliSecci-

 
 
 

Lettere [Posta inevasa]

Post n°257 pubblicato il 02 Dicembre 2016 da opalescenze

Lettere [Posta inevasa]

Perchè, vedi, i ricordi, è all'improvviso che ti assalgono.
Quasi sempre, come un brigante da strada, alle spalle.
E da lì, fanno un percorso tutto loro.
Come la calda lama di un coltello, mollemente arrende  a sè il burro,
dentro di te si insinuano spandendo  calore al resto del corpo.
Lo arrendono e, alla tenerezza di quello che fu, lo stallano...sospendendo per un attimo soltanto, il respiro.  
Lo rallentano. Dilatano il cuore, abbozzano un sorriso e sciolgono gli occhi.
Arrivano così...inaspettati ed improvvisi...così...mentre in altre faccende tu
sei affaccendata. Magari mentre ti stai preparando il tuo solitario pasto ipocalorico del mezzodì.

E... mi ricordo...

Mi ricordo di te. Di quella volta che ti ho visto, appena arrivato in stazione.
Aggrappato al maniglione dello sportello del treno ancora in movimento.
Il corpo proteso. In tensione come una freccia pronta allo scocco.
Nelle membra, negli occhi, la fretta, l'ansia e la gioia insieme, di vedere; di sapere.
Te che scendi quei tre gradini con il cellulare in mano [Sono arrivato. Dove sei?].
Gli occhi che frugano in giro fra una moltitudine di teste; in attesa di scorgermi.
La mano alzata appena visti [Qui...sono qui], a richiamarsi.
Gesto che, in un incontro di occhi,per un attimo, ferma il tempo.
Incontro e incrocio di occhi che, incontrandosi, si illanquidiscono e un sorriso fanno nascere.
Il tuo, il cuore sulle labbra, il più bello che io abbia mai visto. 
E volarsi tra le braccia [finalmente] volarsi.

Si insinua nel ricordo, la tua voce. Non proprio il tono, ma l'emozione non
sufficientemente celata, che la vibrava.
Ah, che meraviglia, aver potuto vedere dentro quel suono, l'anima tua.
Senza anni.
Mi è scivolata dentro...l'ho deglutita e annidata nel ventre. Fatta mia.
Alla memoria delle mie cellule, consegnata.
E i tuoi occhi?
Ah...i tuoi occhi!
Dal loro sapore, ancora la bocca mi sento invasa.

-RitaMartinelliSecci-

 
 
 

C'è qualcosa...

Post n°256 pubblicato il 01 Dicembre 2016 da opalescenze

 

C'è qualcosa in questa notte che mi fa venire voglia di tenerti come  la gravità tiene la luna.
Tu sei la galassia e se il mondo in te dovesse collassare, dubito che la cosa possa dispiacermi.
In fondo, molecola di stella, nella mia casa natia tornerei. 

-RitaMartinelliSecci- 

[foto: Karezoid Michal Karcz] 

 
 
 

È certo...

Post n°255 pubblicato il 01 Dicembre 2016 da opalescenze

 

E' certo, io vi mancherò. Più di quanto voi mancherete a me.

Sono stata per voi le gambe che, dentro, camminavano al posto vostro.
Gli occhi che scrutavano il vostro buio e di luce lo rivestivano. L'incanto
del paesaggio bellissimo che, senza saperlo, siete e su cui, finalmente,
forse per la prima volta,  vi  siete soffermati e, stupiti da tale bellezza, scoperti.
E poi accolti.L'albero sotto il quale avete sostato per un po' di frescura.
La fontana dove saziare la vostra sete.

Io sono stata la vostra ferita guarita; senza me, ferendo me, non avreste saputo
guarirla. Non avreste saputo darle un senso. Sono la vostra inquietudine liberata.
Sono colei che una volta trovato voi, avete lasciato; come una placenta si lascia
al suo morirsi dietro di sè.

E' certo, sì è certo, io vi mancherò. Più di quanto voi mancherete a me.
Io, tatuata dal vostro dolore, fatte mie le vostre cicatrici, bagaglio di cui vi siete disfatti, dono inatteso,
non cercato, non voluto ma dovuto accogliere, io, carica di voi, io vi ho già dimenticati.

-RitaMartinelliSecci

[dipinto: Le ferite del cuore, Christian Celeste] 

 
 
 

-Di domenica-

Post n°254 pubblicato il 25 Novembre 2016 da opalescenze




-Di domenica-

Guardo le cose e i luoghi che ho amato per poterli sentire più vicini alla mia pelle;
racconto queste cose, questi luoghi, queste sensazioni anche quando non c'è nessuno ad ascoltare; mi basta che ci siano pietre abbandonate; o lo sfinirsi lento, lungo e ostinato, di un'onda che sulla battigia esala l'ultima sua cellula d'acqua; o diritte lame di luce di contro quando il sole cala.
Stavo scrivendo queste parole senza inchiostro a farne segno di sangue  che lo scorrere del tempo, sfuma di tempo stesso e acquarella. Sarebbero rimaste negli occhi e nella mente...ma poi. Ma poi...
Ma poi ho sentito pulsare la terra ed io che ci dormivo dentro; c'era tutto quello che volevo. Anche tu, in uno sguardo. In una mano senza sangue.
Ogni cosa diventa pagina di fantasmi raccontati; e tu occhi nel buio, grato di carezze che non toccano lenzuola. Vorrei offrirti di più, ma ho solo carne, sangue e pochi desideri.
Ti ho visto abbracciato al mio silenzio, alle parole somiglianti ad archi di un altro tempo, esplose in pianto e ricadute senza un tonfo, quasi fossero il vapore di una dolcezza che in queste ore sfuma insieme al broncio del mare e al sole che scende all'orizzonte, legato al filo della luna.
Stavo scrivendo queste parole senza inchiostro a farne segno di sangue che lo scorrere del tempo, sfuma di tempo stesso.
Un dono, il tuo. La mia gratitudine è salata...liquefatta di pianto nelle parole che di te scorro. Altro non riesco a dire. Sarebbe solo abbraccio se gli occhi miei ti avessero di fronte. -rms- 

 
 
 

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Post n°253 pubblicato il 21 Novembre 2016 da opalescenze

Non essendo mai stata di nessuno, sono certa che non mancherò a nessuno.

-rms- 

 
 
 

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